Anton Rubinstein

Pianista, compositore e direttore d'orchestra (Vychvatinez, Podolia, 16/28 novembre 1829 - Peterhof, Pietroburgo, 8/20 novembre 1894). Ebbe le prime lezioni di pianoforte dalla madre; stabilitosi poi a Mosca all'età di 8 anni fu allievo di A. Villoing, che nel 1840 lo portò seco a Parigi presentandolo a Chopin e Liszt. Una lunga tournée lo condusse in Inghilterra, Olanda, Scandinavia, Germania e Austria fino al 1843. Dal 1844 al 1846 studiò composizione a Berlino con S. Dehn insieme al fratello Nikolaj; quindi, dopo aver soggiornato a Vienna e a Bratislava (1846-48), tornò in patria. Si stabilì a Pietroburgo, dove fu pianista di corte della granduchessa Elena e iniziò la carriera di compositore. Nuovamente all'estero nel 1854-58, diresse dal 1859 la Società di Musica Russa a Pietroburgo. Nel 1862 fu tra i fondatori di quel Conservatorio e lo diresse fino al 1867, poi nuovamente nel 1887-90. Nell'intervallo fu attivo all'estero come concertista e direttore d'orchestra, in particolare a Vienna nel 1871-72 e negli Stati Uniti nel 1872-73. Dal 1891 visse a Dresda, tornando a Pietroburgo poco tempo prima di morire.

Anton Rubinstein fu il rappresentante maggiore (a parte Ciajkovskij) della tendenza occidentalizzante nella musica russa dell'Ottocento e una figura chiave della Russia della seconda metà dell'Ottocento. Quantunque fecondo nel settore della musica sinfonica e cameristica, Rubinstein deve la sua fama soprattutto ai lavori teatrali. (DEUMM)

Dodici anni dopo, nel 1890, Busoni ebbe il primo importante riconoscimento ufficiale anche come compositore vincendo nell'estate 1890 a Pietroburgo il premio di composizione al primo Concorso Rubinstein (i pezzi da lui presentati, tutti nuovi, furono: il Konzertstück per pianoforte e orchestra op. 31 a, la Sonata per vio-lino e pianoforte op. 29, i due Pezzi da concerto op. 30 e due Ca-denze per il Concerto in sol maggiore di Beethoven). Secondo quan-to egli stesso confidò alla moglie, rievocando quell'evento, avrebbe senza dubbio dovuto vincere anche il premio come miglior pianista se Anton Rubinstein, fondatore del concorso e presidente della giuria, non si fosse opposto e non l'avesse fatto assegnare al russo Dubassov, con motivazioni - diremmo noi oggi - geopolitiche. In realtà Rubinstein non aveva affatto inteso fare un torto a Busoni, di cui ammirava le grandi qualità pianistiche e che eseguendo proprio il Concerto in re minore dello stesso Rubinstein aveva strabiliato la giuria; anzi. Dovendosi però «per forza» dare uno dei due premi a un russo, si pensò di riservare a Busoni quello di composizione, nella speranza di aiutare così la parte meno nota e riconosciuta della sua attività di musicista. Certo è che Busoni non serbò alcun rancore verso Rubinstein, né allora né mai: fu anzi con tento di es-ser stato valutato più come compositore che come pianista che come compositore. [SABLICH, p. 32]
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