BENEDETTO MARCELLO

 

IL TEATRO ALLA MODA

 

Munus, et officium, nil scribens ipse, docebo:

Unde parentur opes...

HORAT., Lib. de Arte. Poet.

 

LAUTORE DEL LIBRO AL COMPOSITORE DI ESSO....................................................... 2

A POETI..................................................................................................................................... 3

A COMPOSITORI DI MUSICA.............................................................................................. 8

A MUSICI................................................................................................................................ 13

ALLE CANTATRICI................................................................................................................ 16

AGL IMPRESARI................................................................................................................... 22

A SUONATORI...................................................................................................................... 24

AGLINGEGNERI E PITTORI DI SCENE............................................................................. 25

A BALLARINI........................................................................................................................ 27

ALLE PARTI BUFFE............................................................................................................... 28

A SARTI.................................................................................................................................. 29

A PAGGI................................................................................................................................. 30

ALLE COMPARSE.................................................................................................................. 31

A SUGGERITORI................................................................................................................... 32

A COPISTI............................................................................................................................... 33

[AGLI AVVOCATI DEL TEATRO]....................................................................................... 34

[AI PROTETTORI DEL TEATRO].......................................................................................... 35

[ALLE MASCHERE ALLA PORTA]...................................................................................... 36

[AI DISPENSATORI DI BIGLIETTI]..................................................................................... 37

[AI PROTETTORI DELLE VIRTUOSE]................................................................................. 38

[ALLE MADRI DELLE VIRTUOSE]...................................................................................... 39

LA RIFA.................................................................................................................................... 42

[AI MAESTRI DI BELLA MANIERA]................................................................................... 44

[AI SOLFEGGIATORI]........................................................................................................... 45

[AI MARANGONI E FABRI]................................................................................................. 46

[AGLI AFFITTASCAGNI E PALCHETTI]............................................................................ 47

[AI SIMON DE SCENA]......................................................................................................... 48

[ALLE MASCHERE]................................................................................................................ 49

[AI CONDUTTORI DEL BOTTEGHINO]............................................................................. 49

 


LAUTORE DEL LIBRO AL COMPOSITORE DI ESSO

 

A voi, o mio dilettissimo Compositore del Libretto presente, questo mio Libretto consacro. Imperciocch, se per vostro piacere, e per sollevarvi dalle noiose cure s giocosa Prosa in assai volgar Frase (perch ben sintenda) io dettai, giusto ben sia che a voi medesimo lindirizzi, perch cosa gi vostra quando per mia comparisce. Voglio lusingarmi per, che la presente Operetta non sia per riuscir discara, o di poco giovamento a chiunque de Teatri solito approfittarsi, essendo raccolte in essa molte delle pi riguardevoli Cose, che importano a ben riuscire nelle moderne Sceniche Operazioni. Pure, se contro di me si scopriranno de malevoli Detrattori, spero, che in voi solo affidandomi, saprete ben persuaderli, e placarli. So pur troppo (per dir da vero) che molti a cui la correzione sopra le malfatte cose non piace, diranno che questa mia Fatica inutile e vana, chiamandomi altri sprezzatore della moderna Virt; ma (ci seguendo) avremo parimente un piacere scambievole in vedendo risentirsi taluni, li quali, come colti nel comune difetto, crederanno che apostatamente per loro, io a scrivere siami posto, e Voi di loro precisamente ridete. Frattanto, o indiviso mio Amico, prendete a grado questo mio dono, come presentatovi da chi senza di voi non pu vivere, e state sano, se non volete vedermi ammalato. Addio.


 

A POETI

 

In primo luogo non dovr il Poeta moderno aver letti, n legger mai gli Autori antichi Latini o Greci. Imperciocch nemeno gli antichi Greci o Latini hanno mai letti i moderni.

Non dovr similmente professare cognizione veruna del Metro e Verso Italiano, toltane qualche superficiale notizia che il Verso si formi di sette o dundici sillabe, con la quale Regola potr poi comporne a capriccio di tre, di cinque, di nove, di tredici, e di quindici ancora.

Dir bens di aver corsi gli studi tutti di Matematica, di Pittura, di Chimica, di Medicina, di Legge, etc. protestando che finalmente il Genio lha condotto con violenza alla Poesia, non intendendo per il vario modo di ben accentare, rimare, etc. etc., non li Termini Poetici, non le Favole, non lIstorie, ma introducendo anzi nellOpere sue per lo pi qualche termine delle Scienze sopracennate, o daltre, che non abbiano punto che fare con la poetica Istituzione.

Chiamer pertanto Dante, Petrarca, Ariosto, etc. Poeti oscuri, aspri e tediosi, e per conseguenza nulla o poco imitabili. Sar bens provveduto di varie moderne Poesie, dalle quali prender sentimenti, pensieri e glinteri Versi, chiamando il furto lodevole Imitazione.

Ricercher il Poeta moderno, prima di compor lOpera, una nota distinta dallImpresario della quantit e qualit delle Scene chesso Impresario desideri, per introdurle tutte nel Dramma; avvertendo se vi entrassero Apparati di Sagrificio, di Cene, di Cieli in terra, o daltro Spettacolo, dintendersi bene con glOperari, cio con quanti Dialoghi, Soliloqui, Ariette, etc. debba egli allungar le Scene antecedenti, perch abbiano commodo di preparar ogni cosa: bench, per ci fare, lOpera poi convenga snervarsi e sattedi lUdienza soverchiamente.

Scriver tutta lOpera senza formalizarsi Azzione veruna della medesima, bens componendola verso per verso, acciocch non intendendosi mai lIntreccio dal Popolo, stia questi con curiosit sino al fine. Avverta sopra ogni cosa il buon Poeta moderno, che siano fuori ben spesso tutti li Personaggi senza proposito, quali poi ad uno ad uno dovranno partire, cantando la solita Canzonetta.

Non ricercher mai il Poeta labilit degli Attori, ma piuttosto se lImpresario sar provveduto di buon Orso, di buon Leone, di buon Rossignolo, di buone Saette, Terremoti, Lampi, etc.

Introdurr una scena magnifica e di curiosa apparenza in fine dellOpera, perch il Popolo non parta a mezzo, chiudendo con il solito Coro in onore o del Sole, o della Luna, o dellImpresario.

Dedicando il Libro a qualche gran Personaggio cercher che questi sia piuttosto ricco che dotto, patteggiando il terzo della Dedica con qualche buon mediatore sia poi Cuoco, o Mastro di Casa del Soggetto medesimo. Ricercher in primo luogo da questi la quantit e qualit de Titoli co quali deve adornare il suo Nome nel Frontespizio, accrescendo poi detti Titoli con etc. etc. etc. etc. Esalter la Famiglia e le Glorie degli Antenati, usando ben spesso nella Epistola Dedicatoria li termini di Liberalit, Animo generoso, etc., n trovando nel Personaggio (siccome sovente accade) motivi di laude, dir, chegli tace per non offendere la di lui modestia, ma che la Fama con le sue cento Sonore Trombe sparger dalluno allaltro Polo il di lui Nome immortale. Chiuder finalmente con dire, per atto di profondissima Venerazione, che bacia i Salti de Pulci de Piedi de Cani di Sua Eccellenza.

Sar utilissima cosa al Poeta moderno di fare una Protesta a Lettori chha composta lOpera neglanni pi giovanili, e se potesse aggiungervi daver ci fatto in poche giornate (bench gli avesse lavorato intorno pi anni) ci appunto sarebbe da buon moderno, mo strando scostarsi affatto dallantico precetto: Nonumque prematur in annum, etc. etc.

In tal caso potr dichiararsi ancora desser egli Poeta per solo divertimento, a motivo di sollevarsi da occupazioni pi gravi, chera lontano dal pubblicare la sua fatica: ma per consiglio dAmici e comando de Padroni sՏ indotto a ci fare, non mai per desiderio di lode o speranza di lucro. Di pi che la Virt insigne de Rappresentanti, lArte celebre del Compositor della Musica, e la destrezza delle Comparse e dellOrso correggeranno i difetti del Dramma.

Nella Sposizione dellArgomento far un lungo Discorso intorno a Precetti della Tragedia e dellArte poetica, riflettendo con Sofocle, Euripide, Aristotele, Horazio, etc. Aggiungendo in fine che conviene al Poeta corrente abbandonar ogni buona Regola per incontrar il Genio del corrotto Secolo, la licenziosit del Teatro, la stravaganza del Maestro di Capella, lindiscretezza de Musici, la delicatezza dellOrso, delle Comparse, etc.

Avverta per di non trascurare la solita Esplicazione degli tre Punti importantissimi dogni Dramma: il Loco, il Tempo e lAzzione. Significando il Loco: NEL TAL TEATRO; il Tempo: DALLE DUE DI NOTTE ALLE SEI; lAzzione: LESTERMINIO DELLIMPRESARIO.

Non importa che il Soggetto dellOpera sia Istorico: anzi essendo state trattate tutte le Storie greche e latine dagli antichi Latini e Greci, e da pi scelti Italiani del buon Secolo, appartiene al Poeta moderno linventare una Favola, fingendosi nella medesima Risposte dOracoli, Naufragi reali, mali auguri di Bovi arrostiti, etc. bastando solamente, che sia alla notizia del Popolo qualche Nome Istorico delle Persone. Tutto il rimanente adunque sar unInvenzione a capriccio, avvertendo sopra ogni cosa, che i versi non siano che mille doicento in circa comprese le Ariette.

Per render poi allOpera maggior riputazione, cercher il Poeta moderno che il Titolo sia piuttosto una principale Azzione della medesima, che il Nome dun personaggio: verbi gratia in vece dAmadis, di Bovo, di Berta al Campo, etc. dir lINGRATITUDINE GENEROSA, I FUNERALI PER FAR VENDETTA, lORSO IN PEATA, etc.

Gli Accidenti dellOpera saranno Prigionie, Stili, Veleni, Lettere, Caccie dOrsi, e di Tori, Terremoti, Saette, Sagrifizi, Saldi, Pazzie, etc., imperciocch da tali impensate cose il popolo resta oltremodo commosso: e se mai si potesse introdurre una Scena nella quale alcuni degli Attori si mettessero a sedere ed altri a dormire in un Bosco, o Giardino, nel qual Tempo gli venisse insidiata la Vita, e si risvegliassero (il che mai non sՏ veduto sul Teatro Italiano), ci sarebbe un toccare lestremo della meraviglia.

Nello stile del Dramma non dovr il Poeta moderno porre molta fatica, riflettendo che devessere ascoltato, ed inteso dalla Moltitudine popolare, che per ad effetto di renderlo pi intelligibile, ometter li soliti articoli, user glinsoliti lunghi periodi, epitetando abbondantemente, quando gli occorra compir qualche verso di Recitativo o di Canzonetta.

Sar provveduto poi di gran quantit dOpere vecchie, delle quali prender Soggetto e Scenario, n cambier di questi che il Verso e qualche Nome de Personaggi, il che far parimente nel trasportar Drammi dalla Lingua Francese, dalla Prosa al Verso, dal Tragico al Comico, aggiungendo o levando Personaggi secondo il bisogno dellImpresario.

Far gran brogli per compor Opere, n potendo altro fare, si unir con altro Poeta, prestando il Soggetto, e verseggiandolo insieme con patto di partire il guadagno della Dedica e della Stampa.

Non lascer partire assolutamente il Musico dalla scena senza la solita Canzonetta, e particolarmente quando per Accidente del Dramma dovesse quegli andar a morire, ammazzarsi, bever veleno, etc.

Non legger mai tutta lOpera allImpresario, bens glie ne reciter qualche Scena interrottamente; e replicatamente quella del Veleno, o del Sagrifizio, o delle Sedie, o dellOrso, o del Saldi, aggiungendo che se quella tal Scena gli falla, non occorre pi compor Opere.

Avverta il buon Poeta moderno di non intendersi punto di Musica, imperciocch tale intelligenza era propria degli Antichi Poeti secondo Strabone, Plinio, Plutarco, etc., li quali non separarono il Poeta dal Musico, n l Musico dal Poeta, come furono Anfione, Filamone, Demodoco, Terpandro, etc. etc. etc.

LAriette non dovranno aver relazione veruna al Recitativo, ma convien fare il possibile dintrodurre nelle medesime per lo pi farfalletta, mossolino, rossignuolo, quagliotto, navicella, copanetto, gelsomino, violazotta, cavo rame, pignatella, tigre, leone, balena, gambaretto, dindiotto, capon freddo, etc. etc. etc., imperciocch in tal maniera il Poeta si fa conoscere buon Filosofo distinguendo co paragoni le propriet degli Animali, delle Piante, de Fiori, etc.

