GUIDA AL
DOKTOR FAUST

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HAUPTSPIEL
ERSTES BILD

Azione principale.
Quadro I

Il parco granducale a Parma, nel giorno delle nozze del Granduca. Cortei, danze, sfilate si susseguono in un'atmosfera festosa. Il Maestro delle cerimonie comunica, fra la curiosità e il giubilo generale, di avere invitato alla festa il Dottor Faust il quale intratterrà gli invitati con uno spettacolo di magìa. Appare improvvisamente Mefistofele travestito da araldo che annuncia l'entrata di Faust: egli avanza circondato da un corteo fantastico. L’apparizione produce un coro di meraviglia e di ammirazione tra gli astanti: "Egli viene. Con lui stupore e mistero, Ansia e timor ci fanno tremare." Alla duchessa sembra che abbia il volto e le maniere di un principe. Invece il Duca ha l’impressione che l’inferno lo abbia mandato sulla terra. Prima di iniziare lo spettacolo di magia, Faust caccia il giorno ed evoca la notte, suscitando sconcerto nel pubblico.
Egli chiede poi alla Duchessa di esprimere un desiderio: lei vorrebbe che fossero rievocati antichi regnanti. Fra lo stupore generale appaiono il re Salomone e la regina di Saba. (Ma essi hanno i lineamenti di Faust e della Duchessa). Seguono altre apparizioni, sempre con la stessa illusione visiva: Faust l'uomo, la Duchessa la donna: dapprima Sansone e Dalila abbracciati, poi Giovanni e Salomè. In quest'ultimo quadro appare anche il carnefice, che ha le fattezze del Duca. Faust propone di fare eseguire la decapitazione, ma la Duchessa tradisce i propri sentimenti per Faust gridando: "No! non deve morire!". E Faust, di rimando: "Dunque, amami!" La Duchessa rifiuta proclamando la fedeltà al marito. E Faust:

"Komm, o komm! Folge mir nach. - Ich führe dich in die Unermesslichkeit der Welten. Die Erde sei dein Reich, du ihre Königin, die Pracht des Orients. Komm! Die Kunst des Westens, was späte Zeiten einst zu Tage fördern: jetzt sind sie dein. Du kommst - du kommst."

[Vieni, ah, vieni, seguimi; io ti condurrò nell'immensità dei mondi; la terra sia il tuo regno, tu sua regina, lo splendore dell'Oriente. Vieni! L'arte dell'occidente e i tesori che l'avvenire scoprirà un giorno sono già tuoi! Vieni! Vieni!]

La Duchessa è già vinta dal magico fascino di Faust, quando il marito, non riuscendo a soffocare la sua gelosia e la sua collera, ordina che lo spettacolo venga interrotto. Con malcelata ira, il Duca ringrazia Faust e lo invita a partecipare alla sua mensa; quindi, porgendo il braccio alla sposa, si ritira col seguito. Faust vorrebbe accettare ma Mefistofele gli rivela che i cibi saranno avvelenati e gli consiglia di fuggire. Ma Faust dichiara che fuggirà soltanto con la Duchessa. I due escono. Nella scena rimasta vuota e pallidamente illuminata, si vede la Duchessa avanzare come in sogno, con le braccia tese:

"Er ruft mich... zieht mich... Er ruft mich wie mit tausend Stimmen, zieht mich wie mit tausend Armen; ich fühl in einem tausend Augenblicke und jeder einzelne verkündet ihn, ihn allein. Wer ich gewesen, und was ich vorstellte, ist mir entschwunden - seh nur den einen Weg, den Weg zum teuren Manne. Ja, ja, ich komme schreite mit dir durch unbegrenzte Räume; die Erde wird mein Reich ich ihre Königin! Was späte Zeiten einst zu Tage fördern wird bald alles mein - mein! Dann geh' ich an seiner Hand in unbegrenzte Bezirke. Bei dir, bei dir die Unermessichkeit. Faust, du, mein Faust! ich komme! Faust du mein Faust ich folge dir! Ja, ich komme... folge dir."

[Mi chiama... m'attrae... Mi chiama come con mille voci, con mille braccia mi attira a sé, un solo istante sembra contenerne mille ed ogni istante mi parla di lui, solo di lui. Ciò che io sono stata e quello che ho rappresentato per me è svanito - vedo solo una via che mi conduce a lui, all'uomo che amo. Sì, sì, io vengo, con te cammino per gli spazi infiniti; la terra è il regno mio, io sua regina! E i tesori che l'avvenire scoprirà un giorno presto saranno miei, miei! Poi io camminerò al tuo fianco tra sfere infinite. In te, in te, è l'immensità. Faust, o mio Faust, io vengo a te! Faust, o mio Faust, io ti seguo!]

Poi, come se fosse in uno stato di sonnambulismo, attraversa la scena per seguire Faust.
Si fa giorno di nuovo. Il Duca entra insieme con il Cappellano (in realtà è Mefistofele travestito), il quale racconta al suo Signore la fuga di Faust con la Duchessa su un cavallo alato. Nessun inseguimento è quindi possibile. Il Cappellano consiglia al Duca di non disperarsi e lo invita a sposarsi di nuovo con una principessa di Ferrara: questo matrimonio gli procurerà anche vantaggi politici. Tra sé sussurra cinicamente:"E poi Venezia li inghiotta entrambi", mentre al Duca dice ipocritamente "Figliolo, abbi fiducia. Il Duca, commosso si china a baciare la mano del falso Cappellano. L’altra si solleva in atto benedicente, ma il pugno si irrigidisce in un artiglio.