ALBAN BERG

LULU


ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

Sontuosa sala in stile Rinascimentale tedesco, con pesante soffitto in legno di quercia intagliato. Le pareti sono ricoperte fino a metà altezza da sculture lignee. Al di sopra, su entrambi i lati, pendono arazzi sbiaditi. In fondo, verso l'alto, la sala è chiusa da una galleria protetta da una tenda, che però all'inizio della scena è semiaperta. Dalla galleria un monumentale scalone scende da sinistra fino a metà del palcoscenico. Al centro, sotto la galleria, la porta d'ingresso, adorna di colonne attorte e di un frontone. Alla parete di destra un vasto e alto caminetto. Più in là, verso il proscenio, una porta-finestra chiusa da pesanti tende. Al lato di sinistra, davanti alla scalinata, una portiera chiusa di velluto genovese. Un paravento cinese fa da schermo al fuoco. Davanti al pilastro inferiore della ringhiera, posto su un prezioso cavalletto, c'è il ritratto di Lulu in costume da Pierrot dentro una cornice dorata di stile antico. Sul davanti, a sinistra, un'ampia ottomana; davanti a destra, una poltrona. In mezzo alla sala, un tavolo quadrato ricoperto da un pesante tappeto; intorno al tavolo, sono disposte tre sedie imbottite dall'alta spalliera. Sul tavolo, un bouquet di fiori bianchi.

Lulu
(in veste da camera, stesa sulla poltrona)

Schoen
(in piedi, sul davanti a sinistra)

Contessa Geschwitz
(sull'ottomana, in un tailleur di taglio vistosamente maschile - alto colletto duro ecc. - il viso coperto da un velo, le mani nervosamente strette nel manicotto; a Lulu)
Non può credere quanto mi faccia piacere vederla al nostro ballo delle artiste.

Schoen
E per noi uomini non ci sarà proprio modo d'intrufolarci?

Geschwitz
Sarebbe alto tradimento, se una di noi si prestasse a un simile intrigo.

Schoen
(si dirige verso il tavolo, passando dietro l'ottomana)
Che splendidi fiori!

Lulu
Mi li ha portati la signorina von Geschwitz.

Geschwitz
Oh, prego, prego.
(Dopo una pausa imbarazzata)
Ad ogni modo, indosserà davvero un costume da uomo?

Lulu
Crede che mi donerà?

Geschwitz
(indicando il ritratto di Lulu)
Mi sembra una creatura favolosa.

Lulu
A mio marito non piace.

Geschwitz
Il pittore è di qui?

Lulu
Non credo che lei lo abbia conosciuto.

Geschwitz
Non c'è più?

Schoen
(cupo)
Ne ha avuto abbastanza.

Lulu
Sei di malumore.

Geschwitz
(notando l'atmosfera tesa, si alza)
Devo andare, signora.

Schoen
(si domina)

Geschwitz
Ho ancora tanti preparativi da fare per il nostro ballo.
(Saluta Schoen da lontano)
Dottore...
(Accompagnata da Lulu, esce)

Schoen
(solo, guardandosi attorno)
Così doveva terminare la mia vita. La peste in casa. Trent'anni di lavoro - e questa è la mia cerchia familiare, lintima...
(Trasalisce, si guarda in giro)
Sa Dio chi starà a spiarmi adesso!
(Trae la rivoltella di tasca)
Uno non è sicuro della propria vita!
(Si dirige verso destra, la rivoltella spianata in mano, e parla verso la tenda chiusa della finestra)
Questo, il mio ambiente familiare! E quel tipo ha coraggio!
(Afferra la tenda, la scosta violentemente, ma non trova nessuno)
La follia si è già impadronita di me. Che luridume... Che luridume...
(Sentendo arrivare Lulu, rimette in tasca l'arma)

Lulu
(entra e viene con Schoen verso il proscenio a sinistra)
Non potresti tenerti libero oggi pomeriggio?

Schoen
Cosa voleva di preciso quella contessa?

Lulu
Non so... vuole dipingermi. - Desidererei tanto uscire con te in carrozza.

Schoen
Lo sai che oggi devo recarmi alla Borsa.

Lulu
Sei di cattivo umore.
(Gli getta le braccia al collo)
Sono settimane, da mesi che non ho più niente da te.

Schoen
La tua gaiezza dovrebbe allietare la mia vecchiaia.
(Le accarezza i capelli)

Lulu
Ma tu non hai sposato me.

Schoen
No? E chi ho sposato d'altro?

Lulu
Sono io che ho sposato te.

Schoen
Che differenza c'è?

Lulu
Molta, temo; solo per una cosa no, grazie a Dio?

Schoen
E sarebbe?

Lulu
Il tuo amore per me.

Schoen
(il suo viso si contrae in una smorfia di dolore; egli le fa cenno di precederlo e la spinge delicatamente verso la camera da letto, a sinistra)
(Escono entrambi. Scena vuota)


Contessa Geschwitz
(apre con cautela la porta centrale, si dirige verso il proscenio, origlia: trasalisce, origlia di nuovo e infine si nasconde dietro il paravento del caminetto)
(Di nuovo scena vuota)

Schigolch
(esce dalla tenda semiaperta sulla scala e scende tenendosi alla ringhiera; ha sempre il fiato corto)
Grazie a Dio, eccoci finalmente a casa.
(Rischia di scivolare)
Questi pavimenti lucidi! Ostacoli, trabocchetti ovunque!
(
Si ferma per prendere fiato)

Rodrigo
(scende rumorosamente la scala, portando in braccio lo studente)
È ancora troppo piccolo per il grande mondo, e non riesce a fare tanta strada a piedi!

