PENSIERI SU MOZART II
"Sto studiando le partiture delle opere di Mozart e ho l'impressione che siano più fresche di quella del Parsifal. Sono più teatrali e persino più drammatiche, per non parlare della superiore incisività espressiva. In fondo il teatro appartiene a quella nazione da cui derivano la musica e i libretti di Mozart. Se poi, negli studi preliminari che presumo stia facendo, vuol trovare un contrappeso alla leggerezza di Wolfgang Amadeus, osservi la II parte del Faust di Goethe con gli occhi dell'operista. Riunisce Mozart e Wagner e li supera tutti e due come progetto d'opera. Numerose enunciazioni di Goethe stanno a indicare ch'egli l'ha concepita come opera e che esigeva, per es., due esecutrici per Elena, una che recitasse e l'altra che cantasse. Lo stesso Goethe aveva in mente Mozart - e più in generale un compositore che fosse tedesco di nascita e latino di educazione, o viceversa. (Dunque: Wolf Ferrari). Strano a dirsi, un compositore con questi requisiti ha fatto ora la sua comparsa, soltanto che non ha talento."
[Lettera a Hugo Leichtentritt, Zurigo, 16 maggio 1916]