Prima che lOpera vada in Scena dovr il Poeta lodar Musici, Musica, Impresario, Suonatori, Comparse, etc. Se lOpera poi non avesse felice incontro, dovr esagerare contro gli Attori, che non la rappresentano conforme lIntenzione sua, perch non pensano che a cantare, contro il Maestro di Capella, che non ha intesa la forza delle Scene, non badando egli che a far lariette; contro lImpresario, che per soverchio risparmio lha posta in scena con poco decoro; contro Suonatori e Comparse tutti ogni sera ubbriachi, etc.; protestando ancora chegli avea composto il Dramma in altra maniera, che ha convenuto levare, aggiungere ad arbitrio di chi comanda e particolarmente della incontentabile prima Donna, e dellOrso, che lo far leggere nellOriginale, che al presente appena lo riconosce per suo, e chi ci non credesse lo dimandi alla Serva o Lavandara di Casa, che prima dognaltro lhanno letto e considerato, etc.

Nelle prove dellOpera non dir mai lIntenzione sua a verun degli Attori, riflettendo saviamente che questi vogliono fare a modo loro ogni cosa.

Se qualche Personaggio per convenienza dellOpera fosse scarso di Parte, gliene aggiunger subito che ne venga richiesto o dal Virtuoso o dal di lui Protettore, avendo sempre preparato qualche centinaio dariette per poter cambiare, aggiungere, etc., non trascurando di riempire il Libro de soliti Versi oziosi segnati con virgolette.

Se si trovassero in una Prigione Marito e Moglie, e che luno andasse a morire, dovr indispensabilmente restar laltro per cantar unArietta, la quale dovr essere dallegre parole per sollevar la mestizia del Popolo, e per fargli comprendere che le Cose tutte sono da scherzo.

Se due Personaggi parlassero amorosamente, tramassero Congiure, Insidie, etc., dovranno sempre ci fare alla presenza de Paggi e delle Comparse.

Occorrendo ad un Personaggio di scrivere, far il Poeta portare un Tavolino con Sedia doppo cambiata la Scena, quale far parimente levare subito scritta la Lettera, perch detto Tavolino non debba mai supporsi addobbo del Luogo dove si scrive. Lo stesso osserver del Trono, Sedie, Canap, Sedili dErbe, etc.

Introdurr nelle Sale regie Balli di Giardinieri, e ne Boschi di Cortigiani; avvertendo che il Ballo di Piroo pu entrar in Sala, in Cortile, in Persia, in Egitto, etc.

In caso si accorgesse il Poeta moderno che il Musico pronuncia male, non dovr per mai correggerlo, imperciocch ravvedendosi il Virtuoso e parlando schietto potrebbe minorarsi lesito de Libretti.

Ricercato da Personaggi per qual parte debbano entrare, uscire, mover le braccia e come vestirsi, lascer chentrino, escano, si movano e si vestano a modo loro.

Se i metri dellArie non piacessero al Maestro di Musica, gli cambier subito, introducendo ancora nellArie a capriccio del medesimo: Venti, Tempeste, Nebbie, Sirocchi, Greco levante, Tramontana, etc.

Molte dellArie dovranno esser lunghe a segno che alla met di esse non si ricordi pi del principio.

LOpera dovr rappresentarsi con soli sei Personaggi, avvertendo, che due o tre Parti siano introdotte in maniera che, occorrendo, possano levarsi senza guastare lIntreccio del Dramma.

La parte di Padre o di Tiranno (quando sia la principale) dovr sempre appoggiarsi a CASTRATI; riserbando Tenori e Bassi per gli Capitani di Guardia, Confidenti del Re, Pastori, Messaggieri, etc.

Poeti di poco credito avranno tra lanno Impieghi forensi, Fattorie, Soprintendenze economiche; copieranno Foglietti, correggeranno Stampe, diranno male luno dellaltro, etc. etc. etc.

Pretender il Poeta un Palchetto dallImpresario, met del quale affitter molti mesi prima che lOpera vada in scena, e tutte le prime sere; riempiendo laltra met di Maschere, quali condurr franche di porta.

Visiter spesso la prima Donna, imperciocch per ordinario dipende da questa lesito dellOpera buono o tristo cabbia a succedere, ed a genio di questa regoler il Dramma, aggiungendo e levando parte a lei, allOrso o ad altri Personaggi, etc. Ma si guarder di non dargli ad intendere cosa veruna dellIntreccio dellOpera, perch la VIRTUOSA moderna non deve intenderne punto: informandone al pi a parte la Signora MADRE, Padre, Fratello o Protettore della medesima.

Visiter il Maestro di Capella, gli legger il Dramma pi volte, avvisandolo dove il Recitativo deve andar lento, dove presto, dove appassionato, etc., non dovendo rilevar il Compositore moderno di Musica veruna di tali cose, e glincaricher poi nellArie brevissimi Ritornelli e Passaggi (ma piuttosto molte repliche intere delle parole), perch meglio si goda la Poesia.

Far cerimonie con Suonatori, Sarti, Orso, Paggi, Comparse, etc. raccomandando a tutti lOpera sua, etc. etc. etc.


 

A COMPOSITORI DI MUSICA

 

Non dovr il moderno Compositore di Musica possedere notizia veruna delle Regole di ben comporre, toltone qualche principio universale di pratica.

Non comprender le Musicali numeriche Proporzioni, non lottimo effetto de Movimenti contrari, non la mala Relazione de Tritoni e dEssachordi maggiori. Non sapr quali e quanti siano li Modi ovvero Tuoni, non come divisibili, non le propriet de medesimi. Anzi sopra di ci dir, non darsi che due soli Tuoni: Maggiore e Minore; cio, Maggiore quello cha la terza maggiore, e Minore quello che lha minore; non rilevando propriamente ci che dagli Antichi per Tuono maggiore e minore si comprendesse.

Non distinguer punto luno dallaltro li tre generi, Diatonico, Chromatico, ed Enarmonico, ma bens confonder tutte le Chorde di essi in una sola Canzonetta a capriccio per separarsi affatto dagli Autori antichi con tale confusione moderna.

User gli Accidenti maggiori e minori a suo beneplacito, confondendo irregolarmente le Segnature di essi. Si servir parimente del Segno Enarmonico, in luogo del Chromatico, con dire che sono la medesima cosa, perch gi luno e laltro fa crescere un Semituono minore, e in tal forma sar ignaro affatto, che il Chromatico debba sempre trovarsi fra Tuoni per quelli dividere, e lEnarmonico solamente fra Semituoni, essendo special propriet dellEnarmonico il dividere li Semituoni maggiori e non altro. Onde il Maestro di Capella moderno (come si detto di sopra) deve essere intieramente alloscuro di queste ed altre simili cose.

A tal effetto pertanto sapr poco leggere, manco scrivere, e per conseguenza non intender la lingua latina, contuttoch dovesse comporre per Chiesa, dove potr introdurre Sarabande, Gighe, Correnti, etc., quali chiamer poi Fughe, Canoni, Contrapunti doppi, etc.

Passando poi a discorrere sopra il Teatro, non sintender il moderno Maestro di Musica punto di Poesia; non distinguer il senso dellOrazione: non le Sillabe lunghe o brevi, non le Forze di Scena, etc. Non rilever parimente la propriet distromenti dArco o da Fiato, quando sia egli Suonatore di Cembalo; e se il Compositore suonasse Stromenti dArco non curer punto dintendere il Clavicembalo, persuadendosi di poter compor bene alluso moderno senza veruna pratica del medesimo.

Non sar mal fatto pertanto se il Maestro moderno sar stato molti anni Suonator di Violino o Violetta, e Copista ancora di qualche celebre Compositore, del quale conservi Originali dOpere, di Serenate, etc., rubando da quelli e da altri ancora pensieri di Ritornelli, Sinfonie, Arie, Recitativi, Follie, Chori, etc.

Prima di ricever lOpera dal Poeta ordiner al medesimo metri e quantit de versi dellArie, pregandolo in oltre, che glie la faccia copiar di carattere intelligibile; che non gli manchino Punti, Virgole, Interrogativi, etc., bench poi nel comporla non avr riguardo veruno n a Punti, n a Interrogativi, n a Virgole.

Prima di metter mano nellOpera visiter tutt leVirtuose, alle quali esibir di servirle a lor genio, cio dArie senza Bassi, di Furlanette, di Rigadoni, etc., il tutto con Violini, Orso e Comparse allunissono.

Si guarder poi di legger lOpera tutta per non confondersi, bens la comporr Verso per Verso, avvertendo ancora di far cambiar subito tutte lArie, servendosi poi nelle medesime di motivi gi preparati fra lanno; e se le Parole nuove di dette Arie non andassero felicemente sotto le Note (il che per lo pi suole accadere) tormenter di nuovo il Poeta finch ne resti appien sodisfatto.

Comporr tutte lArie con Stromenti, avvertendo che ogni Parte proceda con Note o Figure del valore medesimo, siano queste o Crome o Semicrome o Biscrome; dovendosi piuttosto (per compor bene alluso moderno) cercar lo Strepito che lArmonia, la quale consiste principalmente nel diverso valore delle Figure, parte legate, parte battute, etc.; anzi per schivare tale Armonia non dovr il Compositore moderno servirsi daltra legatura, che (alla Cadenza) della solita Quarta e Terza, nel che, se gli paresse ancora di dar troppo nellantico, chiuder lArie con tutti gli Stromenti allunissono.

Avverta poi, che lArie sino al fine dellOpera siano a vicenda una allegra ed una patetica, senza aver riguardo veruno a Parole, a Tuoni, a Convenienze di Scena. Se nellArie vi entrassero Nomi propri, verbigrazia Padre, Impero, Amore, Arena, Regno, Belt, Lena, Core, etc., etc., no, senza, gi, ed altri adverbi, dovr il Compositore moderno comporvi sopra un ben lungo Passaggio: v. g. Paaaa Impeeee Amoooo Areeee Reeee Beltaaa Lenaaaa Coooo etc., Noooo Seeeen Giaaa etc. E ci per allontanarsi dallantico Stile, che non usava il Passaggio su Nomi propri o sopra Adverbi; ma bens sopra parole solamente significanti qualche passione o moto, v. g. tormento, affanno, canto, volar, cader, etc. etc. etc.

Ne Recitativi la Modulazione sar a capriccio, movendo il Basso con la frequenza possibile; e, composta ogni Scena (quando sia egli maritato con VIRTUOSA), la far sentire alla Moglie, se no, al Servitore, al Copista, etc.

AllAriette tutte dovranno precedere Ritornelli assai lunghi con Violini unissoni, composti per ordinario di Semicronie o Biscrome e questi si faranno suonar mezzi piano per rendergli pi nuovi e men fastidiosi, avvertendo che larie che seguono, con detti Ritornelli non abbiano punto che fare.

LAriette poi dovranno procedere senza Basso, e per sostenere il Musico in Tuono, se gli far accompagnar da Violini allunissono, facendo ancora in tal caso far qualche Nota di Basso alle Violette; ma questo ad libitum.

Quando il Musico alla Cadenza, far il Maestro di Capella fermar tutti gli Stromenti; lasciando larbitrio al Virtuoso o Virtuosa di trattenersi quanto gli piace.

Non faticher molto intorno a Duetti o Chori, quali ancora procurer si levino dallOpera.

Nel resto aggionger il Maestro di Capella moderno, chegli compone cose di poco studio e con moltissimi errori per soddisfare allUdienza, condannando in tal forma il gusto dellUditorio, che veramente si compiace di ci che sente talvolta, bench non buono, perch non gli vien fatto gustare il migliore.

Servir lImpresario a pochissimo prezzo, riflettendo alle molte migliaia di Scudi, che gli costano i VIRTUOSI dellOpera, che per si contenter di Paga inferiore al pi infimo di quelli, purch non gli venga fatto torto dallOrso e dalle Comparse.

Caminando il Compositore con Virtuosi, particolarmente CASTRATI, dar sempre loro la mano dritta, star con cappello in mano, un passo indietro, riflettendo che il pi inferiore di questi nellOpere per lo meno un Generale, un Capitano del Re, della Regina, etc.

Incalzer e lenter il tempo dellArie a genio de VIRTUOSI, dissimulando qualunque loro indiscretezza, col riflesso che la propria Riputazione, Credito ed interesse, sta in le lor mani; che perci gli cambier, occorrendo, Arie, Recitativi, Diesis, Bmolli, Bquadri, etc.

Dovranno formarsi tutte le Canzonette delle medesime cose, cio di Passaggi lunghissimi, di Sincope, di Semituoni, dalterazioni di Sillabe, di repliche di Parole nulla significanti, v. g. Amore amore, Impero Impero, Europa Europa, furori furori, orgoglio orgoglio, etc. etc. etc.; che per dovr il Compositore moderno per tal effetto, quando compone lOpera, aver sempre dinanzi aglocchi una Nota o Inventario delle sopradette cose tutte, senza alcuna delle quali non terminer mai Arietta veruna e ci per sfuggire al possibile la Variet, che non pi in uso.