Lo studente
(è una ragazza travestita: tenta di liberarsi dalle braccia dell'atleta)
Se si trattasse solamente di vita o di morte, vi farei vedere chi sono io!

Rodrigo
Povero piccino, a causa dei suoi dispiaceri d'amore non pesa più di quaranta chili.

Studente
(dimenando le gambe)
Mi cacceranno da scuola!

Rodrigo
Tu ancora non ci sei ancora stato in una vera scuola.
(Lo depone a terra)

Schigolch
(che a poco a poco, sempre ansimando, ha disceso la scala)
Qualcuno ha già fatto le sue prime armi, qui... Ma niente timidezza, per l'amor del Cielo!
(Va poi a prendere due bottiglie di liquore e le depone, con dei bicchieri, sul tavolo.)

Studente
Sapessi almeno quello che le devo dire!

Rodrigo
(con una risata volgare)
Lei stessa lo sa meglio di tutti.

Schigolch
(appoggiandosi sul tavolo con le due mani)
Fumano i signori?

Studente
(aprendo il portasigarette)
Questi sono avana!

Rodrigo
(si serve)
Del signor papà capo della polizia?

Schigolch
(sedendosi con fatica)
Ho tutto in casa; basta ordinare!

Studente
Ieri ho scritto una poesia..

Rodrigo
Cosa ha fatto per lei?

Studente
Una poesia!

Rodrigo
Una poesia?

Schigolch
Mi ha promesso due talleri se gliela faccio incontrare - e li lascio soli!

Studente
Chi abita qui?

Schigolch
Noi, ci abitiamo.

Rodrigo
A giorni stabiliti, quando è aperta la Borsa!

Studente
Forse sarebbe meglio che la leggessi prima a lei?

Schigolch
(a Rodrigo)
Di che cosa parla?

Rodrigo
Della sua poesia; vorrebbe cominciare a farla stare sulle spine.

Schigolch
(fissando lo studente)
Quegli occhi; quegli occhi!

Rodrigo
Sì, gli occhi! Da otto giorni le hanno tolto il sonno, a lei.

Schigolch
Noi siamo spacciati!

Studente
Come, spacciati?

Rodrigo
Tutti e due siamo spacciati.
(Brindando con Schigolch)
Alla salute, compare Morte!

Schigolch
Alla salute, saltimbanco!

Lulu
(entra da sinistra, in elegante toilette da ballo, ampiamente scollata, con fiori al petto)
Ma ragazzi, aspettiamo visite!

Studente
(si è alzato)

Lulu
(sedendosi sul bracciolo della poltrona di lui)
È capitato in una bella compagnia!

Schigolch
Che fiori sono, questi?

Lulu
Orchidee!
(chinandosi col petto sullo studente)
Annusi!

Schigolch e Rodrigo
(insieme)
Sta forse aspettando il principe?

Lulu
Dio me ne guardi!
(si alza)

Studente
Un principe?

Schigolch e Rodrigo
(insieme)
Allora, chi ancora?

Lulu
Il principe è partito.
(Corre, canticchiando a bocca chiusa, su per la scala ed entra nella galleria)

Studente
Che principe?

Rodrigo
A dir la verità, all'inizio voleva sposarla.

Schigolch
Anch'io all'inizio volevo sposarla.

Rodrigo
Tu all'inizio volevi sposarla?

Schigolch
E anche tu all'inizio non volevi sposarla?

Rodrigo
Certo che all'inizio volevo sposarla!

Schigolch
E chi all'inizio non voleva sposarla?

Studente
(stupefatto)
Come?! - All'inizio volevate sposarla?!

Rodrigo
(a Schigolch)
Dunque, non è figlia sua?

Schigolch
Nemmeno per idea!

Studente
Cosa significa «figlia sua»?

Rodrigo
Come si chiama suo padre?

Schigolch
Non ha mai avuto un padre!

Studente
Non ha mai avu...

Lulu
(sempre canticchiando, ridiscende dalla galleria)
Che cosa non ho mai avuto?

Tutti e tre
Un padre!

Lulu
Sì, è vero, io sono una figlia prodigio.

Schigolch
(a Lulu)
Hai chiuso di sopra?

Lulu
(mostrandogli la chiave)
Ecco la chiave.

Schigolch
Avresti fatto meglio a lasciarla nella toppa.

Lulu
Perché?

Schigolch
Perché nessuno potesse aprire da fuori.

Rodrigo
Ma lui non è andato alla Borsa?

Lulu
Sì, ma soffre di mania di persecuzione.

Rodrigo
Lo piglio per i piedi e ciac, lo spiaccico sul soffitto.

Lulu
Lui con uno sguardo di traverso la scaraventa nella topaia!

Rodrigo
Cosa scaraventa? Cosa scaraventa? Guardi un po' questi bicipiti!

Lulu
Faccia vedere.

Rodrigo
(picchiandosi sul braccio)
Granito! Ferro battuto! Un'incudine!

Lulu
(tasta un po' il braccio di Rodrigo e un po' il proprio)
Peccato che abbia quelle orecchie così lunghe...

Il Domestico
(entrando dal centro)
Il signor dottor Schoen.

Rodrigo
(balza in piedi)
Farabutto!
(si precipita attraverso la stanza e si nasconde dietro la tenda a destra)

Schigolch
(a Lulu)
Dammi la chiave!

Lulu
(dà la chiave a Schigolch, senza perdere la calma)

Studente
(scivola dalla poltrona sotto il tavolo tirando giù tappeto)

Schigolch
(prende la chiave da Lulu e comincia lentamente a salire la scala)

Lulu
(al domestico)
Faccia entrare.

