Una dozzina di lettere dell'esilio
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Pubblicate con commento in
appendice al saggio «Schweizer Jahrbuch für
Musikwissenschaft», Bern, Peter Lang, 1999, pp. 27-106.
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Lettere a
Leo Kestenberg (2)
Albert Biolley (3)
Ernst Lochbrunner
(1)
Raffaello Busoni (1)
Isidor Philipp (3)
Ettore Cosomati (2)
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7. BUSONI AL FIGLIO
RAFFAELLO [1]
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Neuchâtel [2], 14 Nov.
1917
Mein lieber Lello, die Stadt hier
ist so hübsch, dass ich bedauere, dass du sie diesmal nicht mit
ansiehst. Auf der Höhe steht ein bemerkenswerthes Schlossgebäude
mit einer an ihm anschliessenden Kirche; diese mit Kreuzgang, u[nd] rund
umher Festungswällen u[nd] Zinnen: - noch gibt es viele schöne
Häuser u[nd] Landsitze, und den See der fast wie eine Meerbucht
wirkt. |
Das Wetter ist schön. Dieses alles
tröstet mich vorübergehend dafür, dass ich nicht zu Hause in
Zürich, und dass ich in Zürich nicht zu Hause bin! Dass Alles
nicht ist wie es sein könnte und sollte, und dass Planlosigkeit u[nd]
Unstätigkeit auf die Lebensführung drücken. Jeder hat davon
zu tragen und somit auch deine Entwicklung, die rasch treibt und für
die Umstände noch überraschend gut sich anlässt. |
Es gilt aber, dieselbe in die Hand zu nehmen u[nd]
bewusster zu leiten, als es in den letzten Zeiten geschieht. Dein Talent
ist gut und dein Eifer, es anzuwenden, streckenweise ganz
anerkennenswerth. |
Auch sehe ich ein, dass du in der Wahl und dem
Umgang mit deinen Kameraden einen guten Instinkt bezeigst. Ich will Dir
aber - nicht als Vater - sondern als alter Künstler sagen, dass Du
dich entschliessen musst gründlicher zu arbeiten, falls Du Etwas
erreichen willst, regelmässiger zu leben und mit deiner jungen Zeit
hauszuhalten. Diese Zeit ist entscheidend und bis zu den zwanziger Jahren -
wo erst das aüssere [sic] Leben seine Forderungen erhebt - unersetzbar
für die Grundlegung aller späterer Bestrebungen. Nimm dir demnach
ein Ziel vor, dass du innerhalb dieser Zeit vollenden willst, überlege
Dir welches, und führe den Vorsatz ruhig aber folgerichtig durch.
[3]
Ich
umarme Dich herzlichst als Dein Freund
Ferruccio |
[1] N. Mus. Nachl. 4,136. |
[2] Busoni si trovava a Neuchâtel per
un recital organizzato da Biolley solo due giorni prima. All'amico
banchiere scrisse il 10.11.1917 (Mus. ep. F. B. 179): «Je n'ai que 2
jours pour préparer 2 programmes, et je m'étais
arrangé à l'idée d'avoir 6 jours pour en
étudier un. Je tacherai d'y arriver, quoique ça soit une
fatigue eccessive; mais il serait une grande facilitation si on
annonçait à Neuchâtel les 12 Etudes de Chopin au lieu
des 24 Préludes.» |
[3] Nella lett. del 15.11.1919 (N. Mus.
Nachl. 4, 137) il padre gli scrive da Londra: «Dein Plan, auf deine
Vervollkommnung hin zu arbeiten, ist richtig: - aber er ist unendlich. In
jedem Alter, zu jeder Zeit deines Lebens, wirst du deinen selben Plan immer
wieder vornehmen: das ist also - richtig besehen - nicht ein Plan; ebenso
wenig als die tägliche Nahrung und der Schlaf. Schön, dass Du Dir
im Augenblick dessen bewusst bist, was Dir nothwendig
ist.» |
10. BUSONI A ETTORE
COSOMATI [1]
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Carissimo Professore,
Le
sono riconoscente della lettera e del telegramma. [2] Quella data
già dal 23 Luglio; ma anche senza rileggere la data mi sentivo
colpevole d'un ritardo, che Lei scuserà benevolmente. Ebbi ed ho
tante cose da terminare e molte da iniziare; l'agosto precipita verso il
Settembre [sic], e la mia partenza [3] - disabituato come sono ai
viaggi - mi sembra imminente e mi rende un po' nervoso. Ah, questi
benedetti nervi strapazzati dalla guerra! [4] |
Ognuno ne è tocco, secondo la sua indole.
