HOME
____________________________________________________________________________________________________
 

RIASSUNTO

FLORILEGIO

ANALISI

 

 

PROLOGO

 

L'azione si svolge intorno al 1930
Un domatore, frac rosso, calzoni bianchi, frusta in mano si presenta sulla scena e, a sipario chiuso, invita il pubblico a guardare i suoi animali. Oltre a una musica da circo (che sarà il ritornello ricorrente nella prima scena del terzo atto) si ascoltano alcuni dei temi fondamentali dell'opera, in corrispondenza alla presentazione degli animali: il dottor Schön è la tigre, Lulu il serpente.
(In marsina color cinabro, cravatta bianca pantaloni e stivaloni bianchi con uno scudiscio nella mano sinistra e una pistola nella destra) esce dal sipario che simula l'ingreso di un tendone da circo.)
Entrate, visitate il mio serraglio,
bei cavalieri e voi, galanti dame!
Guardando questi mostri privi d'anima
che il genio umano soggioga, vi assale
ardente voluttà e freddo orrore.
Che vedete nei drammi? E nelle gaie
commedie? Brave bestie casalinghe
vegetariane, perciò costumate,
che scialano e si sfogano ad urlare
tal quale come gli altri - giù in platea.
Ma l'autentica fiera, bella, indomita
signore mie, soltanto qui si mostra.
Qui c'è la tigre, pronta a divorare
ciò che nel balzo le si para innanzi;
l'orso eterno ghiottone, che la sera
mangia un ultimo pasto e cade morto!
E c'è quel diavoletto della scimmia
che nella noia sperpera ogni forza:
ha ingegno, ma le manca la grandezza,
perciò va sculettando da sfacciata.
In fede, sotto questo padiglione,
dietro la tenda c'è anche un cammello!
Troverete anche ogni sorta di rettili:
camaleonti, serpi, coccodrilli
e draghi e salamandre, abitatori
degli abissi.
(Solleva la tenda e grida verso la scena)
Augusto, ohè! Portami qua la serpe.
(Un panciuto inserviente porta l'attrice che irmpersona Lulu, nel suo costume da Pierrot - quello della scena seguente - e la depone davanti al domatore)
Creata per diffondere sventura
per sedurre, adescare, avvelenare
per uccidere senza dar nell'occhio.
(A Lulu accarezzandole il mento)
Non tante smorfie, bestiolina mia!
Tu non hai il diritto
di storcere, sbuffando e miagolando,
la forma primigenia della femmina.
(Al pubblico)
Per ora non vi dà grandi emozioni
ma poi vedrete cosa non sa fare:
muoviti, Augusto, riportala dentro...
(L'inserviente prende Lulu sulle braccia; il domatore le palpeggia le anche)
L'innocentina... il mio più gran tesoro!
(L'inserviente porta Lulu sul palcoscenico)
Ora mi resta da annunciarvi il meglio:
la mia testa fra i denti di una belva.
Il nome della belva non sapete?
Su, miei signori, avanti, favorite!
(Il domatore dietro il sipario, il quale poi si alza)
 

ATTO PRIMO

 

 

Scena prima

 

Studio del pittore. Lulu, in costume da Pierrot, sta facendosi fare un ritratto alla presenza del dottor Schön, direttore di un grande giornale, che è stato suo amante, dopo averla tolta dalla strada. Ma ora, spinta proprio da Schön, è diventata la moglie del vecchio medico Goll. Alwa, figlio di Schön, compositore, viene a prendere il padre per portarlo alla prova generale del suo balletto; il pittore allora comincia a corteggiare Lulu [ANALISI MUSICALE], quando sopraggiunge all'improvviso il marito di lei, il primario, che muore ucciso da un colpo apoplettico. Mentre il pittore corre a cercare un medico, Lulu, dapprima smarrita, prende coscienza della sua nuova realtà: è libera e ricca. Il pittore è sconvolto dall'indifferenza di Lulu. [ANALISI MUSICALE]
O morto, come vorrei essere al tuo posto! Te la restituisco. E insieme ti do anche la mia giovinezza. Non sono fatto per la felicità; mi fa una paura terribile. Svegliati! Non l'ho toccata. Svegliati! Svegliati! (Si inginocchia, gli chiude gli occhi) Io qui imploro il cielo che mi conceda la forza e la libertà spirituale di essere un poco, solo un poco felice. Lo imploro per lei, soltanto per lei.
 

Scena seconda

 

Lulu ha sposato il pittore. Li vediamo una mattina aprire la posta e parlare della incredibile fortuna professionale del pittore dopo le nozze e dell'annuncio del matrimonio del dottor Schön: Lulu reagisce con stizza a questa notizia. Un campanello li interrompe: è Schigolch che viene a far visita a Lulu e a chiederle denaro. La figura di questo vecchio mendicante appartiene al passato della donna, non si sa esattamente come (è stato suo amante, e non è suo padre, contrariamente a quanto crede il dottor Schön). All'arrivo di Schön, il vecchio truffatore, prudentemente, si dilegua. Schön vuole assolutamente interrompere la sua relazione con Lulu, iniziata quando era ancora viva la prima moglie, perché, da tempo vedovo, intende risposarsi e portare la nuova consorte «sotto un tetto pulito». Il secondo matrimonio di Lulu non gli è servito, per la cecità del pittore, che non si accorge di nulla. Lo scontro tra Lulu e Schön in questa scena costituisce la doppia esposizione di un ampio tempo in forma-sonata [ANALISI MUSICALE] che si interrompe all'ingresso del pittore. Schön decide di rivelargli la storia della ragazza e la sua vita dissoluta. [ANALISI MUSICALE]
Schön
Tu hai sposato mezzo milione...

