LORD GEORGE GORDON BYRON MANFRED Versione italiana e riduzione di Carmelo Bene |
Manfred Ecco, si spegne il lume. Nuovamente m'è forza rianimarlo, anche se certo morrà di nuovo prima del mio tempo d'insonnia... Il sonno mio - pure io dormiente - non è sonno: è continuo (un) pensiero ostinato e gli occhi miei si chiudono solo a guardarmi dentro... Eppure io vivo. Ho l'aspetto la forma il respiro degli uomini viventi... Sapere è patire. Sventura è la scienza. Coloro che più sanno più amaramente devono piangere il vero fato: l'albero della scienza non fu mai l'albero della vita. Conoscenza del mondo Idee sovrane tutto provai. Tutto compresi e tutto abbracciai col mio genio. A nulla valse. Vano fu il tutto. Ho aiutato gli uomini E qualcuno perfino mi aiutò. Bene Male Passioni Energia Vita di che son fatti gli altri sono per me una pioggia su la sabbia - dopo quella mia ora innominabile. - la dannazione di poter provare paura al naturale, movimento del cuore che batte i speranza, desiderio d'amore nascosto per un essere terreno... che ho cercato nelle tenebre e nella luce, voi che vagate sulla terra, dentro le più sottili essenze, abitanti le cime inaccessibili dei monti e gli abissi della terra e del mare, io vi scongiuro in nome dell'incanto scritto che a un v'asserve: destatevi! Apparite (Pausa) Non si mostrano ancora... Per la voce che vi comanda... per questo segno che vi fa tremare... per il sacro diritto dell'Eterno... Mostratevi! Apparite, apparite!... Se così deve essere,... voi non mi eluderete... per un potere ancora più profondo, per la malìa concepita in una stella maledetta, rovina incandescente d'un mondo distrutto inferno errante nello spazio immenso, per l'anatema eterno che mi pesa terribile nell'anima, il pensiero ch'è dentro e intorno a me, Apparite! Ve l'ordino! Apparite! o mortale scendo a te, da un castello su nel ciel che il tramonto edificò fosse reo pure quel che cerchi obbedisco al tuo scongiuro obbedisco al tuo poter Manifesta il tuo desir! che mai l'onda toccò dove il vento è straniero vive il serpente del mar, la sirena s'adorna di verde color come d'uragano tua malia venne a me allo spirito del mare rivela i tuoi desir.» quanto alte si ergon br cime nel ciel, là, mia patria lasciai tuo comando a obbedir tua malìa m'incatena, comandami tu. Pria che la terra fosse io reggea la stella al tuo destin! Davanti a te da te chiamati gli spiriti stan... de l'aer del mare della terra della stella tua, che vuoi tu da noi, o mortal, dì!» 1º Spirito Lo sapete. Io non posso nominarlo... 1º Spirito Possiamo darti solo quanto abbiamo; domanda a noi, tuoi sudditi sovranità, potere sulla terra tutta o in parte o un segno a dominare gli elementi - uno o tutti - di che noi disponiamo. È tuo. Manfred oscuri che mi offrite non potreste estrarre solamente quanto chiedo? No. Trascende la nostra abilità... Ma... Puoi morire... Manfred Siamo eterni e il passato è presente e futuro. Schiavi, non irridete il mio potere! Lo spirito, la mente la scintilla promètea, io splendore del mio essere è, come ii vostro, penetrante, alato anche se cinto dalla creta inerte. Rispondete! O vi mostro chi sono! 1º Spirito la risposta è nel tuo domandare. Parlate!... 