Dei "disegni lineari ed in usitate tinte" per piante, alzati e sezioni con allegata la "relazione tecnica ed artistica" del progetto inviato in "busta suggellata" con il motto "Amor ci mosse" al "Concorso pel Teatro di Locarno" entro il termine di scadenza previsto (28 febbraio 1899) non rimane pressoché nulla. [...]
Della decorazione eseguita dal pittore si sono salvati - dopo la sciagurata trasformazione in sala cinematografica agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso - alcuni frammenti e gli 11 medaglioni con i ritratti di grandi drammaturghi del passato ( "essi sono, salvo errore di memoria e di simiglianza, Sofocle, Menandro, Plauto, Terenzio, Racine, Corneille, Molière, Goldoni, Alfieri, Schiller, al centro campeggia sovrano [ ... ] il signore universale del riso e del pianto, William Shakespeare").
Numerosi, inoltre, gli appunti del pittore nei taccuini (schizzi, piante, calcoli, annotazioni varie), soprattutto nel taccuino 10, quasi interamente dedicato al teatro in via di costruzione (dunque databile 1901, dove, fra alcuni studi per la facciata, vi è anche
un disegno che riproduce quella del Palazzo delle esposizioni della Permanente di Milano progettato da Luca Beltrami e realizzato nel 1885-1886. Ebbene, la facciata del Teatro di Locarno nella tavola allegata al progetto ne è in sostanza una copia fedele (con la sola aggiunta, nello schizzo di Franzoni, di un frontone). È curioso che la cosa non sia mai stata rilevata. [...] Accanto agli studi per la facciata e l'interno a logge del teatro sono numerosi nei taccuini gli schizzi per le decorazioni (satiri musicanti, ronde di putti danzanti, mascheroni), abbozzi di scenografie, elenchi di nomi di drammaturghi e opere da rappresentare, rievocazioni di miti (forse pensate per rappresentazioni teatrali o spettacoli musicali), fra i quali quello di Orfeo, ricorrente nella poesia e nella pittura simbolista del tempo, nonché in reinterpretazioni in chiave esoterica che ebbero grande fortuna nei due decenni a cavallo fra Otto e Novecento. [...] [Cattori, pp. 101-103]


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