Lo Studente
(spiando di sotto il tappeto del tavolo)
Spero che se ne vada subito; così saremo soli...

Lulu
(sfiora lo studente con la punta del piede e si accomoda sulla sedia in attesa della visita)

Lo Studente
(scompare di nuovo)

Il Domestico
(introduce Alwa, poi se ne va)

Alwa
(in smoking)
La matinée avrà luogo, penso, con la luce elettrica. Mi sono...
(nota Schigolch che arranca su per la scala)
Chi è quello?

Lulu
Un vecchio amico di tuo padre.

Alwa
Mai visto.

Lulu
Erano in guerra insieme. Sta male.

Alwa
Mio padre è qui dunque?

Lulu
Ha bevuto un bicchiere con lui! Poi è andato alla Borsa.
(Poiché Alwa segue Schigolch con lo sguardo)
Come mi trovi?

Schigolch
(scompare nella galleria)

Alwa
(si rivolge a Lulu)
Non sarebbe meglio che non te lo dicessi?

Lulu
Mi riferivo solo al tuo vestito.

Alwa
È evidente che la tua sarta ti conosce meglio di... di quanto possa permettermi di conoscerti io.

Lulu
Quando mi sono vista allo specchio allo specchio mi è venuta voglia di essere un uomo... Mio marito!

Alwa
(osservandola con timido compiacimento)
Si direbbe che invidi tuo marito per la felicità che gli procuri.

Il Domestico
(entra dal centro con un vassoio, mette la tovaglia, apparecchia il tavolo per due, una bottiglia di Pommery, antipasti)

Alwa
(al domestico)
Che cos'ha lei dunque?

Lulu
Niente!

Il Domestico
Signor dottore...?

Alwa
Ha un'aria così triste, oggi!

Lulu
(ad Alwa)
Niente
!

Il Domestico
(tra i denti)
Siamo pur sempre uomini!
(Esce. I due si siedono a tavola)

Lulu
La fermezza del carattere è senza dubbio ciò che di più mi piace in te. Sei sempre così sicuro del fatto tuo, anche quando hai dovuto temere di guastare i rapporti con tuo padre. Sei sempre stato dalla mia parte, come un fratello.

Alwa
È semplicemente il mio destino raggiungere sempre il meglio anche con i propositi più frivoli.

Lulu
Sei l'unico uomo che mi abbia protetta senza abbassarmi di fronte a me stessa.

Alwa
Credi che sia tanto facile?

Schoen
(appare dalla galleria scostando con circospezione la tenda: parlando verso il palcoscenico)
Ma è mio figlio?
(si nasconde)

Alwa
(giacché Lulu non parla)
Con i doni che Dio ti ha dato puoi mutare coloro che ti stanno attorno in delinquenti senza nemmeno pensarci. Anch'io sono fatto di carne e di sangue. E se non fossimo cresciuti insieme come fratello e sorella...

Lulu
Proprio per questo mi affido soltanto a te senza alcuna reticenza; da te non ho nulla di cui aver paura.

Alwa
Ti assicuro che ci sono momenti in cui uno si aspetta di veder crollare tutto il proprio mondo interiore. Ma non ne parliamo...!

Il Domestico
(entra dal centro, cambia i piatti, ecc.)

Alwa
(al domestico)
Si sente male?

Lulu
(ad Alwa)
Lascialo in pace!

Alwa
Trema come se fosse febbricitante.

Il Domestico
(riesce a stento a dominarsi)
Signora...

Schoen
(si affaccia ad osservare quello che succede nella sala)

Il Domestico
(come sopra)
Signor dottore...

Schoen
(Parlando verso il palcoscenico)
Anche quello, dunque!

Il Domestico
(esce lentamente col vassoio)

Schoen
(si ritira di nuovo un po')

Lulu
Che intendevi dire quando con la frase: «Uno si aspetta di veder crollare tutto il proprio mondo interiore»?

Alwa
Io non volevo parlarne.

Lulu
Ti ho ferito. Non toccherò più questo argomento.

Alwa
Per sempre, me lo prometti?

Lulu
Promesso!
(gli porge la mano sopra il tavolo)

Alwa
(afferra la mano, la stringe fra le sue, poi la preme a lungo contro le labbra)

Lulu
Che cosa fai?!

Rodrigo
(da destra, sporge il capo dalle tende)

Lulu
(al di sopra della testa di Alwa gli lancia un'occhiata furente)

Rodrigo
(Si ritira)

Schoen
(dalla galleria)
Eccone ancora un altro!

Alwa
(alzandosi, senza lasciare la mano di Lulu)
Un'anima che nell'aldilà si stropiccia via il sonno dagli occhi... Oh, questa mano...

Lulu
Che cosa ci trovi...

Alwa
Un braccio...

Lulu
Che cosa ci trovi...

Alwa
Un corpo...

Lulu
(con aria innocente)
Che cosa ci trovi...

Alwa
(eccitato)
Mignon!
(balza in piedi)

Lulu
Non guardarmi così - per l'amor di Dio!

Alwa
(le si inginocchia davanti)
Mandami in rovina, annientami! Falla finita con me...

Lulu
Allora mi ami?

Alwa
Mi ami tu, Mignon?

Lulu
Non lo so...

Alwa
Mignon, io ti amo!
(Nasconde il capo nel grembo di lei)

Lulu
(con le due mani nei suoi riccioli)
Ho avvelenato tua madre...