1º Spirito (quel che i mortali chiamano morire non ha senso tra noi)... vi avrò evocato invano. Altro. Domanda altro. Regno dominio forza lunga vita Manfred Sono già troppo lunghi. Andate via. Sparite! che non appaia inutile a tuoi occhi? Manfred prima di separarci, un solo istante. Vorrei vedervi in volto apertamente. Sento le vostre voci melanconiche dolci come di musica sull'acqua; e vedo il volto fermo d'una stella splendente e nulla più - Statemi appresso. Mostratevi - uno alla volta o tutti - Ma nelle forme usate... Scegli una forma tu. Ti appariremo in essa... Non v'è al mondo una forma bella o turpe per me. Chi è più possente tra voi scelga ed assuma quella forma che più gli s'addice... Guarda... Manfred sogno demente o frode... potrei essere ancora felice... Abbracciarti... E saremo di nuovo... il mio cuore... mi manca... «Quando sull'onde poggerà la luna, la lucciola tra l'erbe brillerà, la fiamma guizzerà sulla laguna, le tombe la meteora lambirà. » L'anima tua non potrà mai dormir; ombre vi sono che vanir non ponno, pensieri che mai tu non potrai bandir. non sarai solo fino al tuo morir. Tu in volto sei con un funéreo ammanto, Nebbia ti cinge che non può svanir. Benché, vedermi dato a te non fia, l'influsso sentirai che vien da me: Siccome cosa, che invisibil, na, esser deve mai sempre accanto a te. ti volgerai nell'orme del tuo piè; Sorpresa proverai che pari all'ombra che in terra stampi, l'ombra mia non è.» Vecchio d'angoscia, come questi pini rovinati da un solo inverno, spogli di scorza e rami, fulminati tronchi dannati a una radice infetta destinata soltanto a dare il senso di questo suo corrompersi. Esser tale, in eterno, e così diverso prima... Solcato nella fronte, non dagli anni, o dall'ore in travaglio, ma da istanti più lunghi e torturati dell'eterno. Esser ridotto tale e sopravvivere... Oh, valanghe che un soffio fa precipiti sopra e sotto di me paurosamente sento il vostro rombare distruttore. Schiacciatemi! Ma voi passate solo Sulle cose che vogliono vivere!... con cautela; un rumore improvviso gli sarebbe fatale... travolgendo le Alpi a br compagne e le nubi squarciando, riempiono le valli verdeggianti di spavento e rovina ... ti sarebbe fatale un solo passo, per amor della vita non sostare così sul precipizio! Anche se stanco di vivere, non devi col tuo sangue colpevole macchiare queste pure convalli. Non ti lascio! Tienti a me!... così stretto. Io son tutto debolezza ... Ecco, appòggiati a me ... posa il tuo piede così ... col mio bastone ... Tienti stretto a quel cespuglio ... dammi la tua mano. piano. Bene ... così Manfred ... Non importa. Conosco la mia strada. Non mi serve una guida ti rivelano nobile Gusta un po' del mio vino è d'una antica vendemmia del tuo bicchiere. Non mi sarà dato dunque mai che la terra l'assorba! il mio sangue; l'umore puro e caldo che scorre nelle vene dei miei padri e nelle nostre quando noi eravamo giovani ed avevamo un cuore solo, e ci amavamo come non avremmo dovuto amarci. E, sparso, mi riappare colorando le nubi che mi chiudono il cielo ove non sei e non sarò mai. nulla a fronte degli anni che m'è dato ancora numerare. Età, età, spazi, eternità, coscienza, questa sete di morte, estinta mai ... Manfred che la vita dipenda dal tempo? Epoche nostre sono i nostri gesti. I gesti miei hanno reso giorni e notti eterne, innumeri, uniformi: sabbia deserto vuoto, freddo, furia infrangersi d'onde, e nient'altro ha posa che carcasse e i marci legni del naufragio, roccie e amarezza d'alghe Il cielo ti dia pace e il pentimento ti conforti e ti renda a te stesso. Per te voglio pregare ma posso sopportare la tua pietà ... (Appare la Maga delle Alpi) di luce abbaglianti occhi di gloria sulla tua fronte ferma e chiara dove si pecchia l'anima serena pura immortale leggo che tu perdoni a un figlio della terra, se si avvale di questi suoi incantesimi per evocarti così per contemplarti un attimo chi ti dà potenza. Ti so uomo di molti pensieri e