Terminato il Recitativo in Bmolle sattaccher subito unAria con tre o quattro Diesis obligati in Chiave, ripigliando poi il seguente Recitativo per Bmolle, e ci a titolo di Novit.

Divider parimente il Maestro moderno il sentimento o significato delle parole, particolarmente nellArie, facendo cantare al MUSICO il primo verso (bench da s solo nulla significhi) e poi introducendo un lungo Ritornello di Violini, Violette, etc. etc.

Avverta il Maestro moderno se dasse lezzione a qual che VIRTUOSA dellOpera, dincaricarla a pronunciar male, e, per tal effetto, insegnarle gran quantit di Spezzature e di Passi, perch non sintenda veruna parola e in tal maniera comparisca e sia meglio intesa la Musica.

Quando li violini suonano il Basso senza Cembali o Contrabassi, non importa punto che le Chorde di detto Basso (rispetto alla Voce e allIstromento darco) coprano la Parte che canta, il che suole accader per lo pi nellArie de Contralti, Tenori e Bassi.

Dovr il Maestro di Capella moderno ancora compor Canzonette particolarmente in contralto o mezzo soprano, che i Bassi accompagnino o suonino la medesima cosa allOttava bassa e li violini allOttava alta, scrivendo sulla Partitura tutte le Parti, e cos sintender di comporre a tre, bench lArietta in sostanza sia duna Parte sola diversificata solamente per Ottava in grave e in acuto.

Volendo il Compositor moderno comporre a quattro, dovranno indispensabilmente due Parti procedere allunissono o per Ottava diversificando in ci ancora landamento del Motivo: v. g. se una Parte camina di Semiminime o Crome, laltra proceder di Semicrome o Biscrome, etc...

Il Basso di Crome sar chiamato, dal Maestro di Capella moderno, Basso cromatico, imperciocch lintelligenza del termine cromatico non gli conviene; avvertendo egli ancora (come si detto di sopra) di non intendersi punto di Poesia, imperciocch tale intelligenza parimente conveniva a Musici antichi, cio Pindaro, Arione, Orfeo, Hesiodo, etc. li quali, secondo Pausania, erano Poeti eccellentissimi non meno che Musici, ed il moderno Compositore deve usar ogni studio per allontanarsi da quelli, etc.

Alletter il Popolo con Ariette accompagnate da Stromenti pizzicati, Sordini, Trombe marine, Piomb, etc.

Pretender il Compositore moderno dallImpresario (oltre lOnorario) il Regalo dun Poeta da potersene servire a suo modo; e subito composta lOpera la far sentire ad Amici, che nulla intendano, con lopinione de quali regoler Ritornelli, Passaggi, Appoggiature, Diesis enarmonici, Bmolli cromatici, etc.

Avverta il moderno Compositore di non trascurare il solito Recitativo sopra Cromatici o con Stromenti, obbligando perci il Poeta (regalatogli come sopra dallImpresario) a fargli una Scena di Sagrificio, di Pazzia, di Prigione, etc.

Non far mai Arie con Basso solo obbligato, riflettendo che oltre ci non essere pi in costume, nel tempo che vimpiegasse, pu comporne una dozzina con gli Stromenti.

Volendosi poi comporre qualche Aria con Bassi, dovranno questi formarsi di due o tre Note al pi ribattute o legate in guisa di Pedale, avvertendo sopra ogni cosa, che tutte le seconde Parti siano di roba vecchia,

Se lImpresario poi si lamentasse della Musica, protester il Compositore che ci fa a torto, avendo posto egli nellOpera un terzo di Note pi del solito, ed impiegatevi quasi cinquantore in comporla.

Se qualche Aria non piacesse alle VIRTUOSE o lor Protettori, dir che conviene sentirla in Teatro, con gli Stromenti, con gli Abiti, co Lumini, con le Comparse, etc.

Dovr il Maestro di Capella, terminato ogni Ritornello, far cenno con la Testa a VIRTUOSI, perchentrino a tempo; imperciocch non potranno essi saperlo mai per la solita lunghezza e variazione del Ritornello medesimo.

Alcune Arie si comporranno in Stile di Basso, bench servano a Contralti e Soprani.

Obbligher il Maestro moderno lImpresario a fargli una grossa orchestra di Violini, Obo, Corni, etc., risparmiandogli piuttosto la spesa ne Contrabassi, non dovendo egli di questi servirsene che nellaccordar da principio.

La Sinfonia consister in un Tempo Francese o prestissimo di Semicrome in Tuono con terza maggiore, al quale dovr succedere al solito un Piano del medesimo Tuono in terza minore, chiudendo finalmente con Minuetto, Gavotta o Gigha nuovamente in terza maggiore, e sfuggendo in tal forma Fughe, Legature, Soggetti, etc., come cose antiche fuori affatto del moderno costume.

Procurer il Maestro di Capella, che lArie migliori tocchino sempre alla prima Donna, e dovendosi abbreviar lOpera non permetter che si levino Arie o Ritornelli, ma piuttosto Scene intere di Recitativo, dellOrso, de Terremoti, etc.

Se la seconda Donna si lamentasse nella Parte daver manco note della prima, procurer consolarla, ragguagliandone il numero con Passaggi nellArie, appoggiature, Passi di buon gusto, etc. etc. etc.

Si servir il Maestro di Capella moderno dArie vecchie composte in altri Paesi, facendo profondissime riverenze a Protettori di Virtuose, Dilettanti di Musica, Affittascagni, Comparse, Operari, etc., raccomandandosi a tutti.

Dovendo cambiar Canzonette, non le cambier mai in meglio, e qualunque Arietta, che non incontri, dir esser lAria del Maestro, ma chՏ strapazzata da Musici, non intesa dal Popolo, etc., avvertendo di smorzare i Lumi, che tiene al Cembalo, nellArie senza Basso, per riscaldarsi manco la Testa, riaccendendoli a Recitativi.

Sar il Compositore moderno attentissimo con tutte le VIRTUOSE dellOpera, regalandogli Cantate vecchie e trasportate secondo le Voci loro, aggiungendo ad ognuna, che lOpera sta in piedi per la di lei Virt, e lo stesso dir ad ogni Musico, ad ogni Suonatore, ad ogni Comparsa, Orso, Terremoto, etc.

Condurr ogni sera Maschere franche di porta, quali far sedersi appresso in Orchestra, licenziando alcune volte il Violoncello o Contrabasso per commodo delle medesime.

Tutti li Maestri di Capella moderni faranno porre sotto il Nome degli Attori le parole seguenti:

La Musica del sempre arciceleberrimo Signor N. N. Maestro di Cappella, di Concerti, di Camera, di Ballo, di Scherma, etc. etc. etc.


 

A MUSICI

 

Non dovr il VIRTUOSO moderno aver Solfeggiato, n mai Solfeggiare per non cader nel pericolo di fermar la Voce, dintonar giusto, dandar a tempo, etc., essendo tali cose fuori affatto del moderno costume.

Non molto necessario che il VIRTUOSO sappia leggere, o scrivere, che pronunzi ben le Vocali, chesprima le Consonanti semplici o replicate, che intenda il sentimento delle Parole, etc.; ma bens che confonda Sensi, Lettere, Sillabe, etc., per far Passi di buon gusto, Trilli, Appoggiature, Cadenze lunghissime, etc. etc. etc.

Dovr il VIRTUOSO procurar sempre la prima Parte, etc. facendo con lImpresario Scrittura dun terzo di pi dellOnorario gi convenuto, a titolo di Riputazione.

Se potesse avvezzarsi a dire, che non in voce, che non canta mai, chՏ tormentato da Flussione, Dolor di Capo, di Denti, di Stomaco, etc., ci sarebbe da buon VIRTUOSO moderno.

Si lamenter sempre della Parte, dicendo che quello non il suo fare, riguardo allAzzione, che lArie non sono per la sua abilit, etc., cantando in tal caso qualche Arietta daltro compositore, protestando, che questa alla tal Corte, appresso il tale gran Personaggio (non tocca a lui dirlo) portava tutto lapplauso, e gli stata Fatta replicare sino a diecisette volte per sera.

Canter piano alle Prove, e nellArie far sempre la Battuta a suo modo. Nelle Prove in Teatro star per lo pi con una mano nel Giustacuore, con laltra in Scarsella, avvertendo sopra ogni cosa che nelle messe di Voce non sintenda pure una Sillaba.

Star sempre col Cappello in Testa, ancorch qualche Personaggio di qualit seco parlasse, a motivo di non raffreddarsi, e salutando alcuno non abbasser mai il Capo, riflettendo chegli rappresenta Principi, Re, Imperatori, etc.

Canter nel Teatro con la bocca socchiusa, co denti stretti; in somma far il possibile perch non sintenda neppure una parola di ci che dice, avvertendo ne Recitativi di non fermarsi n a Punti, n a Virgole; ed essendo in Scena con altro Personaggio, sino che quegli parla seco per convenienza del Dramma o canta unArietta, saluter le Maschere ne palchetti, sorrider co Suonatori, con le Comparse, etc., perch il popolo chiaramente comprenda esser egli il signor ALIPIO FORCONI musico, non il principe ZOROASTRO, che rappresenta.

Sino a tanto si fa il Ritornello dellArie, si ritirer il VIRTUOSO verso le Scene, prender Tabacco, dir agli Amici che non in voce, chՏ raffreddato, etc. e cantando poi lAria avverta bene, che alla Cadenza potr fermarsi quanto gli pare, componendovi sopra passi e belle maniere ad arbitrio, che gi il Maestro di Capella in quel tempo alzer le Mani dal Cembalo e prender Tabacco per attender il di lui commodo. Dovr parimente in tal caso ripigliar fiato pi duna volta, prima di chiudere con un Trillo, quale studier di battere velocissimamente a principio senza prepararlo con messa di Voce, e ricercando tutte le Chorde possibili dellacuto.

Far lAzzione a capriccio, imperciocch, non dovendo il VIRTUOSO moderno intender punto il sentimento delle parole, non deve formalizarsi veruna attitudine o movimento, ed entrer sempre per la parte chentra la prima Donna o verso il Palchetto de Musici.

Tornando da capo, cambier tutta lAria a suo modo, e, quantunque il cambiamento non abbia punto che fare col Basso o con li violini e convenga alterare il tempo, ci non importa, perch gi (come si detto di sopra) il Compositor della Musica rassegnato.

Se il VIRTUOSO rappresentasse una parte di Prigioniero, di Schiavo, etc., dovr comparire ben incipriato, con Abito ben carico di gioie, Cimiero altissimo, Spada e Catene ben lunghe, e rilucenti, battendole e ribattendole frequentemente per indurre il popolo a compassione, etc.

Cercher Protezione di qualche gran Personaggio per potersi contrasegnare sul libro: VIRTUOSO di Corte, di Camera, di Campagna, etc. del tal Signore.

Se lImpresario fosse di poco credito, pretender Pieggiaria, Viaggi e Spese; ma non potendo ci conseguire, canter nulladimeno, prendendo a conto Biglietti, Affitti di Palchi, Speranze, Riverenze, etc.

Ander difficilmente il VIRTUOSO moderno a cantare a veruna Conversazione, dove per capitando, si affaccier tosto allo Specchio, accommodandosi la Perucca, stirando li Manichetti, alzando il Fazzoletto da Collo, perch si veda il solito Bottone di Diamanti, etc. Toccher poi il Cembalo con svogliatezza, e cantando a memoria ricomincier pi volte come se non potesse; e terminato il favore, si porr a discorrere (a motivo di cogliere applausi) con qualche Signora, narrandogli Accidenti di Viaggi, Corrispondenze e Maneggi Politici, etc., disputando poi sopra il Genio, sospirando con occhiate di qualche Passione, e gettandosi incessantemente un groppo o laltro della Perrucca doppo le spalle. Presenter alla Signora Tabacco ogni momento con diversa Scatola (nella quale far vedere il proprio Ritratto), mostrer gran Diamante intagliato minutamente di Passaggi, Cadenze, Trilli, e con qualche Scena di forza, Sonetti, Orsi uccisi, etc. etc. quale dir esser stato fatto lavorare da Protettore cospicuo, aggiungendo che non lo esibisce a lei per non fargli torto, etc. etc. etc.

Passeggiando il VIRTUOSO moderno con qualunque gran Letterato, non gli dar mai la man dritta, riflettendo, che appresso la maggior parte degli uomini il MUSICO in credito di VIRTUOSO, e i1 Letterato duomo commune; anzi persuader egli il Letterato, sia Filosofo, Poeta, Matematico, Medico, Oratore, etc., a volersi far MUSICO, considerandogli seriamente, che a MUSICI (oltre la gran dignit nella quale sono) non mancano mai Denari, e i Letterati per lo pi si muoiono dalla fame.

