STORIA DEL BALLETTO

DIZIONARI GREMESE




Il balletto nel teatro occidentale trae origine dalle celebrazioni delle corti rinascimentali italiane e dagli sforzi compiuti nel XVI sec. dagli Académiciens francesi di ristabilire la relazione di base tra poesia, musica e danza così come era espressa nel teatro greco classico. Questo ha condotto ai ballets de cour presso la corte di Caterina de' Medici a Parigi dove la rappresentazione del Ballet Comique de la Reine (1581) ha fatto nascere una serie di imprese minori. I balletti erano interpretati solo da membri della nobiltà e spesso più nelle sale per banchetti che nei teatro e venivano accompagnati non solo da musica ma anche da parole. Questa nuova forma d'arte fu molto popolare presso la corte di Luigi XIV e lo stesso re ha partecipato ad alcune comédie-ballets di Molière, Lully e Beauchamp, mentre è stato presso la Académie Royale de Danse fondata nel 1661 e la scuola di danza legata all'Académie de Musique aperta nel 1672 che sono stati codificati passi e movimenti specifici e hanno studiato i primi balletto professionisti che si sarebbero poi esibiti nei nuovi teatro. La prima vera ballerina è apparsa in Triomphe de l'amour (1681). Lentamente il ballet de cour ha ceduto il passo a un ballet d'action ancora molto statico, nato dai tentativi di narrare una storia cercando di mettere insieme passi di danza e gesti mimati, senza il parlato. I suoi più famosi promotori sono stati Angiolini a Vienna e Noverre a Stoccarda e Vienna tra il 1760 e il 1770 preceduti dai lavori allestiti da Weaver a Londra. Il 1789 ha visto invece la nascita di un altro genere che aspirava a un realismo più evidente ed era definito balletto di demi-caractère di cui La Fille mal gardée di Dauberval è l'esempio più evidente. Gli allievi di Angiolini, Noverre e Dauberval hanno diffuso in seguito le idee dei loro maestri, mentre Viganò e Blasis a Milano, Didelot a Pietroburgo e Galeotti e Bournonville padre a Copenaghen hanno spinto le rispettive città a rivaleggiare l'una contro l'altra dando modo al balletto di svilupparsi e perfezionarsi. L'Opéra di Parigi ha senza dubbio raggiunto il livello più prestigioso con il balletto delle suore tratto da Robert le Diable di Meyerbeer (1831) seguito da La Sylphide (1832) entrambi coreografati da F. Taglioni. Tra il 1830 e il 1840, in quella che è definita l'età d'oro del balletto, si sono esibite grandi interpreti come Taglioni, Elssler, Grisi, Cerrito e mentre Londra partecipava attivamente al boom internazionale, Copenaghen elaborava un genere di balletto romantico medio borghese tutto particolare sotto la guida di Bournonville figlio. Se più tardi in Occidente il balletto ha subìto un severo declino durante la seconda metà del XIX secolo, Pietroburgo invece è salita al primo posto grazie all'operato del fr. M. Petipa che ha coltivato un raffinato seppure drammatico classicismo zarista culminato nei tre balletto di Tchaikovsky La bella addormentata (1890), Schiaccianoci (1892) e Il lago dei cigni (1895) che hanno creato un entusiasmo estesosi anche a Mosca dove Gorsky ne ha elaborato una variante ancor più colorita. In seguito Diaghilev ha scelto i migliori balletto da queste due città per fondare una compagnia che ha portato a Parigi (1909) dove grande meraviglia hanno destato i balletto dotati di una straordinaria integrità artistica creati dal giovane Fokine. Nei successivi 20 anni i Ballets Russes di Diaghilev hanno dominato la scena internazionale, stabilendo nuovi canoni di perfezione artistica, affiancati dalla compagnia della Pavlova, Les Ballets Suédois e dal gruppo della Rubinstein, tutti volti a promuovere la causa del balletto contro l'emergente danza modanza i cui più celebri esponenti sono stati Duncan e Steatro Denis negli USA e Laban e Wigman in Europa. Mentre la Russia dopo il 1917 ha elaborato un genere molto personale di socialismo realista, la scomparsa dei Ballets Russes de Diaghilev dopo la morte del suo impresario (1929) è servita a incoraggiare la nascita di nuove scuole nazionali. Gli anni Trenta sono risultati così come anni di formazione: Lifar ha donato all'Opéra di Parigi parte del suo antico splendore, a Londra Rambert e de Valois hanno posto le fondamenta di quello che sarebbe divenuto il Ballet Rambert e successivamente il Royal Ballett, e negli USA Balanchine ha avviato la School of American Ballet da cui sarebbe nato il New York City Ballet. Si può dire che il livello artistico coreografico è cresciuto notevolmente proprio grazie a Diaghilev e durante il XX secolo artisti come Fokine, Massine, Nijiska, Balanchine, Ashton, Tudor, Robbins e Graham (nella danza moderna) hanno contribuito al riconoscimento del coreografo come primus inter pares tra gli autori di un balletto. Successivamente diverse compagnie di giro si sono esibite in tutto il mondo affiancando le compagnie stabili dei teatro lirici e il balletto ha conquistato durante la seconda metà del XX secolo una fama sempre maggiore dando modo a paesi come il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Svezia, il Canada, il Giappone e l'Australia di scoprire e sfruttare le proprie potenzialità in questo campo. Oggi esiste uno scambio di idee, artisti, lavori e compagnie a livello internazionale come mai in precedenza.
BIBL.: M. Clarke e C. Crisp, Ballet Annual - An Illustrated History, Londra 1973.