Rodrigo
(sporge il capo dalle tende, vede Schoen nella galleria e con dei cenni richiama la sua attenzione su Lulu e Alwa)

Schoen
(punta la rivoltella su Rodrigo)

Rodrigo
(gli fa segno di mirare verso Alwa)

Schoen
(spiana la rivoltella e mira verso Rodrigo)

Rodrigo
(ritira la testa)

Lulu
(vede Rodrigo indietreggiare, scorge Schoen nella galleria, si alza)
Suo padre!

Schoen
(abbassa la rivoltella e discende la scala. Si avvicina ad Alwa con un giornale in mano e lo afferra per la spalla)
A Parigi è scoppiata la rivoluzione.

Alwa
(rimasto fino a quel momento immobile in ginocchio, si rialza come intontito)
A Parigi... Lasciami andare a Parigi...

Schoen
(spiegando il giornale)
In redazione, nessuno sa quel che deve scrivere...
(Accompagna Alwa verso l'uscita. Escono entrambi)

Rodrigo
(Si precipita da destra fuori dalle tende, si dirige verso la scala)

Lulu
(gli sbarra il passo)
Di qui non può uscire!

Rodrigo
Mi lasci passare!

Lulu
Vuole proprio cascargli in braccio?

Rodrigo
Quello mi caccia una pallottola nel cranio.

Lulu
Sta venendo.

Rodrigo
(indietreggia barcollando)
Cielo, morte e dannazione!
(Si nasconde dietro la portiera)

Schoen
(rientra dal centro, chiude la porta a chiave, si dirige con la rivoltella spianata verso la finestra sul davanti, alza di colpo la tendina)
Dov'è andato, quello?

Lulu
(sull'ultimo gradino della scala)
Fuori.

Schoen
Si è gettato dal balcone?

Lulu
È un acrobata.

Schoen
(rivolgendosi a Lulu con un gesto di disprezzo)
E tu, creatura che mi trascini nel fango verso il martirio! Angelo sterminatore! Sciagura ineluttabile! Tu, gioia della mia vecchiaia! Tu cappio del boia!

Lulu
(venendo avanti)
Ti piace il mio abito nuovo?

Schoen
Via di qui, altrimenti domani monterò su tutte le furie, e mio figlio nuoterà nel suo sangue!
(Con improvvisa decisione la costringe a prendere in mano la rivoltella)
Devo salvarmi. Mi capisci? Usala per te stessa!

Lulu
(sentendo che le forze stanno per venir meno, si è lasciata cadere sul divano e rigira la rivoltella tra le mani)
Ma questa non spara.

Schoen
Vuoi che ti regga la mano?

Lulu
(puntando la rivoltella come per scherzo verso di lui)
È carica?

Schoen
Non far fracasso per nulla!

Lulu
(solleva la rivoltella e spara un colpo contro il soffitto)

Rodrigo
(balza fuori dalla portiera, sale di corsa la scala, esce dalla galleria)

Schoen
Cos'è stato...?

Lulu
(con aria candida)
Niente. Tu soffri di mania di persecuzione!

Schoen
(le strappa la rivoltella)
Tieni nascosto ancora qualcuno?
(Fruga la stanza, come impazzito)
C'è qualche altro uomo... in visita da te?
(Solleva le tende della finestra, rovescia il paravento del caminetto; dopo un attimo di muto stupore, afferra per il colletto la Geschwitz e la trascina in avanti)
E lei, è forse passata per la cappa del camino?

Geschwitz
(in preda a una angoscia terribile, a Lulu)
Mi salvi da lui!

Schoen
(scrollandola)
O anche lei è... un acrobata?

Geschwitz
(gemendo)
Mi fa male...

Schoen
Adesso dovrà trattenersi qui a pranzo.
(Trascinandola verso sinistra la spinge nella camera vicina e chiude la porta a chiave; si siede vicino a Lulu e la costringe a prendere la rivoltella)
Ce n'è ancora dentro a sufficienza per te: falla finita! Non posso aiutare il mio cameriere a coronarmi la fronte.
(Sempre costringendola a prendere la rivoltella)
Falla finita!...

Lulu
Puoi chiedere il divorzio.
(Prende la rivoltella)

Schoen
Ci mancherebbe anche questa! Perché domani il primo venuto se la goda nell'abisso di orrore in cui sono precipitato, col suicidio che m'incalza, e te davanti a me!
(Un po' più calmo)
Io, chiedere il divorzio?! - Si può divorziare quando due esseri si sono immedesimati a vicenda e l'uno dei due segue l'altro?
(Di nuovo furibondo)
Lo vedi il tuo letto con sopra le vittime del sacrificio?
(Stende la mano verso la rivoltella)
Da' qua!

Lulu
Pietà...
(Tenta di sfuggirgli)

Schoen
(come sopra)
Voglio risparmiarti la fatica.
(Cerca nuovamente di strapparle la rivoltella)

Lulu
(si divincola; abbassando la rivoltella, in tono deciso e orgoglioso)
Se degli uomini si sono uccisi per amor mio, questo non diminuisce certo il mio valore. Quando mi hai sposata, sapevi bene perché lo facevi, così come io sapevo perché prendevo te per marito. Avevi ingannato con me i tuoi più cari amici; non ti era facile ingannare anche te stesso con me. Se mi sacrifichi la tua vecchiaia, hai avuto in compenso tutta la mia giovinezza. Io non ho mai voluto apparire diversa da quel che gli altri pensavano che fossi. E nessuno al mondo mi ha mai considerata diversa da quella che sono.

Schoen
(scagliandosi contro di lei)
Giù, assassina! In ginocchio!
(La spinge fino ai piedi della scala, levando la mano)
Giù...

Lulu
(cade in ginocchio)

Schoen
...e non osare rialzarti!
(Puntando verso Lulu la canna della rivoltella che lei stringe in mano)
Prega Dio che ti dia forza!...