Fra i miei amici uno, a quarant'anni, ha abbandonato la sua professione di
musicista e si dedica all'acquarello - un altro si è fatto
psico-analitico; il poeta Rilke, che fù [sic] [5] da me una
settimana fà [sic], non ha scritto neanche un verso durante questi
cinque anni; il romanziere Wassermann, [6] che vidi ierl'altro,
è inaccessibile al punto da far pena a chi lo ascolta; pur essendo
rimasto attivo e lucido. |
Gli austriaci soffrono il peggio. [7]
Fecero bene coloro che si rifugiarono in Isvizzera. [8]
Però Lei, in quella benedetta Zuoz, [9] fra la pioggia e la
neve, mi fa compassione. Speriamo che il tempo abbia fatto volta faccia,
auguro il Caldo per il Suo fisico ed il Sole per la Sua arte. - Se mi
riesce di terminare in tempo quella parte della mia partitura, che mi sono
prefisso di presentare all'Andreae, [10] verrò quasi
certamente a raggiungerLa. - Siamo ben curiosi della
«novità» riguardante Aldo! |
Da anni Annorum non tenni Carte da Visita. Ora
dovrò farmene fare, ed appunto avevo pensato all'Aldo [11]
per farne una cosettina artistica. Ne desidererei una concepita
così:
Ferruccio Busoni
Chevalier de la Légion d'honneur [12]
Doctor phil. hon. causa
ed
un'altra senza i titoli. -
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Inviai una lettera aperta alla N.Z.Z. [13]
in risposta alla simpatica apostrofe dell'Andreae; ma fino ad oggi non si
sono curati di stamparla.
Il
«quadernino» mi sta a cuore. Se il Faust si eseguirà in
forma di Concerto (il Prologo e l'Intermezzo) - il fascicolo del programma
conterrà il testo, una prefazione ed i Suoi disegni (Ne parli
all'occasione coll'Andreae).
In
ogni caso mi rallegro di rivederla e saluto Lei ed i suoi affettuosamente.
Suo
devotissimo F. Busoni
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[1] Mus. ep. F. B. 1737 (8.8.1919). Ettore
Cosomati (1873-1960), pittore napoletano. Visse a Zurigo durante il periodo
della guerra. Si stabilì in seguito a Londra. Fece alcuni disegni
per il Doktor Faust, che tuttavia non furono mai usati per un allestimento
scenico. |
[2] Irreperibili. Le lettere di Cosomati sono
conservate a partire dall'11.11.1920 (Mus. ep. E. Cosomati 1-6,
Busoni-Nachl. BII).
Per
Londra. Cfr. Dent, pp. 241-244. |
[3] Cfr. la lett. a Gerda del 4.10.1919 (scritta a
Londra): «Soffro di non potermi confidare con nessuno. La gente non
capisce nulla, neppure che sei anni di vita e la guerra possono aver
logorato un uomo.» |
[4] Cfr. articolo, p. 12. |
[5] Non sono riuscito a identificare i primi
due amici; quanto a Rilke, cfr. supra p. 12. Busoni conobbe lo scrittore
Jakob Wassermann (1873-1934) tramite la baronessa Jella Oppenheimer
(1854-1943) la quale propiziò anche l'incontro tra il musicista e
Hofmannsthal. Wassermann fu il dedicatario del volume degli scritti Von der
Einheit der Musik pubblicato nel 1922 e, alla morte di Busoni, scrisse un
commosso articolo in memoria dell'amico. (Cfr. articolo, no. 17) |
[6] Cfr. Zweig, pp. 226 ss. |
[7] Con Gerda fu più esplicito: «Son
contento di aver evitato i paesi belligeranti durante la guerra.
Chissà a che punto sarei oggi spiritualmente! « (Parigi,
21.9.1919, orig. in francese, in Busoni, Lettere alla moglie, p.
258.) |
[8] Capoluogo dell'Alta Engadina nel Canton Grigioni
(CH), dove anche Volkmar Andreae aveva una casa di vacanza. |
[9] Il riferimento è al Doktor Faust. Cfr.
articolo no. 148. Cfr. inoltre la lett. allo stesso del 25.6.1919 (Mus. ep.
F. B. 1735): «Se il progetto d'un'esecuzione frammentaria (e di
Concerto) del Faust si avverasse, io comporrei per l'occasione una piccola
prefazione a quei brani del libretto, che farebbero parte della Musica
presentata. E mi sembra che sarebbe un aiuto all'immaginazione di figurare
nel fascicolo del Programma quelle due Scene, che Lei afferma di aver
risolte con i suoi disegni, e che sono appunto le scene di cui qui si
tratterebbe.» |
[10] Aldo Cosomati, forse figlio di Ettore.
Era probabilmente scenografo. La «novità» potrebbe
riguardare un nuovo allestimento teatrale. |
[11] Fu grazie Isidor Philipp e
Charles-Marie Widor che Busoni ottenne questa onoreficenza il 17 maggio del
1913. Cfr. Roberge, "Busoni et la France", pp.
294-295. |
[12] Pubblicata proprio nel giorno in cui
Busoni scrisse questa lettera. Cfr. Willimann, n. 58, p. 89. |
[13] Si tratta della lettera aperta scritta
da Andreae in occasione del conferimento a Busoni del dottorato h.c. da
parte dell'Università di Zurigo e pubblicata sulla NZZ il 1º
agosto 1919. Cfr. Willimann, n. 56, pp. 87-88. |
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