Il pittore
E che colpa si può farmene?

Schön
Ti sei fatto un nome, puoi lavorare indisturbato, non hai bisogno di rinunciare a nulla...

Il pittore
Che cosa avete voi due contro di me?

Schön
Hai una moglie che si merita un marito di cui possa aver stima.

Il pittore
E lei non mi stima?

Schön
No!

Il pittore
Perché no? Parla! Parla, finalmente!

Schön
Tienila un po' più d'occhio.

Il pittore
Io, lei?

Schön
Non bamboleggiamo, non stiamo giocando, viviamo...

Il pittore
Ma che cosa fa?

Schön (insistendo)
Hai sposato mezzo milione.

Il pittore (si alza, fuori di sé)
Lei... Lei... che cosa fa?

Schön
(lo prende per una spalla e lo costringe a sedere)
Pensa bene a tutto quello che le devi...

Il pittore
Che cosa fa? Dimmi!...

Schön
E poi e poi riconosciti tu responsabile, tu e nessun altro.

Il pittore
... Con chi? con chi?... Schön Se dobbiamo batterci...

Il pittore (finalmente capisce)
Oh Dio! Oh Dio!

Schön
Lascia da parte Dio, quello che è stato è stato! Non son qui per fare scandali. Sono qui per salvarti dallo scandalo.

Il pittore
Tu non l'hai capita...

Schön
(sfuggente)
Può darsi, ma non posso continare a vederti vivere nella tua cecità. Quella ragazza ha il diritto di essere una donna rispettabile. Da quando la conosco è cambiata in meglio.

Il pittore
Da quando... da quando... tu la conosci... Ma da quanto tempo la conosci tu?

Schön
Da quando aveva dodici anni.

Il pittore
Non me ne ha mai detto niente.

Schön
Vendeva fiori davanti al Caffè Alhambra, ogni sera tra mezzanotte e le due.

Il pittore
Non me ne ha mai detto niente.

Schön
E ha fatto bene.

Il pittore
Mi aveva detto di essere cresciuta in casa di una zia.

Schön
Era la donna a cui l'avevo affidata; lei era la sua migliore allieva.

Il pittore
E come aveva conosciuto il professor Goll?

Schön
Tramite mio. Fu dopo che morì mia moglie, quando io stavo entrando in relazione con la mia fidanzata attuale. Lei si mise di mezzo. Si era ficcata in testa di diventare mia moglie.

Il pittore
E quando poi morì suo marito?

Schön
...Tu hai sposato mezzo milione.

Il pittore
(d'ora in poi sempre più affrantoj E pensare che quando l'ho conosciuta mi diceva di non aver mai amato!

Schön
Date le origini di Mignon, non puoi basarti sui concetti della società borghese.

Il pittore
Ma di chi stai parlando?

Schön
Di tua moglie!

Il pittore
Di Eva?

Schön
Io la chiamavo Mignon.

Il pittore
Credevo che si chiamasse Nelly.

Schön
Era il nome che le dava Goll.

Il pittore
Io la chiamavo Eva...

Schön
Come si chiamasse di preciso, non lo so.

Il pittore
Forse lei lo sa.

Schön
Col padre che ha Mignon, è un vero miracolo che sia quello che è!

Il pittore
È morto in manicomio.

Schön
Era qui un minuto fa.

Il pittore
Chi era qui?

Schön
Suo padre!

Il pittore
Qui in casa mia?

Schön
Quando sono arriyato io, se l'è filata. Guarda, ci sono ancora lì i bicchieri...

Il pittore
Tutte bugie!

Schön (in tono incoraggiante)
Falle sentire la tua autorità, lei non chiede di meglio che obbedire incondizionatamente.

Il pittore (scuotendo la testa)
Dice che è morto in manicomiodiceva di non aver mal amato.

Schön
Comincia da te stesso! Fatti animo!

Il pittore
...lo aveva giurato sulla tomba di sua madre...

Schön
Sua madre non l'ha neanche conosciuta; per non parlare della tomba...

Il pittore
Oh Dio! oh Dio! oh Dio!

Schön
Cos'hai?

Il pittore
Un dolore orribile...

Schön
Conservatela, dato che è tua.

Il pittore (indicando il petto)
...qui, qui.

Schön
Tu hai sposato...

Il pittore
Se riuscissi a piangere!

Schön
È un momento decisivo...

Il pittore
Oh, se riuscissi a gridare!

Schön
E perduta per te, se lasci passare il momento.

Il pittore (si alza, apparentemente catmo)
Hai ragione... hai ragione.

Schön (pure alzandosi)
Dove vai?

Il pittore
A parlarle.

Schön (gli prende la mano)
Bravo!
(Lo accompagna alla porta)

Per il pittore scoprire una realtà completamente diversa da quella che credeva significa un crollo totale: si uccide.
Nell'interludio seguente viene riproposto e sviluppato sinfonicamente il tema che concludeva l'esposizione della forma-sonata, uno struggente tema di sapore mahleriano legato all'amore di Schön per Lulu.
 

Scena terza