Se il Virtuoso fosse solito far parte da Donna, porter sempre sulla Vita un Bustino con addosso Ni, Rossetto, Specchietto, etc., facendosi la Barba due volte il giorno.

Pretender il Virtuoso moderno, lOnorario di somma rilevantissima a riguardo di doversi mantener tutto lanno da Capitano o General con suo Esercito, da Principe, Re o Imperatore con sua Corte, Ministri, Segretari, Consiglieri, etc., dando generosamente Guanti, Scarpe, Calzette dellOpera al Servitore cavr con s, e tanto pi se gli fosse qualche poco parente. Il Servitore poi, sino che il Virtuoso parla con limpresario, si ritirer con qualche Suggeritore o Suonatore o Pittor di Scene, narrandogli cose grandi dellincontro del sig. ALIPIO suo, aggiungendo, che linteresse dellImpresario sarebbe di fermarlo ad occhi chiusi, che non ha mai fallato in luogo veruno, chՏ instancabile alle fatiche, che mai s raffredda, che ha Trilli e Cadenze novissime, etc. etc.

Se il MUSICO fosse Tenore o Basso, potr servirsi parimente di tutti gli Avvertimenti dati di sopra, aggiungendo che il BASSO cantando deve tenoreggiare con Passi e Chorde acutissime, ed il TENORE deve scendere al possibile nelle Chorde del BASSO, ascendendo per col falsetto sino al CONTRALTO, nulla importando che, per ci fare, la Voce sia di Naso o di Gola.

TENORI e BASSI sapranno per lo pi comporre, e nellOpere vecchie si faranno lArie, battendole in Scena con la Mano e col Piede.

Se il VIRTUOSO fosse Contralto, o Soprano avr qualche buon Amico che parli a suo favore nelle Conversazioni, che lo dichiari (a gloria della verit) di civile ed onorata Famiglia, aggiungendo, che a motivo di pericolosissima Infermit ha convenuto soccombere allIncisione; per altro, cha un Fratello Lettore di Filosofia, un altro Medico, una Sorella Monaca da Officio, unaltra maritata in un Cittadino, etc. etc. etc.

Facendo il VIRTUOSO moderno Duello e restando ferito in un braccio, far lAzzione ancora col Braccio ferito, e dovendo bever Veleno, canter lAria con la Tazza in mano, voltandola e rivoltandola, perch gi vuota.

Avr alcuni Movimenti particolari, o di Mano, o di Ginocchio, o di Piede, de quali si servir a vicenda in tutta lOpera lun dopo laltro sino al fine della medesima.

Sbagliando unAria pi duna volta, o che non avesse applauso, dir che non Aria per Teatro, che non si pu cantare, etc., pretendendo che si muti con dire che in Teatro li MUSICI, e non il Maestro di Capella, devono comparire.

Far la Corte a tutte le Virtuose e lor Protettori, non disperando, per mezzo della Virt e della solita esemplar Modestia, di conseguire Titoli di Conte, Marchese, Cavaliere, etc. etc. etc.


 

ALLE CANTATRICI

 

In primo luogo dovr la VIRTUOSA moderna incominciare a recitar sul Teatro prima di toccar gli anni tredici, nel qual tempo non dovr saper molto leggere, non essendo ci necessario alle VIRTUOSE correnti; per tal effetto dovr ben tenere a memoria alcune Arie vecchie dOpera, Minuetti, Cantate, etc., facendosi sempre sentire con le medesime, e non avr mai Solfeggiato n Solfeggier mai, per non cader ne pericoli detti di sopra al VIRTUOSO moderno.

Dovr, quando venga ricercata dallImpresario per via di Lettere, non risponder subito, e nelle prime Risposte significargli non poter risolvere cos presto, avendo altre istanze (bench non sia vero) e, risolvendo poi, pretender sempre la prima Parte.

Quando per non sortisca alla VIRTUOSA di ci con seguire, si accorder non ostante per la Seconda, Terza e per la Quarta ancora, facendo ella parimente una Scrittura avvantaggiosa a norma del MUSICO e se avesse Zio, Fratello, Padre, Marito, Suonatore, Musico, Ballarino, Compositore, etc., pretender ch'egli pure venga impiegato.

Dimander che gli venga, subito che si pu, spedita la parte, quale si far insegnare da Maestro CRICA con Variazioni, Passi, belle maniere, etc., avvertendo sopra ogni cosa di non intender punto il sentimento delle parole, n cercare tampoco chi glielo spieghi.

Avr bens qualche Avvocato o Dottor familiare, che glinsegner mover le braccia, batter il piede, girar il Capo, soffiarsi il Naso, etc., senza rendergli per ragione veruna di ci per non confonderla sovverchiamente.

I Passi, le Variazioni, le belle maniere, etc., se gli far scrivere da Maestro CRICA sopra quel solito Libro a ci destinato, quale sempre porter seco per ogni Paese.

Non si far sentire dallImpresario alla prima Visita, ma dir al medesimo, (sempre presente la signora MADRE): chal m scusa mo se sta sira a n poss servirel, percha nho mai ps durmir in quel Pladur d qula maldetta Barca pina d cent spirit, cha j nera d o tri ch pipavin, chi mha fatt vegnir al Zirament d Testa, cha ni ved lume s m dura anch. Ripigliando la signora MADRE: O al mi car Sgnor Impersarj, a s fa pur i gran patiment in sti benditt Viaz.

Ritornato poi lImpresario a visitarla e sentirla col Maestro dellOpera, doppo molte cerimonie e scuse, canter la solita Cantata:

Impara a non dar fede

A chi fede ti giura, anima mia,

e non ricordandosi qualche bella maniera, ricercher subito la Signora MADRE, che prenda fuor dal Baulo il Libro de Passi, quali non far mai a tempo, soggiungendo chj scusin m, chlՏ un gran pezz chan la digh; e po stistrument alt pur ass pi dal m, e st Recitativ trop malinconich, stAria la nՏ in sal mi far, etc. bench in fatti derivi la difficolt dal non avere il solito Maestro CRICA che laccompagni.

A mezza lAria poi sopravenendo la Tosse alla VIRTUOSA, soggiunger la Signora MADRE: In verit bona ch sta Cant poc chla j ariv dv, e adess solament la la dis allimprovis: ma la j dir ben deglArj dal Giustin, e dal Faramond, chjn mjori d questi. A j po anc lAria dal GEL e dal CALD, qulaltra dal QUS QUS QUS, qulaltra dal NON SI P, la Scena dal FAZZULETT, dal STIL, dla PAZZ, che la Ragazza l dis, e sel fa tutta maraveja.

Procurer la VIRTUOSA Lettere di raccomandazione a Dame, Cavalieri, Monache, etc., a quali con una Visita di complimento le presenter, non lasciandosi mai pi vedere da essi a titolo di Rispetto, se non venisse regalata frequentemente.

Gli sar bens di maggior profitto il farsi indrizzare a qualche ricco e generoso Mercante, perch questo proveder di Vino, Legne, Carbone, etc., linviter spesso a Pranzo, laspetter a Cena, etc.

Se lAlloggo andasse a sue spese, si ritirer in picciola Abitazione purch sia vicina al Teatro, dove, riverendo Personaggi di qualit, dir al solito: Chj scusin m Sgnouri si vinen in st Cagnizz d Tugurj, chl par just un Partimintin d quell dal Camp di B, perch al bisogna acmodars alla mej ch a s po, pr esser vsin al Teatr. Dal rest al me Pajes a i h un strazz d C da povra Zovna si ben, ma per aj vin la pi fiur e nobil Conversazion.

Cercher un Protettore particolare ed assiduo, e questo si chiamer signor PROCOLO, avvertendo (come sՏ detto di sopra al MUSICO) daver sempre Tosse, Raffreddore, Flussione, Dolor di Capo, di Gola, di Fianchi, etc., lamentandosi con dire: An s, ch razza d Citt sipa mai questa che stajer m fa semper Psar la Testa chla par un madon, e o st pan, e st vin, ch as compra al m fa un mal al Stomg, cha nal poss padir assolutament.

Se il Poeta andasse con lImpresario a leggerli loppera, non ascolter che appena la Parte sua, quale pretender che si rifaccia a suo modo, aggiungendo e levando Versi di Recitativo, Scene di pianto, Deliri, Disperazioni, etc. etc. etc.

Si far sempre aspettare alle Prove, dove comparir per mano del signor PROCOLO salutando con occhio parziale tutti li Circostanti: del che rimproverata dal signor PROCOLO, risponder bruscamente: CosՏ sti smorfi, sti zelus sproposit? siv matt? A n sav gnanch chla Profession porta aqus? Mo a son pur stuffa di fatt vuster, etc..

Non canter mai lArie alla prima Prova; n far i Passi e Cadenze da Maestro CRICA insegnatigli sopra di esse che alla Prova generale in Teatro.

Far sempre tornar da capo lOrchestra pretendendo che tutte lArie vadano pi tarde o pi preste conforme porteranno i Passi sudetti.

Mancher a molte Prove, mandandovi in cambio la signora MADRE a far le sue scuse, la quale per lo pi dovr dire: chi compatissin mo Sgnouri, perch in sta Nott la Ragazza la nha mai s durmir una gozza, perchl ha sint tanti gran fracass per la str, ch j era davis, d sentir just la Caruzzazza dBulogna. La Ca po pina d Pundgh, che tant quant asprincipia a volers apisular un puctin, i dan s tutt chi parin tant Diavel; e p vers d lha pers la Scuffia dla Nott, e s n lha mai ps truvar, chlՏ st causa che la sՏ afferd, e s n cred chin tuttanc la s livar da Lett.

Si lamenter sempre la VIRTUOSA dellAbito dOpera, chՏ povero, che non alla Moda, chՏ stato portato da altre, obbligando il signor PROCOLO a farlo rifare, mandandolo e rimandandolo ogni momento dal Sarto, Calzolaro, Acconciateste, etc.

Subito andata lOpera in Scena, scriver Lettere agli Amici, chՏ compatita sopra degli altri, che gli fanno replicar tutte lArie, i Recitativi, lAzzione, il soffiarsi il Naso, etc., e che la Tale, che doveva far gran fracasso, appena ascoltata, perch non intuona, ha cattivo Trillo, poca Voce, mal Sceneggiare, etc. etc., ramaricandosi per ella gravemente allapplauso di tutte laltre.

Canter tutte lArie battendole in Scena col Ventaglio o col Piede, e se la VIRTUOSA rappresentasse la prima parte pretender che nel palchetto de Musici la signora MADRE sua occupi il primo luogo, ordinandogli di portar seco ogni sera Fazzoletti bianchi, e di Seta, Mulette, Ampolle con Gargarismi, Aghi, Ni, Rossetto, Scaldino, Guanti, Polvere di Cipro, Specchietto, Libro de Passi, etc. etc.

Avverta la VIRTUOSA di prolungar nelle Ariette per lo pi lultime Sillabe dogni Parola v. g. Dolceeee... favellaaaa... quellaaaa... orgoglioooo... Sposoooo etc. etc. e se per caso alcuna volta si accorgesse non intuonare, alterar il tempo, etc., dir: Sti malditt cembal stasira i en altarabi, e s just per causa d qui bj Sgnouri dIntermezz, chal par chlOpera staga in pi per lor, e o qulOrchestra j in piz di urb ch van al Caldir; gnanc unAria chi mi aven d al so Temp just. Prima duscire in Scena prender sempre Tabacco o dal Protettore o dagli Amici o da qualche Comparsa, che gli dasse dellillustrissima, e nelluscir di Teatro accompagnata da Amici dimander Fazzoletti per coprirsi dallAria, dicendo per strada ragionevolmente alla Signora MADRE chlavverta ben, cha j lassa li lincargh d restituir sti fazzulett a chi mi ha imprest

Dovr con la frequenza possibile alzare in Scena ora il destro ora il braccio sinistro, cambiando sempre dalluna allaltra mano il Ventaglio, sputando ad ogni pausa dellArie; cantando con Testa, Bocca e Collo storto continuamente, avvertendo, se rappresentasse Parte da uomo, di tirar sempre su il Guanto duna mano o dellaltra, daver sul Viso pi Ni, scordarsi frequentemente, nelluscire, Spada, Cimiero, Perucca, etc. Sino che qualche Personaggio recita seco o canta lArietta, saluter la VIRTUOSA moderna (come si detto di sopra al MUSICO) le Maschere ne Palchetti, sorridendo col Maestro di Capella, co Suonatori, Comparse, Suggeritori, etc., ponendosi dopo il Ventaglio al Viso, perch si sappia dal popolo esser ella la Sign. GIANDUSSA PELATUTTI, non gi lImperatrice FILASTROCCA che rappresenta, il di cui carattere maestoso potr poi conservarlo fuor del Teatro.

