IL RUOLO DI GEORG SCHÜNEMANN NELLA
DECISIONE DI BUSONI DI TORNARE A BERLINO


Testi tratti dal recentissimo volume di A. Latanza, F. Busoni- Realtà e utopia strumentale, dove, tra l'altro, è publicato tutto l'importante carteggio. Sui rapporti tra Busoni e Schünemann si veda il magnifico volume di Tamara Levitz, Teaching new classicality..., di cui ho trascritto un breve capitolo in questo sito.


Georg Schünemann (1884-1945), musicologo e ricercatore musicale, fu dal 1920 vice-direttore della Berlin Hochschule diventandone direttore dal 1932 al 1933 quando fu obbligato a dimettersi. Subito dopo assunse la direzione della collezione di strumenti musicali e nel 1935 diresse la sezione musicale della Preussische Staatsbibliothek di Berlino.


Lettera di Georg Schünemann a Busoni
29 maggio 1920

Stimatissimo maestro,

mi domando se Lei si ricorderà ancora di me. Durante il Suo soggiorno berlinese, ho seguito - come critico musicale della «Allgemeine Musík-Zeítung» e di altri quotidiani - i Suoi grandi concerti, con tutto l'entusiasmo che Lei, facendo musica, con tanta profusione infondeva nel cuore di noi giovani musicisti. Lei notò anche le mie recensioni e discusse a lungo le mie idee. Ma tutto ciò Le sarà passato di mente. A me è rimasto invece l'amore per la Sua arte e per la Sua musica. Da allora non c'è stata neanche una esecuzione di Busoní sulla quale non abbia scritto una recensione.
E la Sua «estetica» e tutto ciò che Lei ha dato, ha fatto risuonare dentro di me, dentro di noi, corde che da tempo sembravano assopite. Quando dico «noi» penso ai tanti giovani musicisti che si schierarono intorno alla Sua arte come compositori in maniera produttiva o riproduttiva e che Le sono rimasti fedeli. E noi tutti desideriamo ardentemente riaverLa fra di noi, con le Sue opere, i Suoi incitamenti, le Sue azioni!
Perché Le scrivo adesso? Intanto sono diventato libero docente presso la «Universitát fúr Musikwissenschaften» (Università di scienze musícali) e poi vícedirettore e direttore amministrativo della «Hochschule für Musik» (Scuola superíore di musica). Adesso mi dicono che altre importanti istituzioni sono in contatto con Lei e allora vorrei anchío presentarmi con una piccola richiesta, anzi, con un profondo desiderio: così lo scrivo, anche se so che non è così facilmente realizzabile:

«ritorní da noi!»

Rivedrebbe intorno a sé i fedeli al completo, con le Sue opere troverebbe da noi un terreno fertile, mieterebbe gioia, amore e gratitudine. So che non è facile prendere una tale decisione, ma se ritorna col pensiero al Suo periodo berlinese, forse ricorderà anche tanti momenti piacevoli e belli.
L'amore per Bach - che Lei sa far risuonare in maniera così forte e singolare nelle Sue opere - dovrebbe attrarLa sempre a noi, infatti noi penetriamo sempre più profondamente in questo mondo meraviglioso e anche qui abbiamo bisogno di una guida quale Lei è stata ed è per noi.
Prenda questa lettera così come è intesa: come un esplicito ed aperto ríconoscimento della Sua grande e per me indimenticabile natura d'artista e di tutta la Sua concezione artistica.
Che io possa parlare in nome di molti musicisti, Lei lo sa altrettanto bene come lo sa qualsiasi musicista che conosca e abbia vissuto le Sue opere e la Sua attività artistica.
Con i più sinceri auguri e la massima stima La saluta il Suo devoto

Prof. Dr. Georg Schúnemann


Lettera di Busoni a Georg Schünemann
1 giugno 1920, Zurigo

Stimatissírno Professore,

io so esattamente chi è Lei e La ricordo con il più gran piacere e la più grande stima: perciò le Sue parole così spontanee e sentite mi hanno colpito profondamente e mi rendono grato. Veramente non si può non conoscere una tale celebrità! Dunque per me è una gioia poterLe dire per il momento che le mie decisioni inclinano verso Berlino, verso la quale effettivamente molto mi lega e mi attira. Spero che i progetti che sono ora avviati mi riportino a Lei. E tutto questo si deciderà nel prossimo futuro. Se poi io possa diventare e essere ciò che Lei si aspetta con fiducia, non lo so con certezza. Nel frattempo è accaduto qualcosa in me che potrebbe sorprenderla o deluderla...
Così è fatta la vita: la linea retta che noi ci sforziamo di mantenere si piega a curva e - ben presto - il cerchio si chiude.

La ringrazio di tutto cuore

Suo rispettosissimo e devotissimo

F Busoní