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ROBERTO ZANETTI

BIOGRAFIA
DI ADRIANO LUALDI


LA MUSICA ITALIANA
NEL NOVECENTO

VOL. II, p. 839

BRAMANTE EDITORE


Il curatore di questo sito ringrazia di cuore il prof. Roberto Zanetti per aver concesso l'autorizzazione alla pubblicazione di alcuni suoi testi tratti dai volumi LA MUSICA ITALIANA NEL NOVECENTO.
Nativo di Larino (Campobasso), 2 marzo 1885, Lualdi s'era formato col Falchi a Roma e quindi completato a Venezia col Wolf-Ferrari, di cui risentirà l'influenza sia nell'indirizzo teatrale e nelle scelte dei soggetti, sia nell'adozione di uno stile largamente eclettico. Si diplomò nel 1907, segnalandosi con la cantata Attollite portas per coro e orchestra, su testo del Graf, poi ripresa in varie città. In seguito svolse attività di sostituto, specie di Mascagni che lo incitò a intraprendere la carriera d'operista, carriera che sarà per lui dominante ma che non gli impedirà di coltivare abbondantemente anche la musica sinfonica e cameristica. Critico musicale dell'«Ambrosiano», nel 1922, lo fu poi del «Secolo» (1923-27), della «Sera» (1927-32) e quindi - dopo un periodo dedicato alla direzione d'orchestra (tra l'altro in Sud-America, 1932-33, in Germania, 1935, e nell'URSS) - tenne analogo incarico presso il «Giornale d'Italia» dal 1936 al 1942. Fu inoltre assiduo collaboratore di diversi periodici.
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LARINO (CAMPOBASSO)

musicali (con l'esclusione de «La rassegna musicale») e autore di svariati volumi d'interesse musicale, tra cui: Viaggio musicale in Italia (Milano, 1927), Serate musicali e Viaggio musicale in Europa (entrambi editi a Milano, 1928), Il rinnovamento musicale italiano (Milano, 1931); Viaggio musicale nel Sudamerica (Milano, 1934); Viaggio musicale nell'URSS (Milano, 1941). A parte citiamo i testi evidentemente rivolti alla messa a punto e diffusione dei concetti di musica fascista, e cioè Arte e regime (Roma, 1929) e Per il primato spirituale di Roma (Roma, 1941).
Come già detto in precedenza Lualdi fu tra i promotori dell'iniziativa poi detta Mostra del Novecento musicale, tenutasi a Bologna nel 1927 e destinata a porsi come modello delle mostre, poi dette rassegne, del Sindacato Nazionale Fascista dei Musicisti. Fu anche tra i fondatori del Festival Internazionale di Venezia, di cui fu responsabile artistico per le prime tre edizioni (1930, 1932, 1934). Dal 1936 al 1944 tenne la direzione del Conservatorio di Napoli e qui fondò un'orchestra da camera con la quale compì diverse tournées nel 1939-43. All'attività di tale complesso si legano le svariate trascrizioni che Lualdi compì e specialmente riguardanti musiche di autori partenopei del Settecento (e, in particolare, citiamo i Concerti del Durante). Nel secondo dopoguerra, nonostante i trascorsi fascisti, poté reinserirsi rapidamente nella vita musicale italiana, anche perché chiamato a dirigere nel 1947 il Conservatorio di Firenze, posto che lascerà nel 1956: a proposito del suo insediamento a Firenze si può rileggere utilmente quanto scritto dalla corrispondente da Firenze della «Rivista musicale italiana», riportato nel cap. XVIII [fasc. II-III - 1947] Morì a Milano l'8 gennaio 1971.
Nella corrispondenza della R.M.I., pag. 207, si legge quanto segue a proposito del concerto diretto da Lualdi: «un elogio anche al programma, per la volontà di mettere in evidenza le correnti che animano oggi la nostra arte. Cinque compositori: Tommasini, De Sabata, Lualdi, Dallapiccola, Labroca, cinque diverse fisionomie, non importa se alcuna discutibile». Ecco esemplificata l'ipocrisia che torna a circolare rigogliosa nelle riviste musicali italiane. E per sovrapprezzo una notarella a pie' di pag. 208 arriva a precisare: «è significativo che in un momento difficile come il presente, una personalità artistica come quella di Adriano Lualdi sia alla direzione del Conservatorio di Firenze. Molto si aspetta la nostra città dall'insigne maestro, sia nei riguardi della vita artistica dell'Istituto, come nelle manifestazioni che da esso si dipartono».