I dizionari Baldini&Castoldi

Dama boba, La di Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948)
libretto di Mario Ghisalberti, da Lope de Vega

[Das dumme Mädchen] Commedia lirica in tre atti

Prima:
Magonza, Stadttheater, 16 giugno 1937

Personaggi:
Finea (S), Nise (S), Ottavio (Bar), Lorenzo (T), Liseo (B), Duardo (B), Clara (S), Celia (S), Pedro (Bar), Turin (T), il maestro (T), Miseno (B), il medico (B)



Diversamente che nei libretti tratti dall’amato Goldoni, nella Dama boba la rappresentazione teatrale e musicale di Wolf-Ferrari corre al puro divertimento, senza quella filigrana etica che sempre lì s’intravvede: e se il risultato propriamente musicale non è inferiore, anzi sempre adeguato, così come felice è la riuscita teatrale, quello poetico complessivo pare come esteriore e meno persuaso, e corre talvolta il rischio della maniera.

Prima metà del Seicento, a Madrid. Ottavio ha da sposare le figlie Nise, dotta, e Finea, boba (sciocca), e più ancora che illetterata, analfabeta. Vorrebbe sposarla Liseo, che poi, scopertane le non-virtù, corteggia Nise, a sua volta amata da Lorenzo. Questi, scoperta la virtù di Finea (la sua dote è infatti di maggior consistenza), lascia perdere Nise. Forza d’amore, la boba Finea si erudisce, facendo innamorare di nuovo Liseo; però poi si finge ancor boba, per tenerlo distante. Ci si sposa, servitori e padroni.

Con l’intrigo tipico della commedia antica e rinascimentale non viene meno il trattamento musicale da scrittura ‘goldoniana’ di Wolf-Ferrari, la sua leggerezza e trasparenza strumentale, quasi cameristica. Se il modello complessivo, qui come altrove, è nel mozartiano Così fan tutte , traspare l’aspirazione di dar vita a quelle simmetrie sceniche che, dopo il teatro cinquecentesco e dopo Mozart, recano con sé il desiderio di un percorso verso l’ordine e la pulizia formale. Nell’artigianato dell’opera ciò si osserva a ogni passo: e in ciò sta, anche, l’origine del suo indulgere alla maniera.

r.ma.

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