imprese tante vili ed oneste in entrambe estremo. Agli altri e a te fatale nel tuo soffrire. Che vuoi da me? L'aspetto della terra mi ha fatto impazzire. Cerco rifugio nei suoi misteri Ho chiesto all'invisibile quel che non può concedermi ... Una grazia ... ... Racconta ... il mio dolore troverà una voce. Alla mia giovinezza fu accordata un'anima diversa dalla comune argilla a me compagna il mio genio mi fece straniero in questa terra. Tra le creature che m'ebbi attorno, una soltanto ... ma di Lei più tardi ... La aia gioia fu sola: nelle notti mute seguire il corso della Luna tenta e degli astri, e i fulmini accecanti fissare fino a chiudere gli occhi; e ascoltare le foglie disperse e i canti serali mormorati dai venti dell'autunno. Tutto qui il mio piacere. E l'essere solo ... Sprofondai nei miei viaggi solitari nelle caverne della morte, sempre cercandone le cause nei suoi effetti; ... da ossami disseccati, teschi e polvere trassi vietate conclusioni. Per anni spesi le notti in antiche scienze: - tempo e travaglio e prove tremende - Astinenze che sole possono sullo spazio - popolato infinito; ho gli occhi miei assuefatto a quell'eterno come prima di me fecero i maghi. E con la scienza crebbe la mia sete di scienza ... Io non ho nominato padre o madre, amante, amico, o altri con cui avessi legami umani, o tali a mc non parvero. ... Una vi fu ... Non risparmiarti. Segui Manfred occhi, capelli, tratti ... la sua voce!, la dicevano simile alla mia. Ma il tutto assai più dolce e temperato dalla bellezza. E non soltanto questo, ma più grazia che in me: pietà, sorrisi, lacrime a me ignote, tenerezza ch'io ebbi, ma solo per lei ... e umiltà, a me estranea, sempre. I suoi difetti erano anche i miei, tutte sue le virtù ... L'amai e distrussi. Maga Manfred Il mio cuore spezzò il suo cuore: il suo fissò il mio e appassì. che disprezzi, rinunzi ai doni della nostra scienza? ... Le parole non sono che fiato. Guardami nel mio sonno, nelle veglie. Restami accanto ... questa mia solitudine non è più solitudine. Popolata è da Furie ... Ho invocato la follia come una grazia Ho affrontato la morte, ma la mano ghiaccia d'un demone spietato mi trattenne per un capello che non volle rompersi. Sprofondai fra gli uomini, dappertutto cercando l'oblio tranne là dove lo si può trovare: questo ancora mi resta da sapere, solo in questo la mia scienza è mortale, Abito questa mia disperazione e vivo, vivo per sempre. Forse posso aiutarti Manfred dovrebbe allora risvegliare i morti o addormentarsi eon essi. Fallo! Come vuoi, quando vuoi, torturami, purché sia l'ultima volta. Maga obbedienza al mio volere Farmi schiavo di chi mi serve? Mai! Maga Allora posso ritirarmi? ... Sì ... cos'è quello che noi temiamo d'essere ... Non fossi mai vissuto, Lei che amo sarebbe ancora viva; Lei che amo sarebbe ancora bella e felice, se non avessi amato. Dov'è ora? Che cosa è ora? Una che soffre per i miei peccati. O forse nulla. Fino a quest'ora non ho mai temuto d'evocare spiriti buoni o perfidi. Tremo e mi gela stranamente il cuore. Ma io so fare quel che più aborro. (... La vetta dello Jungfrau. Entra il primo destino ...) rapida. Non le ho lasciato una sola vela. Non un solo albero, non una tavola della sua coperta, né un disgraziato, vivo, per lamentarsi del suo naufragio. Uno solo salvai per i capelli: pirata in mare, traditore in terra. L'ho salvato soltanto a che prepari nuove distruzioni, tutte per me ... Il mattino, per deplorarla, albeggerà su lei in lacrime. Lenta e sinistra la nera peste ... dolore e angoscia, terrore e male ammantano una nazione