«Luigi Cimoso veniva da una illustre famiglia di musicisti triestini: suo padre Guido fu compositore e organista nella cattedrale di Trieste dal 1862 al '77. Compositore egli stesso, ma con scarsa fortuna, e insegnante di pianoforte per necessità di vita, Luigi Cimoso fu legato da affetto quasi paterno a Ferruccio, che confidenzialmente chiamava il suo 'Wolfangerle', ricordando Mozart. Morì pazzo in manicomio nel 1884. Busoni fu per lungo tempo sconvolto dalla sua fine, al punto da esserne ossesslonato nel suoi sogni per anni.» [SABLICH, p. 257]