Lo studente
(esce con strepito da sotto la tavola, rovescia da un lato la seggiola)

Schoen
(si gira rapidamente verso lo studente, volgendo le spalle a Lulu)

Lulu
(spara cinque volte contro Schoen e continua a premere il grilletto)

Schoen
(crolla in avanti; lo studente lo afferra e lo depone su una poltrona)
E... qui... ce n'è... un altro!...

Lulu
(si precipita su Schoen)
Misericordia...

Schoen
Via dai miei occhi!... Alwa!

Lulu
(in ginocchio)
L'unico che ho amato!

Schoen
Assassina!... Alwa! Alwa!

Alwa
(entra dalla galleria, scende di corsa la scala)

Schoen
Acqua!

Lulu
Acqua! Ha sete!
(Si volta verso il tavolo e riempie una coppa di champagne)

Alwa
(vicino a Schoen)
Padre, padre mio!...

Lulu
L'ho ucciso.., l'ho ucciso.
(Porta il bicchiere)

Lo studente
Lei è innocente... È innocente... è innocente.

Schoen
(ad Alwa)
Tu lo sei... È andata male...

Alwa
(vuole sollevarlo)
Devi andare a letto...

Schoen
Non stringermi così!... Muoio di sete...

Lulu
(arriva con la coppa di champagne)

Schoen
Tu - sei sempre quella.
(Dopo aver bevuto, con un ultimo sguardo a Lulu e al suo ritratto, ad Alwa)
Non lasciarla fuggire: sei tu il prossimo...

Alwa
(allo studente)
Mi aiuti a metterlo sul letto.
(Entrambi sollevano Schoen)
In quella stanza...
(indicando a sinistra)

Schoen
No, no!... No!... No!...

Alwa e lo Studente
(portano Schoen verso la porta di sinistra)

Schoen
(geme)
Oh Dio, oh Dio...

Alwa
(trova la porta chiusa, gira la chiave, apre. Esce la contessa Geschwitz)

Schoen
(al vederla si raddrizza rigido)
Il demonio.
(Crolla a terra)

Lo studente
(a parte)
Il demonio.

Lulu
(si china verso di lui e gli accarezza la fronte)
Ha finito di soffrire...
(Si alza, guarda Schoen ancora una volta e corre su per la scala)

Alwa
(sbarrandole il passo)
Ferma! Non muoverti di qui!

Lo studente
È innocente...

La Geschwitz
(a Lulu)
Credevo fossi stata tu...

Alwa
Non muoverti!

Lulu
Non puoi consegnarmi al tribunale! Alwa, chiedimi quello che vuoi! - Non farmi cadere nelle mani della giustizia! È peccato per me fare questa fine! Sono ancora così giovane! Ti sarò fedele per tutta la vita. Sarò tua, solo tua. Guardami, Alwa! Guardami, ti dico! Guardami!
(Scampanellata nel corridoio)

Alwa e Geschwitz
La polizia...
(Colpi da fuori alla porta)

Lulu
(si getta ai piedi di Alwa)
Alwa!
(Gli abbraccia le ginocchia)

Alwa
(si strappa da lei e va alla porta ad aprire)

Lo studente
Mi cacceranno da scuola.

(Mentre la polizia entra, cala rapidamente il sipario)

Durante l'interludio musicale, un film muto rappresenta la vicenda di Lulu negli anni seguenti. Lo svolgimento di questo film deve corrispondere simmetricamente alla musica e deve pure essere ripartito quasi simmetricamente (cioè per progressione e per regressione cronologica). Quindi gli avvenimenti narrati e le corrispondenti immagini che li accompagnano devono essere il più possibile adeguati gli uni alle altre (1).

Ne risulta la seguente serie di immagini (in direzione delle frecce):

Arresto
I tre partecipanti all'arresto
Lulu in catene
Carcere preventivo
In nervosa attesa
La speranza svanisce

Processo
Il delitto
Giudici e giurati
I tre testimoni del fatto
Condanna
Trasporto nel cellulare

Carcere
La porta del carcere si apre
Iniziale rassegnazione
Ritratto di Lulu: come ombra sul muro del carcere
Un anno di prigione

Sulla via della liberazione definitiva
I tre partecipanti alla liberazione
Lulu a piede libero (travestita da contessa Geschwitz)
Nel padiglione d'isolamento
In nervosa attesa
La speranza cresce

Consulto
La malattia
Medici e studenti
I tre aiutanti per la
Azione liberatrice
Trasporto in autolettiga dal

Carcere
La porta del carcere si apre
Risveglio della gioia di vivere
Ritratto di Lulu: come immagine riflessa di una pala
UN ANNO DI DETENZIONE


(1) Oltre alle concordanze riportate sopra (e allineate simmetricamente) dei principali avvenimenti (p. es. processo, camera di consiglio, arresto, liberazione) si potrebbero mostrarne altre meno importanti o minime, p. es.: rivoltella-stetoscopio, cartucce-fiale, articoli di codice-medicina, catene-bacilli del colera, uniforme carceraria-grembiule di ospedale, corridoi della prigione-corridoi dell'ospedale, ecc. Così pure si potrebbero mostrare corrispondenze di persone: Giudici e giurati-Collegio medico e studenti; Polizia-infermieri, ecc.

SCENA SECONDA

Sala come nella scena precedente. La galleria è interamente rivestita di tende; così pure il balcone a destra (tende pesanti) e la portiera a sinistra. La poltrona è di molto spostata in avanti a sinistra; accanto vi è un tavolino di servizio. Il cavalletto è vuoto; il ritratto di Lulu è capovolto, appoggiato contro il camino. La sala è illuminata soltanto da una lampada molto velata, posta sul tavolo centrale. In contrasto con la scena precedente, regnano ovunque cupezza, opacità, polvere: un luogo poco accogliente, volutamente chiuso alla luce esterna del giorno. Sul tavolino di servizio una macchina per il caffè, una tazzina e un liquore.

