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Scena prima I

 

Gli stessi accordi e lo stesso ritmo si ascoltano all'inizio e alla fine del secondo atto. A proposito della sua prima scena, che si conclude con la morte di Schön, Adorno ha scritto che «è uno sketch con eccentrici clowns, che si nascondono, rannicchiati, dietro tutti i possibili mobili, per balzarne con i loro salti appena li minaccia il fatto di essere scoperti»: trionfa il circo in un gioco di surreale ironia, in un ruotare più che mai vorticoso dei satelliti di Lulu nel salotto di Schön, dove il caso li induce agli incontri più imprevedibili e indesiderati. La musica segue l'avvicendarsi e il rimpiattarsi dei personaggi conferendo alla paradossale situazione scenica un ritmo irresistibile.
Si succedono quindi brevi forme chiuse, che nella seconda parte della scena si intrecciano fra loro in un «finale» dove inizia il Rondò di Alwa (che si concluderà nella seconda scena), e dove l'introduzione e aria di Schön è interrotta dal Lied di Lulu, dove più volte segmenti di un pezzo si inseriscono come corpi estranei nell'altro, si intersecano in un gioco di incastri.
Il recitativo iniziale introduce per la prima volta la figura della Geschwitz, con le sue figurazioni pentatoniche; poi Schön solo intona un breve arioso (Berg non dà su questo brano alcuna indicazione formale, ma è evidente la sua collocazione quasi simmetrica all'Arietta di Lulu della fine della prima scena: i due pezzi iniziano entrambi con le note dell'accordo di la minore). Dopo lo sfogo cupamente vaneggiante di Schön, la «cavatina» di Lulu (quasi un duetto) è accompagnata da una figurazione ritmica ostinata: si noti, verso la fine, che le parole «il tuo amore per me» sono intonate sul tema della «coda» della sonata.
Riemerge, dai «bassifondi» dell'orchestra, Schigolch, introdotto da una figurazione cromatica dei violoncelli, portando con sé altre due «escrezioni dell'inconscio», lo Studente e l'Atleta, ciascuno caratterizzato dalla propria tematica (per quella dello Studente Berg scrive in partitura «come una fanfara»). Il loro dialogo è interrotto dall'apparizione di Lulu, segnata da una musica degli archi, che era già apparsa nel Prologo, e che accompagnerà l'ingresso di Lulu al suo rientro dopo la fuga dalla prigione. Qui questa incantata successione di accordi coincide con le battute di Schigolch e dell'Atleta, che non hanno notato l'arrivo di Lulu. Un canone a tre voci, dall'andamento «cullante», unisce Schigolch, lo Studente e l'Atleta, prima che li disperda velocemente, costringendoli a nascondersi, l'annuncio dell'arrivo del «dottor Schön».
Paolo Petazzi, Alban Berg. La vita, l'opera, i testi musicati. Milano, Feltrinelli, 1977, pp. 140-141.