Dir sempre che, terminato il Carnovale, prende Marito, chՏ gi promessa con Personaggio di qualit; e ricercata nellOnorario, soggiunger chՏ una bagatella, ma chՏ venuta per esser sentita e compatita, non ricusando poi a tal effetto Protettori ed Amici, di qualunque Grado, Nazione, Professione, Fortuna, etc.

La prima Donna insegner lAzzione a tutta la Compagnia. Se la VIRTUOSA facesse da seconda Donna, pretender dal Poeta duscire in Scena la prima, e, ricevuta la Parte, numerer le Note e le Parole della medesima, e se in caso si accorgesse desser inferiore a quella della prima Donna, obbligher Poeta e Maestro di Capella a raguagliargliela cos di Parole come di Note, avvertendo di non cedergli punto nello strascico della Coda, nel Belletto, Ni, Trillo, Passi, Cadenze, Protettore, Papagallo, Civetta, etc.

Ander a visitare ora questo ora quel Palchetto, dove si lamenter sempre, dicendo: Aj h ben po una Part ch nՏ mai fatta al me doss, e po sta sira an poss avrir la bocca d sorta fatta, cosa ch n m mai intravegn in tant Pajs cha j ho cant ai mi d. E po an s po miga far lation e cantar a temp Musica d sta fatta chlՏ stretta inspirt, e s n si po far gnint dentr: e s lImpersarj, o l Mester dCapella nj n cuntint, chi vegnin lor a cantarla, ch mi a son stuffa. E sj n m lassaran star a son Mustazzina d fari al Bal dal Pianton, ch a n ho brisa pora d bi umorin, ch a j h anca mi l mi protezion, etc..

Far Cadenze la VIRTUOSA moderna di cento bocconi, avvertendo (conforme sՏ detto di sopra al MUSICO) di ripigliar fiato pi volte, ricercar gli ultimi acuti, e dar al Trillo la solita storta di Collo; e ricercata dal Maestro di Capella delle sue Chorde, ne dir sempre due o tre pi alte e pi basse.

Condurr seco ogni sera (per aggiunger Concorso e credito allOpera) dieci o dodeci Maschere franche di porta, oltre il Signor PROCOLO, alquanti Sotto PROCOLI, il Maestro dellAzzione, etc. etc. etc.

Facendosi sentire la VIRTUOSA dallImpresario, gli canter al Cembalo con lAzzione, e rappresentandogli qualche Scena in due Personaggi a sedere, far entrare, in luogo dellaltro, o la Signora MADRE o l Protettore o la Serva di Casa.

Ander alla Prova generale daltri Teatri facendo applauso a Virtuosi nel tempo che ognuno in silenzio, acci si sappia da tutti chella presente: aggiungendo a chi fosse in sua Compagnia: Mo percha noja mai mi qulAria con quel Recitativ, o qula Scena dal Stil, o dal Vlen, o dal piant in Znoch? Guard cmod i languiss in bocca ogn cosa a qula gran Virtuosa da cinqu millia cinquecent e cinquantacinqu lir dla nostra Munejda? Mi a n m tocca mai sti baz: sempr del part spal, di Suliloquj etern, di Lazarun, ch a n s po gnanc mustrar qula poc dabilit ch s h, etc. etc..

Avuta la Parte della secondOpera, mander subito lAriette (quali per maggior sollecitudine far copiar senza Basso) a Maestro CRICA, perch le scriva i passi, le variazioni, le belle maniere, etc. E maestro CRICA senza saper lintenzione del Compositore quanto al tempo delle medesime e come siano concertati bassi o istromenti, scriver sotto di esse nelloco vacuo del basso tutto ci che gli verr in Capo in gran quantit, perch la VIRTUOSA possa variar ogni sera.

Lodata, la VIRTUOSA risponder sempre star mal di voce, non poter cantare, che non canta mai, etc. e prima di partire dal suo Paese pretender dallImpresario met dellOnorario per far il Viaggio, vestir il Protettore, provvedersi dOvata, di Trilli, Appoggiature, etc. etc.; e porter seco Papagallo, Civetta, un Gatto, due Cagnolini, una Chizza gravida ed altri Animali, ai quali tutti il Signor PROCOLO dar da mangiar e bere per viaggio.

Ricercata poi daltra Virtuosa, risponder: A la cgnoss a risgh a risgh, e con l a n h mai av incontr d recitari. Ma se avesse cantato seco ripiglier:  LՏ mej taser, ch mal parlar, e po la feva una Partsina, chla n aveva altr ch trei Arj e si in tossen d vi dou la segonda sira. E po la singrassa tan chla par un sacc vsti, e s losna al temp chla guarda un puctin tra la Zeda e al Pergular, e in Scena lՏ ladra arabi. LՏ po invidiousa e s pianz agl applaus degli altr, e a so mi chl h di annaritt, seben ch al Prutettor e so Mader la fan una fantsina; la sՏ dscredit po lultima volta a recitar in s la Sala, etc. etc..

La prima Donna bader pochissimo alla seconda, la seconda alla terza, etc.; non lascolter in scena, ritirandosi nel tempo che canta lAria, prendendo Tabacco dal Protettore, soffiandosi il Naso, guardandosi in Specchio, etc. etc.

Se la VIRTUOSA avr una Parte dazzione e che non incontri, dir che per lo pi gli tocca far scena col Tale o con la Tale che non gli danno i Lazi opportuni; e non avendo Parte dazzione, protester che il Poeta e l Maestro di Capella lhanno assassinata con tutto che siano stati avvisati della sua abilit, pregati dal signor PROCOLO e regalati.

Non far mai a modo dellImpresario, fuorch nellamentarsi della Parte, nel farsi aspettar alle Prove, nellasciar lArie, etc.

Venendo favorita di Sonetti, ne appender molti nella Stanza del Clavicembalo: avvertendo di far unire quelli di Seta, bench siano di vari colori, dalla Signora MADRE, per far Coperte alla Tavoletta, al Busto, etc. Mander Libretto, Arie, Sonetti, Epigrammi ed alquanti Ritagli dellAbito al Protettore che seco non fosse; e prima dincominciare ogni Arietta, guarder attentamente il Maestro di Capella o l primo Violino aspettando da loro il cenno per entrar a tempo, etc.

Metter ogni studio la VIRTUOSA moderna per variar lArie ogni sera e quantunque le Variazioni non abbiano punto che fare col Basso, co Violini unissoni o concertati o convenga non intuonare, ci nulla importa, perch il Maestro di Capella moderno gi Sordo e Muto. E quando non sappia la VIRTUOSA che pi variare, studier di fare i Passi ancora nel Trillo, che ci solamente resta a sentirsi dalle VIRTUOSE correnti.

Cantando Duetti non si unir mai col Compagno e particolarmente tarder alla Cadenza piccandosi di Trillo lungo; e dir di non voler Arie, che morano in Scena, desiderando di ricever dal Popolo il solito Eviva o buon Viaggio nellentrar dentro.

Non legger per mai il Libretto dellOpera, imperciocch (come si detto di sopra) la VIRTUOSA moderna non deve intenderlo punto e nel scioglimento allultima Scena sar ben fatto che non badi molto, si metta a ridere, etc.

NellArie e Recitativi dazzione avverta bene di servirsi ogni sera de stessi Movimenti di Mano, Testa, Ventaglio etc., soffiandosi il Naso allora solita, col bel Fazzoletto, quale per lo pi si far portare dal Paggio in qualche Scena di forza.

Facendo la VIRTUOSA porre qualche Personaggio in Catene e cantandogli unAria di sdegno, nel tempo del Ritornello parler col medesimo, rider, gli mostrer Maschere ne Palchetti, etc.

Se cantasse Arie con parole di Crudele, Traditor, Tiranno, etc., guarder sempre il Protettore nel Palchetto, o dentro le Scene: nellaltre poi di caro, mia Vita, etc., si rivolger al Suggeritore, allOrso, o a qualche Comparsa.

Procurer dintrodurre in tutte lArie preste, patetiche, allegre, etc., un certo novissimo Passo di Semicrome legate a 3 a 3, e ci per sfuggire al possibile la variet nel cantare, che pi non susa, e quanto sar pi acuto Soprano, tanto sar pi facile che ottenga la prima Parte.

Pianger dirottamente (a moti dinvidia virtuosa) allapplauso di qualunque Personaggio, Orso, Terremoto, etc., pretendendo dal signor PROCOLO i soliti SONETTI ad ogn Aria.

Se la VIRTUOSA dovesse rappresentare Parte da Uomo, dir la signora MADRE: o in quant a quel bisogna ch tutt ceden alla mi Fiola. An st ben a m a direl, ma per tutt la s fatt ununor immurtal. Se ben chla par un po goba, e affagut, in scena per lՏ dritta cm un fus, e linda cm un pindulin. L scarma, l h un par d Gamb ben fatt, ch i  paren du balaustr, e un bellissim caminar. E po a s po infurmar d qula gran Part da Tirann chl h fatt lan pass a LUG (dov as fa qui gran Uperun) ch tutt i andavin dr matt.

Sapr la VIRTUOSA a memoria la parte di tutti pi che la sua, quale canter tra le Scene, avvertendo ancora fin chaltri canta di sturbarli al possibile, facendo gran strepito con lOrso, Comparse, etc. e se il Signor PROCOLO salutasse, parlasse o facesse applauso a qualche Ragazza lo sgrider bruscamente, dicendo gli: A n la vlen finir stinstoria, o vliv ch av daga di smasslun, o di pugn il t al Mustazz fin ch a ps purtar, vecch matt? A nev cuntint d una ch a j av tutt limpegn, ch a vl far al Muscon e al Sparaguai con tutti? Mo a qula Braghira po a so quel ch a j h da far per farla abadar ai fait s. La farev mej a star in ti su s quatrin, perch a son Mustazzina d sbattri tant la Part in tal grugn finchla fazza la stoppa, etc. etc. etc. etc.


 

AGL IMPRESARI

 

Non dovr limpresario moderno possedere notizia veruna delle cose appartenenti al Teatro, non intendendosi punto di Musica, di Poesia, di Pittura, etc.

Fermer, per broglio dAmici, Ingegneri di Scene, Mastri di Musica, Ballarini, Sarti, Comparse, etc., avvertendo di usar tutta leconomia in queste persone per poter pagar bene i Musici e particolarmente le Donne, lOrso, la Tigre, le Saette, i Lampi, i Terremoti, etc.

Sceglier un Protettore al Teatro, col quale ander incontro alle Virtuose che venissero daltro paese, ed arrivate che siano, gliele consegner con loro Papagalli, Cani, Civette, Padri, Madri, Fratelli, Sorelle, etc.

Raccomander al Poeta Scene di forza, e che quella dellOrso sia per lo pi al fine degli Atti, chiudendo lOpera con le solite Nozze o scoprimenti di Personaggi per mezzo di Risposte dOracoli, di Stelle in petto, di Bende, di Ni sul ginocchio, sulla Lingua, Orecchie, etc. etc,

Avuto dal Poeta il Libretto, ander, prima di leggerlo, a visitare la prima Donna, pregandola di volerlo sentire; nel qual caso alla Lettura di detto Libro dovranno intervenire, oltre alla Virtuosa, il di lei Protettore, lAvvocato, i Suggeritori, qualche Portinaro, qualche Comparsa, il Sarto, il Copista dellOpera, lOrso, il Cameriero del Protettore, etc.; nel qual tempo dir ognuno la sua opinione, disapprovando ora questa, ora quella cosa, e lImpresario destramente risponder che a tutto sar rimediato.

Consegner lOpera al Maestro di Capella ai quattro del mese, dicendogli voler andar in Scena a dodeci assolutamente; e che perci per far presto non badi a Spropositi, Quinte, Ottave, Unissoni, etc.

Co Pittori delle Scene, Sarti, Ballarini, etc., far un accordo di tanto denaro per Opera, non prendendosi cura veruna di restar ben servito da quelli, fidandosi intieramente nella prima Donna, Intermezzi, Orso, Saette, Terremoti, etc. come sopra.

La parte di Figlio sar sempre appoggiata a Virtuoso cabbia ventanni pi della Madre.

Avr sempre il manuscritto dellOpera sotto locchio, Orologio da polvere, Brazzolaro, Gemi di Spago, etc. per rilevar la lunghezza di essa, Staio o Quarta in mano per misurar i Passi delle Virtuose, etc.

Ricevendo doglianze da Personaggi intorno alla parte, dar un ordine espresso al Poeta e al Compositor della Musica guastare il Dramma a sodisfazzione de sopradetti.

Dar porta franca ogni sera al Medico, Avvocato, Speciale, Barbiere, Marangone, Compadre, ed Amici suoi con loro Famiglie per non restar mai a Teatro vuoto e per tal effetto pregher Virtuosi e Virtuose, Maestro di Cappella, Suonatori, Orso, Comparse, etc., di voler condurre parimente ogni sera cinque o sei Maschere per uno senza Biglietti.