Alwa
(cammina su e giù davanti alla porta d'ingresso, lentamente, in silenzio, immerso nei suoi pensieri)

Geschwitz
(è seduta nella poltrona grande, stretta in un aderente abito nero, sprofondata tra i cuscini, con un plaid sulle ginocchia)

Rodrigo
(vestito da cameriere, seduto comodamente sull'ottomana)
Si fa attendere come un direttore d'orchestra.

Geschwitz
(trasalendo leggermente)
La scongiuro: non parli!
(Beve di tanto in tanto un sorso di caffè nero)

Rodrigo
Non riesco proprio a credere che con tutto quel che è successo, lei abbia potuto ancora cambiare in meglio.

Geschwitz
Così splendida, non l'avevo mai vista.

Rodrigo
Se il colera le ha fatto lo stesso effetto che a lei...

Geschwitz
Quello che porta noi sottoterra, per lei è nuovo vigore, nuova salute.

Rodrigo
Sì, sarà benissimo, però stasera io non partirò ancora con lei.

Geschwitz
Ma insomma, vuole che la sua fidanzata faccia il viaggio da sola?

Rodrigo
Anzitutto c'è il vecchio che l'accompagna, in caso di emergenza, e poi io devo rimanere qui ad attendere che i costumi siano pronti; mi son fatto confezionare delle calzamaglie color rosa chiaro; se non hanno successo all'estero, mi faccio frate! - Il mio bell'effetto sarà solo un po' turbato dall'epa scandalosamente tronfia che mi ritrovo per aver collaborato a questo grandioso intrigo: stare per tre mesi a letto in ospedale basta a trasformare il più malconcio dei vagabondi in un maiale da macello.

Geschwitz
(voltandosi con malcelato malumore verso Alwa)
E adesso costui viene a dirci che non vuoi partire!

Alwa
(uscendo dal suo profondo fantasticare)
Sulla riuscita del piano d'evasione nutro ancora qualche dubbio. Ma non trovo parole per dirle quanto ammiro il suo spirito di sacrificio e d'iniziativa, il suo sovrumano disprezzo della morte. - Signorina von Geschwitz, io non so quanto lei sia ricca; ma quello che ha speso per attuare tutto questo deve averla dissestata finanziariamente. Posso offrirle un prestito di ventimila marchi? È una somma di cui posso disporre in contanti senza la minima difficoltà.
(Si odono rumori di passi sulla galleria)

Geschwitz
(tendendo l'orecchio)
Eccolo, finalmente!
(Le tende sopra la scala si schiudono)

Schigolch
(in un lungo soprabito nero, un ombrello bianco nella destra, esce dalle tende; nella discussione che segue le sue parole sono interrotte da frequenti sbadigli)
Maledetto questo buio!

Geschwitz
(liberandosi a fatica dal plaid)
Vengo subito!

Rodrigo
(si stira pigramente sul divano)
Da tre giorni la signora contessa non vede la luce del giorno.

Schigolch
(nel frattempo è arrivato con fatica in fondo alla scala)
Da stamattina... vado in giro... per i passaporti e... per le valige.

Geschwitz
(tentando di alzarsi, a Schigolch)
Mi aiuti!

Rodrigo
(come sopra)
Posso raccomandarle un buon albergo a Parigi: i proprietari sono berlinesi...

Geschwitz
(come sopra)
Su, mi aiuti!

Rodrigo
(continuando)
...là sarete al sicuro della polizia come in nessun altro posto.

Geschwitz
(che si è alzata con l'aiuto di Schigolch, a quest'ultimo)
Perché lui... stasera... vuole che lei parta da solo... con Lulu.

Schigolch
(a Rodrigo)
Ha paura del contagio?

Rodrigo
Non le nuocerà di certo se prenderà un po' d'aria prima della nostra luna di miele.

Alwa
(con un portafoglio in mano, alla Geschwitz)
Qui ci sono diecimila marchi.

Geschwitz
(in piedi presso la tavola, appoggiata a uno schienale)
No, grazie.

Alwa
La prego di prenderli.

Geschwitz
(a Schigolch)
Su, venga!

Schigolch
Pazienza, signorina,... da qui all'ospedale... sono solo due passi!
(Respira profondamente)
Tra cinque minuti... sarò qui con lei.

Geschwitz
Andiamo dunque!

Rodrigo
(tra sé)
«Con lei»...

Alwa
(indica la porta centrale)
Da questa parte farete più presto.
(Li accompagna alla porta. La Geschwitz e Schigolch escono)

Rodrigo
(solo con Alwa, si rizza bruscamente sull'ottomana)
Voleva darle ancora soldi, a quella vecchia pazza?!

Alwa
Cosa c'entra lei?

Rodrigo
Anche le mie finanze sono dissestate. - Prima sono stato per tre mesi interi all'ospedale per sondare il terreno, dopo aver faticato a procurarmi tutti i requisiti necessari per un soggiorno così lungo. - Adesso, signor dottore, qui da lei a recitare la parte del cameriere, perché non venga in casa servitù estranea. E infine la mia intenzione è quella di fare di lei «la più graziosa trapezista della nostra epoca» e a questo scopo metto a repentaglio la mia stessa vita. - Quale fidanzato ha mai fatto di più per la sua sposa?

