I dizionari Baldini&Castoldi

Milloss
Milloss Aurelio (Aurél Milloss de Miholyi; Orzora [oggi Uzdion, Serbia] 1906 - Roma 1988), danzatore, coreografo, regista ungherese naturalizzato italiano.



I suoi studi di danza sistematicamente ebbero inizio alla scuola classica di Viktor Gsovskij a Berlino nel 1925 e con Rudolf Laban per il moderno, ma c'è poi stato anche un avvicinamento alla didattica accademica di Enrico Cecchetti dal 1927 al '28. Molto articolata la sua preparazione, sia letteraria sia teatrale. L'esordio come danzatore avveniva nel 1928; nel '32 le sue prime prove nella coreografia e i primi debutti nei teatri di Augsburg e Düsseldorf, al Teatro dell'Opera di Budapest e, nel 1937, al Teatro San Carlo di Napoli con Enea di Roussel. Scelta l'Italia come patria elettiva, M. era nominato coreografo stabile all'Opera di Roma dal 1938 al '45 e dal 1966 al '69 e vi tornava nella stagione 1979-80. Intensa la sua collaborazione con la Scala di Milano a partire dal 1942 (stagione autunnale, con quello che doveva poi risultare il suo capolavoro: Il mandarino meraviglioso di Bartók). Alla Scala, sino al 1977, è stato coreografo ospite e anche direttore del ballo. Memorabili le due stagioni (1958 e '59) al Teatro Massimo di Palermo, con una fioritura di coreografie interessanti, molto varie, sia per le opere liriche come in alcuni balletti del più valido repertorio moderno. Così M. ha lavorato per il Comunale di Bologna, La Fenice di Venezia, il Comunale di Firenze con una fitta collana di creazioni dal 1939. Caratteristica del grande lavoro di M. è stata la collaborazione con musicisti e pittori italiani, memore certamente dell'evoluzione artistica dettata dai Ballets Russes di Diaghilev che si affermarono dal 1909 al 1929. L'attività ballettistica si è aggirata intorno a oltre 150 composizioni coreografiche, senza contare gli interventi nelle opere liriche e le regie ancora in campo operistico. Notevole anche l'attività all'estero: Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paolo, Parigi, Stoccolma, l'Olanda, varie città della Germania, Vienna ove è stato direttore di ballo dal 1971 al '74 e coreografo principale. Alcuni titoli sono da ricordare nella sua vastissima produzione: Le creature di Prometeo (Beethoven), Il figliuol prodigo (Prokof'ev), La giara (Casella), il citato Mandarino meraviglioso , che va oltre un puro espressionismo, tendenza alla quale M. è solitamente associato, Ritratto di Don Chisciotte e La follia di Orlando (Petrassi), Marsia (Dallapiccola), Terzili Katicza (Varèse), Ballata senza musica , La soglia del tempo (Bartók), Estro arguto (Prokof'ev), Mirandolina (Bucchi), Wandlungen (Schönberg), Déserts (Varèse), Estri (Petrassi), Per aspera (Ligeti), Don Juan (Gluck), L'uccello di fuoco (Stravinskij). Numerose le regie operistiche: a lui si deve il primo allestimento italiano del Wozzeck di Berg (Opera di Roma, 1942). Favorito da una estesa cultura letteraria, filosofica, teatrale, M. si è sempre battuto per l'autonomia della danza come forma d'arte; per questo, per la serietà dei propositi e la validità dei risultati egli occupa un primo posto nel panorama del balletto moderno e, particolarmente, in quello italiano. Soprattutto nell'ultimo dopoguerra M. ha provveduto alla rinascita della danza nei nostri teatri, oltre ad aver individuato tra i numerosi ballerini che hanno lavorato con lui personalità che ha potuto formare, plasmandoli secondo le più rigorose esigenze con il gusto e la fantasia di una moderna scuola coreografica. Numerosi i riconoscimenti e corposa la pubblicistica sulla sua opera, il cui ultimo esito è il volume Milloss, un maestro della coreografia tra espressionismo e classicità di Patrizia Veroli, 1996).

a.t.

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