GIUDITTA PASTA

 

Giuditta Maria Costanza Pasta, (n. Negri). Soprano italiano (Saronno, Varese, 28-X-1797 - Blevio, Como, 1°-IV-1865). Dopo i primi studi con B. Lotti e con lo zio materno F. Ferranti, violoncellista dilettante, si iscrisse al Conservatorio di Milano, dove fu allieva di G. Scappa fino al 1815, anno in cui debuttò al Teatro Filodrammatici con l'opera «Le tre Eleonore», scritta dal suo maestro. L'anno seguente, dopo il matrimonio con il tenore Giuseppe Pasta, interpretò, alla Salle Favart di Parigi, «Il principe di Taranto di Paer».
Scritturata dal King's Theatre di Londra per il 1817, fu Telemaco nella «Penelope» di Cimarosa e interpretò opere di Paer, Mozart e G. G. Ferrari. Dopo una breve parentesi per la nascita della figlia Clelia, cantò, al S. Benedetto di Venezia, in «Adelaide e Comingio» di Pacini. Dal 1818 al '20 fu a Padova, Roma, Brescia, Trieste e Torino. Nel 1821 tornò a Parigi, dove presentò, al Théatre Italien, l'«Otello» e «La gazza ladra» di Rossini; «Don Giovanni»; «Giulietta e Romeo» di Zingarelli e «Camilla» di Paer e, nel 1822-23, «Nina» di Paisiello, «Elisabetta regina d'Inghilterra» e «Mosè» di Rossini.
Tornò a Londra nel 1824 per una memorabile rappresentazione di «Otello», poi fu di nuovo a Parigi, Napoli («Niobe» di Pacini), Vienna (1829), Milano («Semiramide» di Rossini). Nel marzo del 1831 cantò in «Sonnambula» di Bellini al Teatro Carcano di Milano e il 26 dicembre dello stesso anno, alla Scala, in «Norma», che ebbe maggior successo nelle 34 repliche successive e a Bergamo (1832). Nel 1833 Bellini la rivolle alla Fenice di Vene zia nella «Beatnce di Tenda». Fra il 1833 e il '34 interpretò «Emma d'Antiochia» di Mercadante a Venezia, «Fausta» di Donizetti a Bologna.
Lasciò le scene dopo una infelice esibizione alla Scala in «Emma» e «Norma» nel 1835, e rientrò al Drury Lane di Londra nel 1837 proseguendo con una serie di concerti nelle principali città della Gran Bretagna e a Parigi. Le sue ultime in terpretazioni ebbero luogo in Polonia e in Russia dal 1840 al '41: a Pietroburgo diede 8 recite di «Norma», «Semiramide» e «Anna Bolena». Ritiratasi dalle scene, diede ancora qualche concerto di beneficenza e nel 1864 si stabilì definitivamente a Blevio.