Alwa
La signorina von Geschwitz le ha restituito tutto fino all'ultimo soldo. Per di più, mi risulta che le passa un salario mensile di cinquecento marchi. Talvolta riesce piuttosto difficile credere nel suo amore per la povera assassina. Al contrario, sono fermamente convinto che, se non avesse tratto profitto dall'eroica impresa della contessa Geschwitz, oggi si troverebbe in mezzo a una strada, ubriaco e senza un soldo.

Rodrigo
E che ne sarebbe di lei, se non fosse riuscito a vendere per due milioni quel giornalucolo che suo padre dirigeva? Che lavoro fa lei? Ha scritto un dramma raccapricciante con le cosce della mia fidanzata per protagoniste, un dramma che nessun grande teatro ha accettato di rappresentare! Leccagonne, pitocco!
(Bussano)

Alwa
Chi è?

Rodrigo
La mia fidanzata! È un anno intero che non la vedo.

Alwa
Ma non è possibile che siano già tornati.

Rodrigo
Porco boia, su, apra?

Alwa
Si nasconda!

Rodrigo
(con un salto è sparito dietro la portiera a sinistra; Alwa apre)

Lo studente
(entra in fretta, con il cappello in mano)

Alwa
Con chi ho...?
(Lo riconosce)
Lei? Cosa desidera? Da dove viene?

Lo studente
(ancora un po' affannato)
Dal... riformatorio... sono scappato... stamattina.

Alwa
E che cosa vuole da me?

Lo studente
Mi aiuti, la prego: ho un piano per liberare quella donna.

Alwa
Di chi sta parlando? Che piano? E che cosa vuole da me?

Lo studente
È impossibile che quella donna le sia tanto indifferente da dover essere io a dirglielo! Con la deposizione che ha reso davanti al giudice istruttore, le ha giovato più di tutti i discorsi dell'avvocato.

Alwa
È stato lei il miglior teste a discarico!

Lo studente
Ma non mi hanno creduto; non mi hanno fatto deporre sotto giuramento.

Rodrigo
(esce dalla portiera, recitando intenzionalmente male la sua finzione)
Dove desidera che le serva il caffè signor barone? In sala di musica o in veranda?

Lo studente
Da dove esce quest'uomo? Dalla stessa porta dell'altra volta!

Alwa
L'ho preso al mio servizio; è fidato.

Lo studente
Che idiota sono!

Rodrigo
(riprendendo il suo tono normale)
Proprio lei ci mancava. Se mi capita sotto gli occhi un'altra volta, le riduco la zucca in polpette!

Alwa
Stia calmo!

Lo studente
Che idiota sono!

Rodrigo
(allo studente)
Non sa dunque che quella è morta da tre settimane?

Lo studente
Non è vero.

Rodrigo
E che ne sa lei?
(tira fuori di tasca un giornale)
Legga qui!... «L'assassina del dottor Schoen...»

Lo studente
(guardando il giornale)
«L'assassina del dottor Schoen...»

Rodrigo
(tenta di nascondere il seguito allo studente, mettendo l'indice al punto voluto)
«...di colera...»

Lo studente
«Ammalata»!
(strappa il giornale dalle mani di Rodrigo)
Non c'è scritto che è morta!

Rodrigo
E cosa poteva fare d'altro? Da tre settimane è al cimitero, subito dopo l'angolo a sinistra, vicino al letamaio!

Lo Studente
(ad Alwa)
È vero che è morta?

Alwa
Sì, grazie al cielo!

Lo Studente
(lancia uno sguardo al cavalletto vuoto)
La mia vita ormai vale ben poco, e l'avrei sacrificata volentieri per la sua felicità. - Bah, me ne infischio! In un modo o nell'altro andrò pure al diavolo!

Rodrigo
(con un gesto)
E ora: fuori!

Alwa
Si, per favore, se ne vada.
(Fa per accompagnarlo alla porta)

Lo Studente
Che idiota sono!

Rodrigo
(afferra lo studente)
Fuori!
(e lo scaraventa fuori della porta. Tornando indietro)
Mi meraviglio che lei non abbia messo a disposizione anche di quello screanzato il suo borsellino.

Alwa
Non tollero le sue trivialità! Lei non vale neanche il mignolo di quel ragazzo!
(Sulla galleria in alto si odono passi strascicati)

Rodrigo
Eccola che viene, la mia fidanzata: la futura acrobata meraviglia del secolo .
(In cima alla scala la tenda si schiude)

Lulu
(nell'abito nero della Geschwitz, appoggiata al braccio di Schigolch, si trascina lentamente giù per la scala)

Schigolch
Su, piccola Lulu: prima di sera dobbiamo passare la frontiera.

Rodrigo
(fissando inebetito Lulu)
Cielo, morte e dannazione!

Lulu
(con Rodrigo e Schigolch finge di essere ancora molto debole)
Piano! Così in fretta non posso...

Rodrigo
(sempre più infuriato)
Dove hai trovato la spudoratezza di presentarti con quel muso da lupo affamato?

Schigolch
E sta’ un po' zitto!

Rodrigo
Corro dalla polizia! La denuncio! Uno straccio del genere ha la pretesa di mostrarsi in calzamaglia!

Alwa
La prego di non insultare la signora.

Rodrigo
E parla di insultare! Per amore di questo scheletro io ho messo su questa pancia! Sono diventato inabile al lavoro. - Ma possa cadere fulminato qui sul posto se tutte le vostre canagliate non mi frutteranno una rendita a vita.
(Mentre esce)
Corro dalla polizia! Buon viaggio!
(Via)

Schigolch
Corri!... Corri!...

Lulu
Se ne guarderà bene!

Schigolch
Ce ne siamo liberati!

