1917






Durante il mese di gennaio, Busoni è impegnato nella composizione di Turandot e nel contempo in «Vier Klavierabende in Neuen Konzertsaal Basel»: 12, 19, 26 gennaio e 2 febbraio.

A proposito del recital del 12 gennaio, così rispose Busoni a una lettera di lodi di Hans Huber.

Le Sue gentili parole sono state una bella ricompensa per me la Sua fiducia mi è di incentivo; a dire il vero merito l'una e l'altra soltanto a metà, ma la metà che mi attribuisco non posso distribuiria in parti disuguali tra il creatore e l'esecutore. Perché tutti e due sono un solo e medesimo uomo, o, al massimo, il primo è la continuazione del secondo. Ma, mentre il virtuoso conserva in me ancora le consuetudini di tempi andati, come compositore credo di essermi liberato da tutto ciò che è esteriore e 'consacrato' dall'uso. Mentre l’esecutore deve, comunque arrivare a un compromesso tra la individualità propria e quella delle musiche che suona, il compositore è affrancato da patti del genere. Se, ciò nonostante, dà meno nell'occhio, è perché non è sorretto dalla potenza dell'oggetto (Bach o Beethoven), ma si presenta da solo e deve agire da solo. Ma ciò che aggiungo di mio nell'interpretazione, lo devo mettere anche nelle mie composizioni; nel primo caso è sopravvalutato, nel secondo non ancora sufficientemente valutato, se non altro perché è meno conosciuto. E alla fin fine sono sempre lo stesso carattere, lo stesso livello, la stessa sensibilità a esistere e a manifestarsi anche nell'uomo, al di fuori della sua professione. Dimodoché non potrò mai credere che un essere rozzo sia un artista delicato, che un uomo di animo meschino crei cose elevate e intimamente sentite, e che una persona falsa possa produrre qualcosa di sincero. Tutto ciò vale anche in rapporto all'autocritica, al pensiero logico, al temperamento.

Il 15-16 gennaio ebbe luogo il primo Abonnementskonzert, con il seguente programma: la Sinfonia nº 4 di Schumann, il concerto per pianoforte e orchestra di Liszt, il Konzertstück per pianoforte e orchestra di Weber e la Lustspiel-Ouvertüre (KiV 245) di Busoni stesso. Direttore Volkmar Andreae. Solista Busoni.
Il 5 febbraio scrisse a Robert Freund:

Ci è arrivata una ventata d'aria tedesca. R. Strauss è venuto in Svizzera, accompagnato da artisti di Vienna e di Mannheim. Simile all'uccello [Strauss = struzzo] di cui porta il nome, R. Strauss è apparso in parte coperto di piume splendenti, in parte... spiumato; il più grande della sua specie, di aspetto tutt'altro che aggressivo è l'unico uccello fornito di spina dorsale, che non vola; esotico e privo di umorismo; in una parola: uno struzzo e non un'aquila. Ma tutti abbiamo bisogno di essere indulgenti, e questo sol uomo ha riempito di sé un certo spazio di tempo.
I concerti di Basilea sono bell'e passati, fonte di grande gioia per me e per gli ascoltatori. Nel contempo ho lavorato, e lavoro ancora, al completamento ormai prossimo dell'opera Turandot.



A Petri, il mese successivo (4.3.1917)

[...] la città di Zurigo appare velata di noia
La mia nuova partitura, di cui chiedi gentilmente informazioni sarà terminata già domani o dopodomani. - Vorrei perciò chiamarla Turandot o i '100 giorni'. (Si spera che non sarà seguita da una Waterloo! ). Conta circa 300 pagine di partitura ed è un buon record di composizione veloce, tenuto conto che è stata scritta con la massima cura e che è stata inframezzata da concerti di pianoforte. Non ho mai prodotto nulla tanto rapidamente (e anche altri l'hanno fatto di rado). - Ma anch'io sono stremato.
La mia 'grande opera' aspetta e dovrà aspettare, e intanto si spalanca l'abisso [...].


