Giudizi di Sibelius su Busoni pianista e sulla sua apertura intellettuale

«Sibelius in ogni modo continuò ad ammirare il collega soprattutto per la sua valentia pianistica, per aver cioè raggiunto risultati in quel campo virtuosistico nel quale invece egli era fallito; nel diario troviamo ad esempio annotato: "A Helsinki. Busoni ha suonato Bach, Beethoven, Op. 111, Do minore. Un artista incomparabile!"; in secondo luogo il nostro si sentiva vicino all'amico proprio per quelle qualità ancora estranee al mondo finlandese e quindi a lui stesso. vale a dire per l'apertura intellettuale e la mentalità storicamente critica, in altre parole per quei "comuni interessi in generale" di cui parlò all'Ekman. E proprio per questo egli mai si collocò nei confronti del più moderno collega in posizione reazionaria, continuò anzi a salutare favorevolmente i nuovi impulsi culturali che Busoni sapeva dare: ad esempio in una lettera da Monaco del 1894, nella quale esprimeva il suo disgusto per la musica di Leoncavallo e dell'epigono wagneriano Cyrill Kistler, lamentava: "E costoro sono alla ribalta. mentre Busoni e gli altri non vengono notati!".» [TAMMARO, p. 25]