1870

Nel gennaio del 1870 Anna è felice di scrivere che il figlio ama lo studio della musica:

«He sits at the pianoforte like an angel, and holds his violin as if he had been practising for three years. He has a little toy flute too, on which he accompanies my pieces, and it is astonishing how he feels the expression of the movement. He is all music and when he hears a beautiful melody he dances and jumps for joy and is quite beside himself. How you would laugh if you saw him!» [Cit. in DENT, pp. 10-11)

Nella primavera del 1870 la guerra persuade i Busoni ad «allontanarsi da un terreno incerto e pericoloso: decisione che si confaceva alla natura nomade del genitore, che ricominciò a percorrere l’Italia a suon di clarinetto.» [«Due frammenti...», BII, p. 162]

Anche se hanno grandiosi progetti di nuovi viaggi, non si allontanano molto da Trieste. La madre può quindi pensare al bambino che continua ad educare impartendogli frequentemente lezioni di pianoforte, anche perché continua a dimostrare una straordinaria propensione per la musica.
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