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Commenti di compositori

Commenti di critici

Curiosità

 

 

Commenti e curiosità raccolte da Amedeo Poggi e Edgar Vallora nel volume «Mozart. Signori, il catalogo è questo!», Torino, Einaudi, 1991, pp. 699 - 702; la testimonianza di Ferruccio Busoni è stata completata dal curatore del sito.

 

 

Salieri

 

È un'Opera degna di essere rappresentata davanti ai più grandi monarchi, nelle festività più solenni.

 

 

Beethoven

 

Il capolavoro di Mozart è il «Flauto magico», dove si è rivelato come maestro tedesco «Don Giovanni» ha ancora la forma italiana, inoltre l'arte non dovrebbe mai lasciarsi disonorare dalla follia di un soggetto tanto scandaloso.

 

 

Wagner

 

Se volessimo giudicare con correttezza e goderci in pieno il «Flauto magico», dovremmo metterci nelle mani di uno di quegli spiritisti che vanno così di moda e farci trasportare al Theater auf der Wieden, nell'anno in cui l'opera venne rappresentata per la prima volta. [...] L'eterno e il terreno si fondono, per ogni epoca e ogni popolo.

 

 

Stravinskij

 

Le più ovvie premesse del «Flauto magico» si ritrovano in Weber, Wagner, nel Mendelssohn di «Sogno di una mezza estate» (si esclude ovviamente Schubert, che era già stato scopiazzato in «L'ho perduta», dal Figaro). Wagner si ritrova in ogni passaggio, dal «Tannhäuser» al «Tristano». [...] Anche la scena di Pamina e Sarastro è wagneriana, eccetto il fatto che Mozart si interrompe dove Wagner, già col fiatone, avrebbe cominciato ad ansimare.

 

 

Busoni

 

Mi sovviene di un solo esempio che si avvicina moltissimo al mio ideale ed è il «Flauto magico». Esso riunisce in sé l'elemento educativo, spettacolare, sacrale e divertente: al che una musica affascinante si aggiunge, o piuttosto si libra su tutto e tutto comprende. Il «Flauto magico» è secondo me l'opera per antonomasia e mi son sempre meravigliato che almeno in Germania non sia stata piantata come l'indicatore stradale dell'opera in genere. Eckermann ci informa: «Goethe, che ne ha scritto la continuazione, ma non ha ancora trovato un compositore tale da trattare il soggetto in modo degno, ammette che la prima parte» - quella di Mozart - «sia piena di inverosimiglianze e di scherzi, che non tutti sanno interpretare e apprezzare; ma che comunque bisogna riconoscere all'autore, in alto grado, l'arte di agire per mezzo di contrasti e di ottenere grandi effetti teatrali.» Questo bell'elogio, dovuto a un uomo superiore, non è però esauriente. Schikaneder ha saputo concepire un testo che conteneva già in sé la musica e la evocava. Già il flauto incantato e i campanelli magici sono elementi musicali, destinati al suono. Ma oltre a questo, con quale accortezza sono disposte nel testo le voci delle tre donne e dei tre ragazzi; come il 'miracolo' adesca la musica, come la 'prova dell'acqua e del fuoco' conta sulla magia evocatrice dei suoni; e i due guardiani armati davanti alla porta della prova ammoniscono su ritmi di un antichissimo corale! Qui spettacolo, moralità e azione si congiungono, a suggellare il loro legame nella musica.

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