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Angelo
Morbelli
La stazione centrale (di Milano), 1887.
Olio su tela, 57,5x100 cm
Galleria d'Arte Moderna, Civiche Raccolte d'Arte,
Milano
(Foto
tratta dal catalogo della mostra Angelo
Morbelli tra Realismo e Divisionismo,
2001, edito da GAM)
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Angelo
Morbelli
(Alessandria,
1853 - Milano, 1919)
Figlio
di Giovanni e di Giovannina Ferrarsi, Angelo Evasio Teresio
Morbelli è nato ad Alessandria il 18 luglio 1853.
La madre era proprietaria terriera e il padre, allora funzionario
sabaudo, era originario di Casale Monferrato.
Compì i primi studi ad Alessandria, mostrando attitudine soprattutto
per l'apprendimento musicale, attitudine ostacolata dalle
conseguenze di una mastoidite infantile che gli procurò una
lenta e progressiva sordità.
Nel
1867 si iscrisse a Milano all'Accademia di Brera ove seguì
tutto l'iter scolastico, dai primi corsi fino al triennio
di pittura (1873-76) sotto la guida di Giuseppe Bestini.
Conclusi
gli studi, verso la fine degli anni Settanta cominciò a presentare
a Milano e, dal 1879 anche a Torino, tele ispirate a soggetti
diversi - che spaziavano dal tema storico a quello del paesaggio
- accanto alle quali c'erano anche quadri che costituirono
una premessa al grande dipinto esposto a Brera nel 1880 raffigurante
Goethe morente: in quest'opera Morbelli compendiò tutta la
sequenza di insegnamenti mutuati dal milieu accademico.
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Angelo
Morbelli
Venduta, 1897
Olio su tela, 67x107 cm
Collezione privata
(Foto
tratta dal catalogo della mostra Angelo Morbelli
tra Realismo e Divisionismo, 2001, edito
da GAM)
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Dal
1883 nella sua produzione i soggetti più aneddotici cominciarono
a lasciare il posto a temi e scene della realtà del tempo:
in quell'anno, infatti, espose Giorni…ultimi che raffigurava
uno dei saloni del Pio Albergo Trivulzio di Milano, il ricovero
per vecchi poveri di via della Signora. L'Accademia riconobbe
la qualità dell'opera e gli assegnò, primo fra 18 concorrenti,
il premio Fumagalli.
Nel
1888, nel corso dell'Esposizione Universale di Londra, l'artista
presentò un'antologia delle proprie opere dal 1874 al 1888,
mentre l'anno seguente, sempre con Giorni…ultimi, ottenne
la medaglia d'oro a Parigi, cui seguì l'analogo riconoscimento
offerto dal Comune di Roma per il Viatico.
All'inizio
degli anni Ottanta risalgono varie tele sul tema della maternità,
ispirate Maria Pagani, la giovane moglie, che gli diede quattro
figli. Nello stesso periodo incontrò Vittore Grubicy, critico
d'arte e gallerista, che pensò di poter gestire commercialmente
e artisticamente Morbelli, come già faceva con Segantini,
ma il rapporto fra i due non si ufficializzò né si consolidò
in qualcosa di duraturo.
Intorno
al 1890, coscienziosamente metodico nel proprio lavoro, Morbelli
passò alla scomposizione progressiva dei colori con ricerche
che sfociarono nel rigore divisionista di Alba, esposta
alla Prima Triennale di Brera del 1891. Da quel momento la
tecnica divisionista fu lo strumento che l'artista adottò
per confrontarsi con il vero, sperimentando continuamente
e rimeditando sul colorismo dei pittori del Seicento.
Nei
primi anni Novanta strinse amicizia con Leonardo Bistolfi
e Giuseppe Pellizza e con quest'ultimo tentò di convogliare
gli sforzi di quanti perseguivano risultati pittorici con
la tecnica divisionista in appuntamenti artistici autogestiti.
Tuttavia, nonostante le numerose iniziative tra il 1895 e
il 1900 e ancora nel 1903, non si giunse ad alcun risultato
e i due artisti rimasero delusi e isolati nel proprio lavoro.
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Angelo
Morbelli
Mi ricordo quand'ero fanciulla (Entremets),
1903
Olio su tela, 71x110,5 cm
Collezione privata
(Foto
tratta dal catalogo della mostra Angelo
Morbelli tra Realismo e Divisionismo,
2001, edito da GAM)
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Tra
il 1893 e il 1900 Morbelli si dedicò alle vedute delle risaie
del casalese e al giardino della Colma, una proprietà acquistata
dalla famiglia nei pressi di Rosignano Monferrato, che fu
un costante punto di riferimento per l'artista durante tutta
la vita. Durante i soggiorni estivi in Alta Valtellina, a
Santa Caterina Valfurva, si cimentò anche nelle visioni montane.
Contemporaneamente non mancarono riconoscimenti internazionali:
dalla medaglia d'oro di Dresda del 1897 con Per ottanta
centesimi e S'avanza, alla medaglia d'oro dell'Esposizione
Universale di Parigi del 1900 con Giorno di festa al Pio
Albergo Trivulzio. Forse questo premio suggerì a Morbelli
la ripresa dei temi del Trivulzio, dove tornò nel 1901 impiantandovi
uno studio e dove eseguì Il Poema della vecchiaia in
6 pannelli, esposto a Venezia nel 1903. Uno dei pannelli di
quest'opera, Vecchie calzette, gli valse a Monaco nel
1905 una medaglia d'oro.
In questo periodo iniziò a trattare temi già affrontati prima
del 1900, dai paesaggi marini ai temi legati alla maternità
e alla vita. Egli, inoltre, aveva seguito le manifestazioni
della Società per le belle arti ed esposizione Permanente,
della Società Patriottica e della Famiglia Artistica, grazie
alla quale entrò in contatto, nel 1908-1909, con Carrà e Boccioni.
Negli
ultimi anni la sua ricerca divisionista fu accompagnata da
alcune note stese sul diario, intitolate "La via Crucis del
divisionismo", con appunti, riflessioni e citazioni databili
al 1912-17 e poi al 1919.
In quegli anni, infine, Morbelli alternò agli inverni milanesi
e alle estati alla Colma, soggiorni in Val d'Usseglio, che
documentano la sua ancor fervida vena pittorica fino all'anno
della morte, che lo colse nel 1919.
(a
cura di Caterina Vagliani)
LA
MOSTRA
Angelo
Morbelli tra Realismo e Divisionismo
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