Sceglier la secondOpera dopo che sia in Scena la prima soffrendo pazientemente qualunque indiscretezza de Virtuosi, sul riflesso che questi la sera in Teatro con lautorevole dignit di Principi, Re, Imperatori, etc., potrebbero sodisfarsi e gravemente mortificarlo, non intuonando, lasciando lArie, etc.

La maggior parte della Compagnia dovr esser formata di Femmine; e se due Virtuose contendessero la prima Parte, far lImpresario comporre al Poeta due Parti eguali dArie, di Versi, di Recitativo, etc., avvertendo che il Nome dambedue sia pure formato della medesima quantit di Sillabe.

Pagando al termine delle Recite il Contrabasso e Violoncello, gli batter tutte le seconde parti dellArie che non avranno suonato pregando a tal effetto il Compositor della Musica di far per lo pi dette seconde parti senza una nota di BASSO e sceglier Monete di non giusto peso per pagar Virtuosi, che fossero stati raffreddati, non avessero intuonato, etc. etc.

Accorder Musici di poca stesa, Ragazze non pi sentite, procurando che siano piuttosto leggiadre che Virtuose, perch abbondino di Protettori. Affitter Palchi, Scagni, Soffitta, Botteghino, etc., subito avuto un Teatro, pagando tosto pontualmente pigione, provvedendo prudentemente di Vino, Legne, Carbone, Farina, etc., per tutto lanno.

Pagher i Viaggi lImpresario alle Virtuose forastiere perch vengano sicuramente, promettendogli buon Alloggio vicino al Teatro, Cibarie, Biancaria, etc. e le allogger poi in qualche picciola cucinetta (pur che sia vicina al Teatro) ripiena per di tutte le sudette cose, e celebrer per la citt la loro Virt, affine che qualche Protettor sintroduca e supplisca nellavvenire cortesemente per lui.

Ricercato della Compagnia, dir chՏ una Compagnia unita, che non vՏ la parte odiosa, che vՏ una Ragazza da Uomo che vuol far fracasso, un Orso novello, Saette, Tuoni, Tempeste, etc., altra Ragazza da Buffa di graziosissimo spirito ed un Buffo comprato a lira, che gli costa Tesori, ma chՏ il miglior Musico della citt.

La prima Prova dellOpera si far in Casa della prima Donna, replicando poi dallAvvocato del Teatro; e, ricercato da Virtuosi di Pieggiaria, risponder che diano ancor loro Pieggiaria di piacere al Popolo.

Nelle sere che si facessero pochi biglietti permetter lImpresario moderno a Virtuosi di cantar mezze lArie, lasciar Recitativi, ridere in Palco, etc.; a Suonatori di non dar pece allarco; allOrso di non far la sua scena; alle Comparse di pipar col Re, con la Regina, etc.

Nascendo co Virtuosi qualche svario ne Pagamenti, pretender lImpresario risarcimento da medesimi per occasione di Stonature, poca azzione, sfreddimenti, etc., e visiter frequentemente tutte le Virtuose pregandole guardarsi dallaria, assicurandole che tutta la citt sodisfatta de loro Abiti, Ni, Ventagli, Belletto, etc., che presto avranno Sonetti sopra Guantiere dArgento, che a lui non importa che intuonino o pronunzino schietto, purch non si scordino a luoghi soliti dellAzzione, etc.

Raccomander al Maestro di Capella lArie strepitose, gaie, etc. etc. e ci particolarmente dopo le Scene di forza; e non avr difficolt di prendere qualche Virtuosa maritata che fosse gravda, tanto manco se nellOpera vi entrasse qualche gravida Regina od Imperatrice, etc. etc. etc. etc.


 

A SUONATORI

 

Dovr il Virtuoso di Violino in primo luogo far ben la Barba, tagliar Calli, pettinar Perucche e compor di Musica. Avr imparato da principio a suonar da Ballo su i Numeri, non andando mai a tempo, n avr buon Arcata, ma bens gran possesso del Manico.

Non dipender mai nellOrchestra dal Maestro di Capella o dal primo Violino, suonando con lArco solamente dal mezzo in su sempre forte e con diminuzioni a capriccio.

Il primo Violino accompagnando Arie a solo incalzer sempre il tempo, non si unir mai col Musico, e in fine far Cadenza lunghissima, quale porter seco gi preparata con Arpeggi, soggetti a pi Chorde, etc. etc. etc.

Dovranno li Violini accordar tutti assieme, non avendo punto lorecchio a Cembali o Contrabassi, etc. etc. etc.

Di molti de sopradetti avvertimenti potranno servirsi li Virtuosi ancora di Violetta.

Il secondo Cembalo non ander che alla Prova generale, mandando a tutte laltre il Terzo, il quale non intender per ordinario altra Chiave di sopra che del Soprano, avvertendo di non usar mai, suonando, li Diti grossi, di non badar a Numeri, di dar sempre sesta, di non si unir mai col Maestro, e chiudendo tutte le seconde Parti dellArie con terza maggiore, etc. etc. etc.

Il Virtuoso di Violoncello intender solamente la Chiave di Tenore e di Basso. Non alzer mai locchio alla Parte, sapr poco leggere, non dovendosi punto regolare n alle Note n alle Parole del Musico.

Accompagner sempre i Recitativi allOttava alta (particolarmente de Tenori e Bassi) e nellArie spezzer il Basso a capriccio, variandolo ogni sera, bench la Variazione non abbia punto che fare con la parte del Musico, o co Violini.

I Virtuosi di Contrabasso suoneranno a sedere con Guanti in mano avvertendo che lultima Chorda dellIstromento non sia mai accordata, n daranno mai Pece allArco che dal mezzo in su, e riporranno lIstromento a suo luogo a mezzo il terzatto, etc. etc. etc.

Obo, Flauti, Trombe, Fagotti, etc. saranno sempre scordati, cresceranno, etc. etc. etc. etc.


 

AGLINGEGNERI E PITTORI DI SCENE

 

Ingegneri delle Decorazioni andranno a gara di servir glImpresari a buonissimo prezzo, avvertendo di averle in Appalto per tutte lOpere; quali cederanno poi per due terzi manco a Dipintori comuni, perch questi ancora sapprofittino nellavoro daltri due terzi.

Non dovr lIngegnere o Pittor moderno intendere Prospettiva, Architettura, Disegno, Chiaroscuro, etc., procurando pertanto che le Scene dArchitettura non vadano mai ad uno, o due punti, ma bens chogni Tellaro nabbia quattro o sei, situandogli diversamente, perch da tal variet resti maggiormente appagato locchio de Spettatori.

Far un Panno maestoso sopra li due primi Tellari, perch servano questi a tutte le Mutazioni che non ricercano Aria, bench in qualche Bosco o Giardino non farebbero male per coprire li Virtuosi dal pericolo di raffreddarsi a Cielo scoperto.

Le Mutazioni di Scena non dovranno seguir mai tutte assieme, avvertendo di tener ristrettissimi gli Orizonti, perch resti al possibile angusta la Scena, e perci bastino pochi lumi ad illuminarla, servendosi nel Scuro pi forte del solito Nero di Gezzo.

Sale, Prigioni, Camere, etc., tutte saranno senza Porte e senza Finestre, imperciocch gi li Musici entrano per la parte pi vicina al Palchetto loro, n hanno bisogno di lume sapendo benissimo la parte a memoria.

Nelle Mutazioni di Mare, Campagne, Dirupi, Sotterranee, etc., dovr sempre la Scena esser disimbarazzata da Scogli, Sassi, Erbe, Tronchi, etc., per lasciar largo campo a Virtuosi di far lAzzione, avvertendo che, se in tal incontro alcuno de Personaggi dovesse dormire, sia portato fuori da qualche Paggio o Cavaliero di corte un Sedile dErbe con unalzata da un lato, perch il Virtuoso possa appoggiare il Gomito sin chaltri canta, e dormino pi saporitamente, etc.

Il Lume dovr fingersi tutto in mezzo alla Scena, avvertendo di tener egualmente illuminati i Soffitti che i Lati. E quantunque lAria debba esser pi luminosa dognaltrOggetto, non dovr per chi si sia infastidirsi, se vedr illuminato un Prospetto, e sopra di esso lAria oscura come di Notte. Imperciocch volendosi illuminar lAria tutta oltre il Prospetto, vi andrebbe troppa spesa di Lumi.

Occorrendo il Trono, si former questi di tre Scalini, una Sedia, e unOmbrella quando servir debba alla prima Donna; per altro se dovessero salirvi sopra Tenori o Bassi, basteranno solamente gli tre Scalini e la Sedia.

Avverta lIngegnere o Pittor moderno di far rinforzare il color ne Tellari, quanto pi questi si allontanano dalla vista per iscostarsi al possibile dalla Scuola antica, che usava di raddolcire il colore quanto pi crescea la distanza, perch il Loco paresse maggiormente capace; e lIngegnere o Pittor moderno deve usar ogni studio dimpicciolirlo.

Le Sale regie dovranno per lo pi essere pi corte de Gabinetti e delle Prigioni, avvertendo che le Colonne siano sempre pi picciole degli Attori perch ve nentrino in maggior quantit a consolazione dellImpresario.

Le Statue non dovranno disegnarsi a rigore dAnotomia, riserbando piuttosto tale studio negli Alberi e nelle Fontane; e, rappresentandosi Navi antiche, dovranno costruirsi sulla forma delle presenti; e guarnirannosi le Sale, che figurassero Armerie di Xerse, Dario, Alessandro, etc., di Bombe, Moschetti, Cannoni, etc. etc. etc.

Nellultima Decorazione dovr bens lIngegnere, o Pittor moderno porre ogni studio. Imperciocch, essendo questa per ordinario veduta dalla Moltitudine senza spesa, convien egli procurarsi tutto lapplauso. Dovr tale Decorazione pertanto esser un Epilogo di tutte le Scene dellOpera, che perci sintrodurranno in essa Spiaggie di Mare, Boschi, Prigioni, Sale, Camere, Fontane, Navigli, Caccie dOrsi, Padiglioni altissimi, Cene, Lampi, Saette, etc., e tanto pi se dovesse intitolarsi Reggia del Sole, della Luna, del Poeta, dellImpresario, etc. Non sar mal fatto di farla calare a Terra tutta illuminata, e ben carica di Comparse figuranti varie Deit delluno e dellaltro sesso, con Stromenti e Geroglifici in mano allusivi alle cure delle medesime Deit. A queste poi (secondo saccoster il fine dellOpera) si ordiner, a motivo ragionevole deconomia, di smorzare i Lumi sopra di essa disposti, etc. etc. etc. etc.

 


A BALLARINI

 

Ballarini diranno poco bene deglIntermezzi, avvertendo di non entrare, n finir mai a tempo.

Ricercati dallImpresario di Ballo nuovo, faranno cambiar lAria de Balli vecchi, servendosi sempre de medesimi Passi, Contratempi, Cadenze, etc., usando il Passo di Minuett, ne Balli di Schiavi, Paesani, Piroo, Furlane, e di qualunque Nazione.

Danzando a due si faranno Balli dinvenzione sul fatto: avvertendo che ne Balli composti di Ragazzi siano questi di varia et e che le Danze siano in tal guisa disposte, cabbiano ad uscire prima li maggiori, poi li minori, finalmente i pi piccioli, che non dovranno ecceder tre anni, e da questi si faranno per ordinario eseguire i Balli allEroica, etc. etc. etc. etc.

 


 

ALLE PARTI BUFFE

 

Parti Buffe pretenderanno lOnorario eguale alle prime Parti serie, e tanto pi se nel cantare si servissero dIntonazione, Passi, Trilli, Cadenze, etc. da Parte seria.

Porteranno con s Mustacchi, Bordoni, Tamburri e qualunque altro Arnese opportuno per il loro Ufficio per non aggravar (oltre lOnorario abbondante) lImpresario di maggior spesa.

Loderanno infinitamente li Virtuosi dellOpera, la Musica, il Libretto, le Comparse, le Scene, lOrso, i Terremoti, etc., attribuendo per a s soli la Fortuna del Teatro.

Faranno per ogni Paese glIntermezzi medesimi, pretendendo con gran ragione che i Cembali siano accordati a commodo loro.

Se qualche Intermezzo non avesse applauso, avvertano di dar sempre la colpa al Paese che non lintende.

Incalzeranno e lenteranno il tempo, e ci particolarmente ne Duetti a motivo de Lazi ne quali alcuna volta non andando daccordo co Bassi, daranno sorridendo la colpa del disordine allOrchestra, etc. etc. etc. etc.


 

A SARTI

 

Sarti si accorderanno con lImpresario per il vestiario di tutte lOpere; poi visiteranno Virtuosi e Virtuose per fargli lAbito a genio. Rifletterannogli che col Denaro dellImpresario non possibile deseguirlo; che per cio tratteranno dun soprapi e col soprapi faranno poi lAbito, avvanzando in tal forma il Denaro tutto patuito con lImpresario.

