FERRUCCIO BUSONI

L'UNITÀ DELLA MUSICA

Pubbl. col titolo Die Einheit der Musik in «Zeitschrift für Musik», Lipsia, XCIX. 12, dicembre 1932, da Friedrich Schnapp, che lo attribuisce a circa il 1910. Se l'attribuzione è esatta, ci si può chiedere perché su tale tema, già sufficientemente sviluppato nell'Abbozzo di una nuova estetica della musica, Busoni tornasse in questo frammento. Esso reca comunque una novità, nell'eccettuare dall'«unità della musica» le danze e le marce.



Sono arrivato alla certezza dell'unità di tutta la musica, in quanto la musica come tale resta sempre musica, e può essere interpretata in modi diversi solo grazie alla situazione in cui è collocata. Sempre si distingueranno musica buona e cattiva, geniale e priva di talento, magistrale e abborracciata; ma la partizione fra musica da camera, d'opera o da chiesa a me pare suggestione esterna; non meno di quella fra vecchia e nuova, seria e leggera. Un'eccezione è costituita dalle danze e dalle marce, in quanto creano la propria situazione esse stesse, e restano inflessibili. L'opera complessiva di Mozart, d'altro canto, è completamente unitaria.