tutta. Benedetti i morti che non vedono il quadro della loro desolazione Manfred (forte, annuncia, sfidando ...) Arimane sul trono che ha forma di globo di fuoco, circondato da spiriti! (Inno degli spiriti) che va su nubi ed acque in sua man lo scettro sta degli elementi che in polvere van nel nulla al suo voler. Respira l'onda, solleva il mar Ei parla risponde il tuon. Risponde al suo comando il sol s'oscura al suo guardar si muove scuote il mondo il terremoto vulcani sorgon dove posa il pié peste è sua ombra crepitan comete in ciel al passaggio d'Arimane comete al passaggio d'Arimane. Pianeti incenerisce l'ira sua la guerra offrì di sangue a Lui gli altar La morte egli è, la vita gli appartiene. Con l'infinito peso d'agonia egli è lo spirito di ciò che v'è! Temerario e vile, prostrati e adora! tu nato in terra non ci dei tentare. vedete, non m'inchino! m'appartiene! Manfred La mia domanda è a loro! consente ai desideri di questo mortale? Arimane che serbi ancora, in tutto o in parte, la forma della nascita, l'involucro d'argilla che ritornò alla terra, riappari! ... quello che tu portavi: cuore e forma sottrai ai vermi l'aspetto che fu tuo Appari. Appari. Appari! del fantasma di Astarte) Manfred Le guance sono rosse. Ma ora vedo, non è un colore vivo, ma stranamente febbrile; il rosso innaturale che l'autunno imprime sulle foglie morte. Astarte! ... Perdonami ... o dannami!... Io non posso, ma ditele di parlare! Voce Nemesi che ti rinchiudeva, rispondi a questi che ti ha parlato! Parla a chi ti ha evocato. Manfred Voce Nemesi dell'aria, tu solo puoi. Comandale di parlare. Nemesi la tua ricerca è vana amata, parlami! Tanto ho sofferto e soffro ancora tanto. Guardami La tua fossa non ti ha mutato tanto quant'io son mutato per te. Troppo mi amasti, come io ti amai. Non eravamo tatti per torturarci così, quantunque tosse il più empio dei peccati amarci come noi ci amammo ... Dimmi che tu non mi detesti ... Che io sconto il castigo per entrambi, che tu sarai del numero beato, e io morrò ... Perché finora tutto quel che odio cospira a incatenarmi all'esistenza, a una vita che mi esclude dall'immortalità, dove il futuro è simile al passato. Non ho tregua. Non so che cosa chiedere o cercare. Sento soltanto quello che tu sci e io sono. Ma, prima di morire vorrei udire di nuovo quella voce che era la mia musica. serene, ho spaventato gli uccelli addormentati tra i silenziosi rami, per chiamare te ... Ho risvegliato i lupi montani ho appreso alle caverne a riecheggiare invano il nome tuo adorato; tutto rispose, tranne la tua voce. Parlami! Ho errato sulla terra e non ho mai trovato a te l'uguale. Parlami! T'ho cercato tra le stelle a venire, ho contemplato il cielo inutilmente, senza trovarti mai. Parlami! Guarda, i demoni a me attorno, hanno pietà di me che non li temo ed ho pietà per te soltanto. Parlami! Sdegnata, se vuoi, ma parlami! ... Dimmi non so che cosa, ma che io ti senta una volta ancora ... È la tua voce. Fantasma le tue sventure terrene. Addio. Manfred Fantasma Manfred ... Pietà ... Dimmi che m'ami. ha vegliato per anni in questa torre ... solo ... v'è certamente qualche stanza dove nessuno entra ... una serenità inspiegabile, finora sconosciuta alla mia vita desidera parlarvi ... Sii il benvenuto. Questa tua presenza onora le mie mura e benedice sul tuo nome da secoli nobile. Si dice che ti siano familiari cose vietate alla ricerca umana; Manfred contadini atterriti; i tuoi vassalli guardano a te con occhi molto inquieti. La tua vita è in pericolo Manfred non intendo indagare i segreti della tua anima, ma se tanto è