LAbito sar di pi pezzi, di roba frusta, etc. dovendo bastare a Sarti di provvedere le Virtuose di Coda lunghissima, i Virtuosi di belle Polpe di Gambe per guadagnarsi la Mancia.

Termineranno gli Abiti alla Sinfonia dellOpera solamente, e ci perch, consegnandoli a Virtuosi per tempo, converrebbero rifarli pi duna volta.

Suggeriranno a Tenori e Bassi maestoso Cimiero di varie Penne, etc. etc. etc. etc.


 

A PAGGI

 

Paggi di cinque o sei anni pretenderanno esser vestiti con Abiti che servissero allet di quatordeci o sedeci.

Pretenderanno parimente Perucca bionda di Stoppa sopra Capelli scuri.

Alcuno (portandolo il Dramma) far da Figlio, pianger in Scena, etc. ed altri non staranno mai fermi intorno la Coda della Virtuosa strascinandola sempre verso del Protettore. Mangieranno in Scena, etc. e perderanno la prima sera Guanti, Fazzoletto, Cappello e Perucca, etc. etc. etc. etc.


 

ALLE COMPARSE

 

Comparse si vestiranno sempre con gli abiti del Compagno, n dipenderanno mai dal loro Generale, Caposcena o Suggeritore.

Partiranno ogni sera dal Teatro con Scarpe, Calze e Stivaletti dellOpera, quali facendosi sporche, faranno con sollecitudine la sera seguente pulire dal Generale.

Urteranno tra le Scene Virtuosi, Virtuose, Protettori avari, Maschere, etc., dando lIllustrissima a tutte le Virtuose, alle quale esibiranno Tabacco, Pipa, etc., aggiongendogli channo sete.

Non uscirnno mai tutti assieme, avvertendo ancora allultima Scena duscire mezzi spogliati, etc.

Comparsa che facesse da Leone, da Orso, da Tigre, etc., pretender la sua Scena dal Poeta a mezzOpera, n mai dopo lAria della prima Donna, etc.

Portando in Scena Tavolini, Sedie, Canap, Scalini per Trono, etc., saccomoder ogni cosa al rovescio, avvertendo le Comparse di presentar sempre le Lettere piegando alquanto il Ginocchio dritto, e con la mano sinistra, etc. etc. etc. etc. etc.


 

A SUGGERITORI

 

Suggeritori saranno Mezzani per affittar in nome dellimpresario Botteghino, Soffitta, Scagni, etc.; accorderanno Orso, Saette, Terremoti, etc.

Anderanno alle Prove dellOpera innanzi giorno, adulando il Poeta, il Maestro di Capella, i Musici, lImpresario, la Farfalletta, il Mossolino, la Navicella, il Copanetto, etc. etc.

Ordineranno lora delle Prove, avranno cura del calar della Chiocca, accender Lumini, incominciar dellOpera, gridando forte al Maestro di Capella, dal buco della Tenda: E UNA! E UNA, SIGNOR MAESTRO! etc. etc. etc. etc.

 


A COPISTI

 

Copisti accorderanno con lImpresario un tanto per Opera e questa poi faranno scrivere a Soldi sei il foglio compresa la Carta, Inchiostro, Penne, Spolverino, etc.; e cavando loro Parti dellOpera, sbaglieranno Parole, Chiavi, Accidenti, etc., lasceranno Facciate intere, etc. etc. etc.

Venderanno a Forastieri che desiderassero buone Arie dOpera, carte vecchie col nome de Professori migliori; sapranno Comporre, Cantare, Suonare, Recitare, etc.., riducendo la maggior parte dellArie dellOpera in Canzon da Battello, etc. etc. ete.


 

[AGLI AVVOCATI DEL TEATRO]

 

Avvocati del Teatro daranno commodo allImpresario di provar lOpera in Casa propria; faranno le Scritture de Virtuosi, de Suonatori, degli Operari, Comparse, Orso, Poeta, etc.; saranno Giudici arbitri de Balli e deglIntermezzi, aggiustando le differenze tra Musici e lImpresario e conduranno pi Maschere ogni sera franche di porta per dar credito ed applauso al Teatro, etc. etc. etc.


 

[AI PROTETTORI DEL TEATRO]

 

Protettori del Teatro anderanno con lImpresario incontro alle Virtuose e mascherati alla Porta custodiranno diligentemente lIngresso, facendo per passar chi gli piace, etc.

Visiteranno ogni giorno le Virtuose provvedendo dAlloggio le forastiere, ed alle Prove dellOpera staranno per lo pi a sedere appresso la prima Donna, Orso, etc.

Placheranno le Virtuose disgustate col Maestro di Musica, collImpresario, col Calzolaro, col Sarto, etc. etc. etc.


 

[ALLE MASCHERE ALLA PORTA]

 

MASCHERE alla porta e Soldati con Spade rugini saranno cauti e rigorosi nel Ministero sino che lImpresario presente. Appena chegli sia ritirato, Porta franca a tutte le Maschere dalle quali il giorno avranno ricevuta la Mancia.

Non consegneranno mai al Protettor del Teatro, o ad altra Maschera a ci destinata, tutti li Biglietti che riscuotono da chi entra, ma ne asconderanno alquanti frequentemente, vendendoli poi un terzo manco del solito per far concorso al Teatro.

Restituiranno Pegni agli Amici anche unora dopo lasciati e prenderanno Pegno da una Maschera per quattro, qual Pegno poi restituiranno alla Maschera che uscir, restando gli altri tre nel Teatro, etc. etc. etc.


 

[AI DISPENSATORI DI BIGLIETTI]

 

DISPENSATORI di Biglietti peseranno tutte le Monete dargento e doro, quali, bench siano di giusto peso, diranno alle Maschere calar qualche cosa. Renderanno il Resto in tali Monete, choltre lavvanzo del Calo supposto, non arrivino mai a comporre di qualche Soldo lintiero Resto.

Ricercati da qualche Maschera che credessero Forastiera del valor del Biglietto, gli diranno sempre qualche lira di pi, etc. etc. etc.


 

[AI PROTETTORI DELLE VIRTUOSE]

 

PROTETTORI delle Virtuose saranno attentissimi, gelosissimi, fastidiosissimi, etc. etc. etc.

Non sintenderanno per ordinario punto di Musica, accompagnando per sempre le medesime alle Prove dellOpera con in mano Parte, Scaldino, Scuffia, Papagallo, Civetta, etc.

Sapranno a memoria tutta la Parte della Virtuosa quale gli staranno suggerendo dietro le Sedie; si caratteranno con lImpresario, guardandosi al possibile di non salutar mai altre Virtuose.

Regaleranno Poeta, Maestro di Capella, etc. perch facciano bella Parte alla Virtuosa; raccomanderanno a Suggeritori, Paggi, Comparse, etc., di non badar, sino che sta in Scena, ad altri che a lei, di cui racconteranno che in tre o quattranni ha recitate da sessantOpere; chՏ un Angelo di Costumi, disinteressata, di Nascita e dEducazione Civile; che non rassomiglia a Cantatrice veruna; chՏ un peccato sia nella Professione, etc. etc. etc.

Loderanno poco altre Virtuose e qualunque Teatro dove la sua non vabbia che fare, aggiungendo sempre che lOnorario della Virtuosa due terzi pi dello stabilito, e porteranno Giustaccuori, Sottogiubbe, Calzoni, etc. sempre foderati de Passi, Trilli, Arpeggi, Cadenze, etc. della Virtuosa e provvedendogli del solito Abito nuovo, Orologio, etc. per la Prova generale.

Staranno per lo pi in Scena con la Virtuosa, per cui avranno sempre adosso Liquericcia, Salprunello,  lAria nuova, Specchietto, Lista dellAzzioni, Peri, Odori di varie sorti, etc., pretendendo, se la VIRTUOSA facesse da seconda Donna, cabbia Paggi, Trono, Scetro, e Coda lunga al par della prima, etc. etc. etc.


 

[ALLE MADRI DELLE VIRTUOSE]

 

MADRI delle Virtuose anderanno sempre con le medesime, restando per in disparte per atto di civilt quando le Figliuole siano accompagnate co Protettori.

Quando le Ragazze si fanno sentire dallImpresario, moveranno la bocca con loro, gli suggeriranno li soliti Passi e Trilli e, ricercate dellet della Virtuosa, gli scemeranno per lo meno dieci anni.

Se qualche Civile, ma povero Galantuomo desiderasse introdursi in Casa, e parlasse per tal effetto con alcuna delle Signore MADRI, risponder tosto: In quanta quel mo la mi Fiola puvrina s, ma unurata e daben, e sf la Profession, perchla dsgrazia dla nostra C vol qus. Al bisogna in prima maridar unaltra Ragazza, chՏ z imprumessa a un Duttor, e livar mi Mar dimperson, ch pr esser st tantal bon Om; lha fatt una Sigurt e sh bsogn pagarla. Praltr a nj vin in C gnancuna Persona d sortafatta: e sai vin qui du Sgnouri, al davn, percha s po dir, chi j han vista a nasser la GIANDUSSINA, e unՏ Avucat dmi Mar e laltrՏ Santl dla Ragazza.

Se la Virtuosa fosse principiante dir la signora MADRE cl ha recitato in due anni da trenta volte; se poi fosse avvanzata in Et, dir che sono solamente tre anni che recita, e cha incominciato innanzi li tredici.

Dovr la Signora MADRE per lo pi nellincominciarsi alle Prove il Ritornello dellArie della Figliuola, dare con la mano il Tempo allOrchestra e, mentre canta la Virtuosa, laccompagner con la Testa, con gli Occhi, col Piede, mover seco la Bocca, e gli far sempre in fine il solito Viva.

Tornata a Casa dalle Prove dellOpera insegner lAzzione alla Virtuosa, el luogo di far il Trillo nellArie. Riuscendo queste felicemente in Teatro, e tornando dentro la Ragazza, la bacier in prima e gli dir poi Car al mi car Zuijn, sit tant bendetta ch th pur fatt i bj pass, e stin riuss a maraveja; cha j era quegli alter Donn, chi smursgavin l Dida per la rabbia. Ma se qualche sera lasciasse il Trillo, non battesse il piede nella Scena di forza, etc. la sgrider, dicendogli: Guard un poc la mi Bambozza sta sira ch t nh fatt al Tril lung, e qula gran Azzion, ti and dentr cmՏ un Can scutt, e nsun th gnanc ditt Arill.

Ander al Teatro con Veste da Camera e Sciarpa guarnita con Sonetti in Seta regalati in varie congiunture alla Figlia, o in Bauta con Ferajolo lunghissimo del Protettore, stando in Scena con Gargarismi, Libro de Passi e con qualunque altra cosa potesse occorrere alla Ragazza, quale sentendosi mal di Voce, esclamer la Signora MADRE, che in certi tempi lImpresario non dovrebbe far Opera, chՏ voler precipitarsi con la Ragazza, etc.

Sino che canta la Virtuosa, dir la Signora MADRE agli Operari, allOrso, alle Comparse, etc.: La mi Ragazza per dir al vefr lh fatt sempr la prima Part; e da Principessa dal Sangu, e da Rizina e da Impiratric int j prim Tiatr a CENT, a BUDRI, a LUG e a MEDESINA. La nh brisa dinteress, la vol ben a tutt glalter Virtuosi, se ben po chla n nՏ corrisposta. A j l Tal e la Tal Sgnoura al noster Pajes ch basta chlavra la bocca, chlh bocca mi ch vut. Perch bsogna direl lՏ una Ragazza savia e mudesta, e sha studi pi Virt, darcamar, dfar i Marlitt, d ballar, d tirar d Schermia d stuflar, oltr al cantar. L ha fin studi la Gramatica e s tant confacent al Geni d tutt chla pippa in cumpagn dal Prutettor. Pralter la naver mai qula bendetta bocca per dir mal d nsuna, ma in st Mond pr aver Fortuna al bisogna trattar in altra manira. M z al despett d tutt la sir prest inlustrissima, e s far d Livr, etc. etc. etc..