Il 21 marzo segnala a José Vianna Da Motta, il suo assistente-alter ego Philipp Jarnach:

Non è facile suggerire un insegnante di composizione. Ma, se si presentasse l'occasione, ti segnalo il mio venticinquenne assistente Philipp Jarnach. È spagnolo di nascita, educato a Parigi e di mentalità tedesca, ha un'intelligenza che a una grande rapidità unisce una grande chiarezza nell'afferrare e ordinare le idee. Mi è stato di aiuto, ha fatto la riduzione per canto e pianoforte delle due opere e le insegnerà anche ai cantanti; infatti, su mia proposta, è stato assunto dal Teatro municipale di Zurigo. Di lui sono già stati eseguiti un Quartetto per archi e una Sonata per violino; e un pezzo per orchestra è incluso nel programma di uno dei prossimi concerti sinfonici. - Inoltre gli piace molto la 'teoria', e spesso spiega a me i miei lavori. Parla un francese perfetto e un tedesco da persona colta. - Voilà Philippe! (È un ottimo pianista).
At the beginning of 1917 Da Motta left Geneva to become head of the Conservatoire at Lisbon. Busoni congratulated him on having the chance, at fifty, of starting a new life and of taking a position of importance in his own country. «I feel homesick for great cities,» he wrote to Philipp; «life is exhausted in work. I have no talent for "organization" and small hope of gathering (raccogliere) the fruits of my efforts. Still I remain serene.»
By the middle of 1917 he began to feel that he had exhausted the resources of Switzerland. He did his best to keep in touch with the younger musicians, but there were very few of them to talk to and educate.
CRONIK VON JOSEPH WILLIMANN


29-30 gennaio 1917
Richard Strauss dirige alla Tonhalle opere sue (W58)

2 febbraio 1917
Klavierabend a Basilea

12 febbraio 1917 (Schweizerhofsaal)
Klavier abend

17 marzo 1917 Basel (Hermann Suter)

25 marzo 1917 al Kkonservatoriumsaal di ZH KONZERT con Arrigo Serato, Ernesto Consolo, O. Respighi (pf.), Chiarina Fino-Savio (mezzosoprano)

16 e 17 aprile 1917
VI. Abonnements-Konzert (Eugène d’Albert)

19 aprile 1917
Klavier-Abend (Bach - Beethoven - Liszt)

11 maggio 1917
Prima esecuzione di Arlecchino e Turandot (W59)

15 maggio 1917
Replica di A. e T.

17 maggio 1917
Strauss dirige Don Giovanni a Zurigo

20 maggio 1917
Strauss dirige Die Zauberflöte a Zurigo

6 novembre1917
Klavierabend a ZH (W59)

13 novembre 1917
Récital à Neuchâtel (Bach - Beethoven - Chopin - Liszt)
14 novembre 1917
È sicuramente a Neuchâtel (lettera a Raffaello)

11 dicembre 1917
Busoni hatte mit der Bernischen Musik-Gesellschaft unter Fritz Brun in Bern aufzutreten. Das Programm lautete: C.M. v. Weber. Ouvertüre zur Oper <Der Freischütz> C.M. v. Weber, Konzertstück fiir Klavier und Orchester in f-moll; R. Schumann, Etüdes symphoniques op. 13 für Klavier: R. Strauss, Don Quixote (W61)

18 dicembre 1917
Busoni- Lochbrunner (Improvisation!!!)
But in the autumn of 1917 Busoni gave up drinking wine with his friends at the station restaurant and took to spending his evenings at home with Giotto and his books. There was always work to be done, and he had already started on the music of «Doctor Faust»; but he did not work happily in solitude, «although solitude is often associated with men of genius - I am not one» (letter to Jella Oppenheimer). Among the minor works of this autumn were some of the exercises and studies eventually collected under the name of «Die Klavierübung». They are intended mainly for virtuoso pianists, but even the amateur can attempt some of them, and they are all extraordinarily interesting and stimulating. They are interesting too as helping to elucidate some of Busoni's other compositions, for the studies show how certain of his harmonic devices grew out of purely pianistic principles based on definite positions of the hands on the keyboard. Every one of the studies has genuine musical originality, and even the exercises to be repeated in all keys are a good deal more musical than such forms of torture are generally made to be.
The last work of 1917 was the exquisite little «Sonatina in diem Nativitatis Christi».