CONCERTO DEL DUO

ZAPPA - MAINOLFI

ALL'ELISARION DI MINUSIO

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LAURETO RODONI 

TALENTO, CORAGGIO ED ENTUSIASMO

Mattia Zappa e Massimiliano Mainolfi

in concerto all'Elisarion di Minusio

 

Domenica 20 febbraio 2000 si sono esibiti al Centro culturale Elisarion di Minusio due giovani solisti: il violoncellista ticinese Mattia Zappa e il pianista napoletano Massimiliano Mainolfi. Formatosi nel 1993 alla prestigiosissima Julliard School di New York, questo Duo ha debuttato l'anno dopo proprio nella metropoli americana. L'attività concertistica, alternata all'approfondimento della formazione musicale con grandi artisti, è poi proseguita in tutta Europa, regolarmente scandita dal conferimento di premi e distinzioni.
In programma opere di artisti italiani per violoncello e pianoforte: una notevole composizione giovanile di Ferruccio Busoni basata su un tema popolare finlandese (Kultaselle, 1889), una delle Sonate Tritematiche di Luciano Chailly (1954), la Sonatina di Gian Francesco Malipiero (1942) e la Sonata nº 2» in do maggiore di Alfredo Casella (1927).
La scelta dei pezzi mette in risalto l'inconsueta e ammirevole apertura di questi due musicisti verso un repertorio periferico ma di grande interesse musicale e culturale; essa denota inoltre una finissima capacità di accostare composizioni tra loro molto differenti, ma con sottili, significativi legami che rendono l'insieme di una omogeneità e di una coerenza sorprendenti. Busoni era infatti amico sia di Casella, sia di Malipiero, ambedue esponenti di primissimo piano della cosiddetta »Generazione dell'80».
Nel 1910 Busoni dedicò le battute iniziali di «Kultaselle» al tredicenne Enrico Mainardi che sarebbe diventato uno tra i più grandi violoncellisti del secolo. La «Sonatina» di Malipiero (1942) è dedicata proprio al Mainardi già insigne concertista. Non è inoltre escluso che col titolo «Sonatina» il compositore veneziano volesse rendere un implicito omaggio a Busoni, che scrisse sei magnifiche «Sonatine per pianoforte», alcune delle quali sono considerate dei vertici nella produzione pianistica del Novecento (e Malipiero ne era ben consapevole). La composizione di Chailly, infine, corona in modo originale questo programma poiché realizza, con altre sue composizioni tritematiche dello stesso periodo (1951-1965), un rinnovamento della forma sonata, concepita come forma unitaria, e continua quindi idealmente il discorso di Casella.
Un repertorio di impervia lettura e di ardua fruizione, soprattutto se i musicisti si limitano a eseguirlo senza sforzarsi di approfondirne lo stile. Ed è proprio di tipo stilistico l'ostacolo più difficile da superare: non essendoci solidi punti di riferimento sonori, è essenziale un profondo lavoro di analisi degli spartiti per cogliere le peculiarità strutturali, dinamiche, ritmiche e armoniche dei singoli pezzi, inserendoli correttamente nel loro contesto storico e culturale.
I due giovani musicisti han saputo interpretare tutto il programma non solo con la perizia tecnica frutto dei loro studi rigorosissimi, ma anche con quella pertinenza stilistica, quella varietà di fraseggio e quell'entusiasmo che sono essenziali per vivificare composizioni di questo genere. Un'esecuzione veramente encomiabile che ha suscitato il convinto apprezzamento del pubblico presente, a cui i due musicisti hanno offerto due graditissimi bis. Ciò dimostra che anche il repertorio più ostico, se interpretato con competenza, convinzione e passione, può essere fruito anche da un pubblico non elitario.
Ci rallegra il fatto che tutto questo programma sarà prossimamente registrato: Zappa e Mainolfi hanno infatti vinto di recente un importante Premio Discografico che consentirà loro di apparire nel catalogo della prestigiosa casa discografica italiana Ducale. Non mancheremo di segnalare e commentare l'uscita di questo interessante CD.