Se qualche Virtuosa portasse applauso sopra la sua, lattaccher con la Madre in Palchetto dicendogli bruscamente: Mo chla s fazza un poc in l Sgnoura ZULIANA, chla chiappa tuttal lugh, perch so Fiola h tant applaus; mo z s s cmod l. La mi nh n Dobel, n Scattel darzent da regalar al Mester d Capella e l Poeta, e per quest lha av una Part si infama. Mo sla j avess invid anca li a dsnar e dun un Arluj pron, o una Cruvatta con i s Manicin cumpagn arcam d so Man, la parrev cvel d mjor. Al che risponder laltra: Cat d dis dinar, a m maravei purass purass di fatt vuster. Ch razza d parlar l voster. Mi an s d Dobel, mi an s d Scattel; a s ben chla mi Fiola f la Part so fin a un Fnocch e se n regalla brisa ni Poeta ni Mester d Capella. Mo, Sgnoura SABADINA mi cara, saviv cosa lՏ? Al bsogna fermar la Vos, parlar schiett, intunar i Simitun e i gran Salt ch s usin adess, andar a temp, far ben lation, n rider in Scena, n chiaccarar, sa s vol applaus; che per cont d far dle Zirandel, che n stan n in Cil n in terra, a s d prest int al Maron e s s d po la colpa al Terz e al Quart. Replicando laltra: CosՏ st intunar, st andar a temp, st far zirandei la mi Iona, la mi Tintinaga? Ch mi Fiola as s chla n h bisogn de sti avertimint sich. Perchla cantava e s sunava allimprovis inanz ch vu vinsuniassi gnanc d far insgnar alla vostra. Z a sen dun pajes chaz cgnussen e s s ch Mester ha av la vostra, e ch Mester ha av la m. Perchla m nh av un da un Luvig ai mejs, e s vgneva sol trei volt la stmana e anc per arcmandation d gran Sgnouri; perch al n nha pi bisogn d dar Lzion, chl h dell Pussion cumpr con linsgnar, e s s chlha la Perucca agrupp, ch scriv quater Fui d Pass per Lzion, e sՏ Vecch decrepit int al gust dal cantar. E la vostra n h av un, chՏ just grand cmՏ tri quatrin d Furmaj d Forma, che n stima nssun (e in particular al noster dal Luvig) ch vol far da Lecca con tutti, perchl h una bella Rusetta d Bril, chi dun una Virtuosa quand la turn da recitar da Vinezia, e s s fa veder la Cadena dl Anluj, siben po chj tacc una Mistucchina. M lՏ po un Mester da sett Pavel, e al Cil s quant mjs lh mai daver dalla vostra Sgnoura Virtuosa, etc. etc.

Se venisse bussato alla porta ander sempre la Signora MADRE a veder chi batte, sperando che possa ogni momento capitar un Regalo, un Protettore, un Impresario, un Papagallo, una Simia, etc. Se fosse poi il Calzolaro, il Sarto, il Guantaro, si far dar la polizza soggiungendogli per, che tornino, perch la VIRTUOSA in Campagna, o sta al Cembalo col Signor Maestro, etc.

Se la Ragazza per civilt ricusasse qualche Tabacchiera, Anello, Orologio, etc., dovr la Signora MADRE sgridarla, con dirgli: As ved ben ch t n s l creanz. Far un affront a quel Sgnour, ch con tanta curts al t vol favurir?  Prendendo poi il Regalo dal Forastiero soggiunger a lui: Car Lustrissim, ch al la compatissa mo, perch questa lՏ la prima volta ch sta Bambozza ussis dal so Pajes; e po lՏ just cmՏ lacqua di macarun, chla n s n d ti, n d mi; e po questՏ al prim Regal, chi vin fatt, perchin C a ni pratica anma nada. A riguardo poi de vari e gravissimi dispendi, che importa alla Figliuola il mantenimento di tutto lanno da Principessa, da Regina, da Imperatrice, etc. con la Corte; e per il delizioso Serraglio de Pappagalli, Simie, Civette, Cani e Cagne con le lor Razze, etc. e per le spese della Conversazione (dove provvede il Signor PROCOLO generosamente di tutto) dovr la Signora MADRE, per le sere che non si recitasse, allestire una Rifa o Loto di molte Grazie (come qui sotto) perch ad ognuno della Conversazione tocchi qualche cosa, parta sodisfatto e torni senza fallo a motivo di nuova speranza.


 

SEGUE

LA RIFA

 

RIFA o LOTO con varie GRAZIE da pagarsi per lo pi quattro Luigi dOro al Biglietto prima di leggerle.

1.        Un Cesto dorato con Pianelle, Scarpe, e Stivaletti usati, avvanzati da molte Opere alla Virtuosa, tempestati di Ni di vari colori.

2.        Una Scattola di Cartoni dOpera a fiori, piena di Trilli di seconda, terza e quarta, dAppoggiature, Cadenze, Semituoni, Stonature, etc., con altrettanti Dolori intrecciati di Madreperla.

3.        Il Cefalo, il Tamburro, e la Ghirlanda di Cola adornati di Semicrome allingrosso ed alla minuta.

4.        Ventiquattro Arcate da Violino intiere con altrettante messe di Voce, e pronunzie schiette, legate con dimande di Onorario civili e discrete, etc., per far un Sottanino alla Serva.

5.        Un Abito intiero da Poeta moderno di Scorza dalbero color di Febbre, guarnito di Metafore, Traslati, Iperbole, etc., con Bottoniera di Soggetti vecchi rifatti dOpera, foderato di Versi di varie misure con sua Spada compagna con Manico di Pelle dOrso.

6.        Un Orologio per misurar Passaggi, Cadenze e Saltarelli di Virtuose con Dito de Protettori che mostra il tempo.

7.        Trenta Saette con cinque Lampi color di Voce per una, in uno scrigno mobile al naturale.

8.        Un Armerone con entrovi Bordonj da pellegrina, Libretti, Dardi, Tavolini da scrivere, Stili, Veleni, Prigioni, Canap, Orsi uccisi, Terremoti, Padiglioni altissimi, Tavolozze, Gezzi, Pennelli, etc. con sua serratura di Nebbia.

9.        Molte Scritture di vari Teatri con Cessioni di palchi, Crediti dImpresari da riscuotersi al Banco dellImpossibile con loro Cartoni dazzioni dOpera fiere ed amorose.

10.    Una gran Cassa piena dIndiscretezze, Sussieghi, Pretensioni, Vanit, Risse, Invidie, poca stima, Maldicenze, Persecuzioni, etc. lasciate da VIRTUOSI in Sere di gioco in Casa della VIRTUOSA.

11.    Un Borsone a gucchia con molte Vigilanze, Accuratezze, Attenzioni, Vigilie, Occhiate, Buone educazioni, Pretensioni di prima o seconda Parte, etc. legate con Nastro color di Musica: il tutto lavoro delle Signore MADRI.

12.    Un Bacile di Carta rigata con sopra molte parti dOpere vecchie, suoi Stromenti, Unissoni raddoppiati, vari Fagotti di Dissonanze, Quinte, Ottave, False, etc. e dieci mila Elam di Basso continuo per comporvi sopra pi Originali dOpera interi, regalo gi fatto alla VIRTUOSA da pi Maestri di Capella moderni.

13.    Un Microscopio che mostra le Inquietudini, Inesperienze, Passioni, vane Promesse, Disperazioni, Speranze deluse, Opere in terra, Provigioni per tutto lanno, Teatri vuoti, Peate cariche, Fallimenti, etc. dImpresari, legate con fior dastuzia.

14.    Vari Applausi di tutti li VIRTUOSI delluno e dellaltro sesso, Impresari, Sarti, Paggi, Comparse, Protettori e MADRI di Virtuose, regalati al Teatro alla Moda, con loro Collere, Smanie, ed esagerazioni compagne.

15.    La Penna cha scritto il TEATRO ALLA MODA.

 


 

[AI MAESTRI DI BELLA MANIERA]

 

MAESTRI di bella maniera delle Virtuose le faranno cantar sempre piano, perch meglio riescano i Passi, quali non dovranno punto accordare col Basso, o co Stromenti dellAria. Non baderanno n a Battuta, n a Pronuncia, n a Intonazione, avvertendo che non si rilevi mai da chi ascolta Parola veruna.

Daranno Lezzione a tutte in un modo medesimo. Scriveranno alla Virtuosa sopra gran libro i Passi e le Variazioni, avvertendo sopra ogni cosa di fargli ricercare nellacuto e nel grave alquante Chorde fuori del naturale, perch la Virtuosa possa pretendere Onorario pi avvantaggioso.

Se li MAESTRI non avessero Trillo, non linsegneranno mai alla Virtuosa, dandogli ad intendere, chՏ cosa antica, che non susa pi, e che nel tempo di farlo gi il popolo grida e fa applauso. Se desiderasse per la Virtuosa di farlo, glielo faranno battere velocissimo da principio sempre in semituono, e senza prepararlo con messa di voce, avvertendo ancora dinsegnargli Cadenze lunghissime, per ben eseguire le quali, convenga ella ripigliar fiato pi duna volta.

Subito che la Virtuosa abbia ricevuta la Parte, gli persuaderanno di far cambiar tutte lArie e faranno inoltre ogni settimana abbondante rimessa di Passi a Virtuose, che fossero a recitare in altri Paesi, raccomandandogli di far ne medesimi sempre suonar piano lOrchestra.

A poveri Ragazzi e Ragazze daranno Lezzione per carit, contentandosi solamente in Scrittura di due terzi alle prime ventiquattro Recite, della met allaltre ventiquattro e dun terzo in vita.

Li MAESTRI di bella maniera non faranno mai solfeggiare, ma avranno tutti il loro Solfeggiatore.


 

[AI SOLFEGGIATORI]

 

SOLFEGGIATORI si serviranno con tutte le Virtuose de Solfeggi medesimi trasportandogli in vari Tuoni, Chiavi, Tempi, etc. etc. conforme il bisogno delle medesime.

Le tratterranno pi anni sopra le solite Variazioni del La in Re ascendendo e del Re in La discendendo, sopra Letture diverse a riguardo degli Accidenti maggiori o minori, che occorrono; ma non gli faranno mai aprir bocca, o accomodarla diversamente per chiaramente esprimere le Vocali, etc. etc.


 

[AI MARANGONI E FABRI]

 

MARANGONI e FABRI prima di lavorar in Teatro porteranno via tutte le Porte, Banchette, Serrature, Catenazzi de palchi, etc. per accomodar ogni cosa, quali pi non rimetteranno che allinvio della solita Mancia, avvertendo particolarmente la prima sera dincominciar a battere alla Sinfonia e seguitare tutto il primAtto, etc. etc. etc.


 

[AGLI AFFITTASCAGNI E PALCHETTI]

 

AFFITTASCAGNI e PALCHETTI faranno la Corte, e Credenza a Protettori di Virtuose e dalle ventiquattro alle due staranno ogni sera battendo Chiavi per le piazze alloscuro, per avvisar Maschere, che volessero provvedersene, etc. etc. etc.


 

[AI SIMON DE SCENA]

 

SIMON DE SCENA non servir per manco di Soldi trenta e una Candela di sera in sera. Pretender il solito Regalo di lire quindeci ad ognOpera che vada in Scena per occasione di far inviti de Virtuosi alle Prove, portargli la Parte, etc. etc.

Sopraintender gratis alle Comparse, e gratis parimente in caso di necessit far da Orso, etc. etc. etc.


 

[ALLE MASCHERE]

 

MASCHERE non anderanno per lo pi che alle Prove dellOpera e particolarmente alle generali.

Non sintenderanno punto di Musica, di Poesia, di Scene, di Balli, Comparse, Orso, etc. e decideranno dogni cosa assolutamente.

Saranno parziali di qualche Compositore di Musica, Teatro, Virtuoso, Comparsa, Orso, Poeta, etc., biasimando gli altri, etc.

Anderanno allOpera col Pegno, posponendo ogni sera un quarto dora, e cos vedranno tutta lOpera in dodici sere. Frequenteranno Comedie per manco spesa e non baderanno allOpera ne pure la prima sera, toltone che a qualche mezzAria della prima Donna, alla Scena dellOrso, ai Lampi, alle Saette, etc. Faranno la Corte a VIRTUOSI delluno e dellaltro sesso, per entrar seco loro senza Biglietto, etc. etc. etc. etc.


 

[AI CONDUTTORI DEL BOTTEGHINO]

 

CONDUTTORE del Botteghino in Teatro sar dilettante di Musica, avr sempre Carte di Musica addosso e nel Banco e sar Protettore amorevolissimo di tutti li Virtuosi. Dar da bere gratis a tutti li Musici, Suonatori, Impresario, Comparse, Orso, Poeta, etc. regalando per lo pi, a Virtuose, Cantate di Napoli. Vender per galanteria e per burla di chi non se ne accorgesse:

Caff meschiato con Orzo e Fava, Pan brustolato, etc.; Rosolini di varie sorti e con vari nomi, formati tutti per dAcqua Vita ordinaria e Miele solamente;

Sorbetti con spirito di Vetriol per Limoni impetriti con Salnitro, o Cenere invece di Sale;

Cioccolata composta di Zuccaro, Canella matta, Mandorle, Ghiande e Caccao salvatico;

mai Acqua schietta se non fosse ricercata con Acqua Vita;

Vini e Comestibili: al solito;

il tutto a prezzo quadruplicato, etc. etc. etc. etc.

 

IL FINE