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CENNI
BIOGRAFICI
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Direttore d'orchestra e
compositore, Johann Strauss jr. nacque a Vienna il 25 ottobre 1825 e
morì in questa stessa città il 3 giugno 1899. Figlio di
Johann,
compì i suoi studi musicali di nascosto dal padre che si
opponeva alla sua vocazione musicale: egli voleva infatti per lui una
vita più facile di quella del musicista: per questo motivo
volle che egli studiasse tecnica bancaria. Johann jr. però,
aiutato dalla madre, approfittava delle lunghe assenze paterne per
studiare pianoforte con Plachy e violino con Franz Amon. Di fatto
poté studiare regolarmente solo dal 1843, quando Johann sr.
lasciò la famiglia: solo allora poté cominciare a
perfezionarsi in violino con Kohlmann e studiare composizione con
Hoffmann e Drechsler. L'anno dopo ebbe il permesso di fondare un
complesso di 15 elementi che divenne concorrente dell'orchestrina
paterna e con il quale esordì a Hietzing, sobborgo di Vienna.
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Il suo successo non
raddolcì il capriccioso genitore, né valse ad attenuare
l'opposizione alla professione musicale del figlio: anzi, alle
preoccupazioni circa il suo avvenire era sopravvenuta la
rivalità professionale, poiché anche il padre dirigeva
un'orchestrina. A riprova dell'opposizione tra padre e figlio, stanno
le rispettive posizioni durante i moti del '48: il padre
parteggiò apertamente per i conservatori, mentre il figlio
rischiò di compromettere la sua carriera componendo marce per
i liberali. |
Johann jr., come il padre,
svolse con la sua orchestra numerose tournées e fu anch'egli
nominato maestro di cappella nel reggimento della guardia civica.
Alla morte del padre fuse le due orchestrine, ricavandone un grande
complesso con il quale intraprese tournées in Austria,
Germania, Polonia e Russia. Cagionevole di salute e sottoposto a
superlavoro ottenne che, per intercessione della madre, il fratello
Josef
(Vienna 1829-ivi 1870) lasciasse nel 1853 gli studi di ingegneria per
affiancarlo nella direzione dell'orchestra. Ristabilitosi, la
presenza del fratello, successivamente rafforzata da quella
dell'altro fratello Eduard,
consentì alla famiglia Strauss di assumere un vero e proprio
monopolio della musica da ballo in Austria, grazie soprattutto alla
divisione dell'orchestra in complessi minori che si esibivano
contemporaneamente in posti diversi. Dal 1863 al 1870 fu direttore
dei balli di corte, poi lasciò l'incarico al fratello Eduard
per dedicarsi prevalentemente alla composizione. Nel 1872 fu invitato
negli Stati Uniti, dove diresse, tra l'altro, il proprio celebre
valzer «Il bel Danubio blu», con 20.000
esecutori. |
Fu proprio con «Die
Fledermaus» (1874) che giunse, anche con l'operetta, al
successo mondiale. Ormai ricchissimo e festeggiato ovunque, ebbe il
dolore di perdere sua moglie nel 1878, la cantante Jetty Treffz.
Insofferente della solitudine, sposò dopo 6 mesi Lily
Dittrich, poco più che ventenne, da cui divorziò nel
1887, sposando in terze nozze Adele nata Deutsch, vedova di uno
Strauss banchiere (quale il padre lo voleva). Negli ultimi anni si
dedicò soprattutto alla composizione di operette, dapprima
sotto l'influenza di Offenbach,
poi in modo autonomo, dando nuovo splendore all'antica forma
tradizionale tedesca del Singspiel, che nell'operetta trovava
un'erede legittima. Si dedicò anche all'opera, ma con scarsa
fortuna: «Ritter Pázmán» (1892) non fu mai
rappresentata. |
Nel 70° genetliaco la
Hofoper rappresentò «Die Fledermaus». Appunto
dirigendone l'ouverture alla Hofoper, quattro anni dopo, prese il
raffreddore che, aggravatosi in polmonite, pose fine alla sua
esistenza. Fu detto il re del Walzer, titolo che è solo
un'attestazione dell'indiscusso successo mondiale che la sua musica
riscosse già durante la sua vita.
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La fortuna di Johann non fu
dovuta né a superficialità della sua musica né a
condiscendenza al gusto deteriore del pubblico. Egli cercò,
sì, di avere successo e di goderne anche i riflessi economici,
ma lo fece ergendosi a interprete genuino di un mondo che era stato
illuminato da una splendida civiltà e a quei tempi era avviato
a un malinconico, ma sgargiante tramonto. Il suo valzer «Vino,
donne e canto» piacque a Wagner, e Brahms giunse a dire che alcuni
suoi valzer avrebbe voluto averli scritti lui; si tratta dunque di
testimonianze attendibili, confermate dal fatto che tuttora grandi
direttori d'orchestra trovano nelle sue opere un mezzo idoneo a
mettere in risalto la loro bravura. |
Altra riprova della
validità delle sue musiche sta nel fatto che, mentre il
destino comune delle musiche «alla moda» consiste in un
grande successo nella contemporaneità, controbilanciato da una
rapida caduta nell'oblio, «Vita d'artista»,
«Storielle lel bosco viennese», «Sangue
viennese», «Valzer dell'imperatore»,
«Pizzicato-polka» sono tuttora popolari in Austria, e
amati dappertutto. Delle 16 operette rimangono in repertorio soltanto
«Die Fledermaus» (1874) e «Zigeanerbaron»
(1885), ma si tratta di opere che hanno ben altra dignità di
quelle più celebri di Lehár, e
che Bruno Walter non aveva
scrupolo di mettere nel proprio repertorio insieme con quelle di
Wagner e di Mozart. Il timbro a contorni netti, l'invenzione
melodica, la malinconia armonica derivante dall'insistenza sulla
funzione sospensiva di dominante, gli stessi stilemi ritmici, sono
inconfondibili e inimitabili, ogni imitazione mostrando
immediatamente la distanza dall'originale. |
La copiosa produzione di
Johann (ca. 170 valzer e 120 polke; 73 quadriglie, 31 tra galop e
polka-schnell, 44 marce, ma anche un graduale per coro e fiati e
musica da camera) comprende, nella fantasia popolare, quella di tutta
la famiglia Strauss, tant'è vero che anche un valzer di Johann
padre vienechiamato «valzer di Strauss» come se di
Strauss ce ne fosse uno solo: l'autore, appunto, de «Il bel
Danubio blu». È significativo che ogni anno, a
Capodanno, la televisione austriaca saluti e apra l'anno nuovo con un
concerto dedicato agli Strauss che pervadono della loro musica anche
la Vienna di oggi. |
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