vero, quanto si dice, ancora è tempo al pentimento e al perdono. Manfred cosa io sia stato o sia: questo è un arcano tra il cielo e me. Non scelgo mediatori. Se mai ho peccato contro i tuoi decreti, prova e punisci ... di punizione, ma di pentimento e perdono. A te solo tocca scegliere; la punizione io la lascio al cielo Manfred né incantesimo nella preghiera, né penitenza purificatrice, sguardo apparente, né agonia, digiuno, né tra le innate torture di quella cupa disperazione che è rimorso senza paura dell'inferno e, sola, basta a fare un inferno del cielo, non v'è nulla che possa esorcizzare il nostro spirito illimitato dai delitti, dai torti e sofferenze e vendette che infligge a se stesso; non esiste un tormento avvenire pari a quella giustizia che impartisce a se stesso chi da sé si condanna. e operare con gli altri uomini? La mia natura è avversa a questa vita ... al di là d'ogni aiuto ... Così giovane! sulla terra, che invecchiano da giovani e prima della loro età di mezzo, muoiono, e non di morte violenta, com'è dato ai guerrieri, ... Non stupirti se sono quel che sono, ma che io sia nato, e che essendo io esistito, io viva! al tramonto del sole e tramonti nella tua goria. Addio! Non ti vedrò mai più. Come il mio primo sguardo d'amore, prima meraviglia, fu per te, prendi questo mio ultimo. Non splenderai mai più sopra un vivente a cui la vita sia stata più fatale. Abate Un servo Altro servo Abate Ne rispondo, ma devo vederlo! ... Un servo Lo hai già visto una volta stasera ... Abate Mi tosse concesso richiamare una nobile anima non del tutto perduta ... Manfred i miei giorni; gli atti miei registrati. Allontanati! Via! Qui sei in pericolo! Abate s'approssima un pericolo e vorrei salvarti ... Abate Guarda ... Là! Che vedi?
Niente senza tremare e dimmi: cosa vedi?! ... Abate che sorge dalla ... terra ... infernale ... la sua faccia è ammantata ... la figura ... involta in foschi nembi ... s'interpone ... tra me e te, ma non la temo ... Manfred non ti farà alcun male, ma il suo aspetto ti potrebbe impietrare, tu sei vecchio Allontanati! Abate disperso questo demone! ... Che vuole? Manfred l'hai visto: è apparso senza il mio permesso! con ospiti siffatti. Per te tremo! Si scopre il volto: ha sulla fronte incise cicatrici di fulmine, lampeggia nel suo occhio l'inferno! Indietro! Indietro! Manfred Spirito anche se pronto a tutto. Chi ti manda? Spirito
alla tua. Ho combattuto i tuoi padroni. Vattene! Spirito ma non certo a dar l'anima a un tuo pari! Vattene! Morirò come ho vissuto: solo. Spirito Ehi, voi, sorgete! Nulla potete contro la pietà! Spirito né muoverò di qui finché mi resta fiato a esalarvi tutto il mio disprezzo forza terrestre a battermi con voi, anche spiriti, quel che prenderete lo dovrete strappare brano a brano! Spirito che volle praticare l'invisibile e farsi nostro uguale? Fino a tanto innamorato della vita, quella stessa vita che t'ha reso infelice? è alla fine, e non voglio riscattare un sol momento di quest'ora. Contro la morte io non combatto; ma soltanto contro te, contro gli angeli a te intorno. Tu non mi hai mai tentato. Non potevi; io non sono mai stato il tuo trastullo e non sarò tua preda. Io sono stato da me, il mio distruttore. Indietro, demoni, indietro, ritornate al vostro inferno. La mano della morte, non la vostra è su me labbra ... smorte ... il tuo petto ... ansima. Volgi una preghiera al cielo ... anche ... con il solo pensiero ... prega ... non morire così ... Manfred Abate Ahimé, che senti? Manfred non è così difficile morire! |
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