Alwa
Grazie a Dio!

Schigolch
(dandosi importanza)
E ora vado a procurare i biglietti del vagone letto.
(a Lulu)
Tra mezz'ora vengo a prenderti.

Lulu
Va bene...

Schigolch
(ad Alwa)
Buongiorno, dottore!

Alwa
Buona sera!

Schigolch
Sogni d'oro! - Arrivederci! Buon divertimento!
(Via)

Lulu
(con aria un po' più sollevata e d'ora in poi senza finzione, nel tono più allegro)
Oh libertà! Dio del cielo!

Alwa
Vuoi bere qualcosa?

Lulu
Da due anni non vedo più una stanza... tende, quadri, un divano,...

Alwa
(Porgendole un bicchiere)
Bénédictine.

Lulu
Mi ricorda i vecchi tempi.
(Beve, mentre si guarda attorno)
Dov'è il mio ritratto?

Alwa
(che pure si è versato un bicchiere, indicando il caminetto)
Là! L'ho girato verso il camino

Lulu
Non lo hai guardato mentre io ero via?

Alwa
La Geschwitz avrebbe voluto appenderlo in casa sua, ma aveva il terrore di una qualche perquisizione!

Lulu
(allegra)
Adesso quel povero mostro andrà in carcere al posto mio!

Alwa
Non riesco ancora a capire come siano andate le cose.

Lulu
Oh, la Geschwitz è stata una intelligente organizzatrice; il suo spirito inventivo è ammirevole. Pare che quest'estate un'epidemia di colera abbia fatto strage ad Amburgo. Questo le servì per progettare il piano della mia evasione. Si iscrisse qui a un corso per infermiere, e, appena ottenuti i documenti necessari, si trasferì ad Amburgo a curare i colerosi. Alla prima occasione che si è offerta indossò la biancheria che apparteneva a una donna appena morta di colera, e che avrebbe dovuto esser bruciata. Lo stesso giorno tornò qui e venne a trovarmi nella mia cella in carcere; in un momento che la guardiana era uscita, ci scambiammo rapidamente la biancheria.

Alwa
Per questo, dunque, tu e la Geschwitz vi ammalaste di colera nello stesso giorno!

Lulu
Certo! Proprio per questo. Naturalmente la Geschwitz fu subito trasportata da casa sua al padiglione d'isolamento dell'ospedale. Ma anche per me non c'era altra destinazione. Così ci trovammo insieme nella stessa stanza del padiglione dietro l'ospedale, e fin dal primo giorno la Geschwitz impiegò tutte le arti per rendere i nostri visi più similiu che fosse possibile. Ieri l'altro l'hanno dimessa come guarita. Poco fa è tornata lì dicendo di aver dimenticato l'orologio; io ho indossato i suoi abiti, lei si è infilata il mio camice carcerario, e io me ne sono andata.
(Divertita)
Adesso se ne sta là dentro a letto come assassina del dottor Schoen.

Alwa
(collocando il ritratto sul cavalletto)
Tu reggi sempre il confronto col tuo ritratto.

Lulu
Ma il viso è diventato più magro.

Alwa
Quando sei entrata qui, avevi un aspetto orribile.

Lulu
Dovevo averlo, per togliermi di torno quell'atleta. Vieni, dammi un bacio!

Alwa
Nei tuoi occhi c'è un luccichio come quello di uno specchio d'acqua in fondo a un pozzo in cui si è gettato un sasso.

Lulu
Vieni!
(lo attira accanto a sé sul divano)

Alwa
(la bacia con grande passione; poi, staccandosi delicatamente da lei)
Però le tue labbra si sono un po' assottigliate.

Lulu
Hai orrore di me?
(Si accosta di nuovo a lui con ardore e lo bacia appassionatamente)

Alwa
Oh!... Oh! - Scriverò un ditirambo sulla tua bellezza.

Lulu
(come se nulla fosse accaduto)
Non posso soffrire queste orribili scarpe!

Alwa
Non sminuiscono il tuo fascino. - Vieni, cuor mio!...

Lulu
Piano! Ho ammazzato tuo padre.

Alwa
Non per questo ti amo di meno. - Vieni! Un Bacio! Un bacio! - Un bacio!

Lulu
Piega indietro la testa!
(Lo bacia con meditata intensità)

Alwa
Se non fosse per i tuoi grandi occhi di bambina, dovrei giudicarti la più scaltrita puttana che abbia mai portato un uomo alla rovina.

Lulu
(di buon umore)
Magari lo fossi davvero!
(Affonda le mani nei capelli di lui)
Parti stasera con me, andiamo all'estero! Così potremo vederci finché ne avremo voglia.

Alwa
...vederci finché ne avremo voglia.

Lulu
...finché ne avremo voglia...

Alwa
...finché ne avremo voglia?

Lulu
...finché... ne avremo...

Alwa
Attraverso il tuo vestito sento la tua flessuosità come una musica. - Queste caviglie: un allegretto grazioso; questo rigonfiamento: un cantabile; queste ginocchia: un misterioso; e il possente andante della voluttà. -. Con quanta tranquillità si allacciano le due snelle rivali, consapevoli che nessuna delle due uguaglia la bellezza dell'altra, finché la loro estrosa padrona si desta e le due avversarie si separano come due poli avversi. - Canterò le tue lodi fino a farti perdere i sensi...

Lulu
Dunque, partirai oggi con me?... Partirai!

Alwa
Mi hai fatto perdere la ragione...
(Nasconde il capo nel suo grembo)

Lulu
...Questo è ancora il divano... sul quale tuo padre... è morto dissanguato?

Alwa
Taci.., taci...
(Sipario)